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lunedì 16 marzo 2020

XVII Marzo MMXX

Sonavano ieri - a festa gli italici bronzi,
i lauri festeggiando degli Eroi alla Patria
sacri. Oggi, però, dovunque sia italico suolo,
un empio silenzio si ripercuote infausto,
e si propaga. Tacciono perfin le campane dei duomi
e delle chiese…. Ma sui veroni
impallidite preci come onde di mare si affannano…
al vento ondeggia - durante la battaglia
il drappo tricolor. 

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVI Marzo AD MMXX. 

L'Entrata a Milano di Re Vittorio Emanuele II e di Napoleone III Imperatore dei Francesi in un Quadro d'Epoca, Romanticismo italiano, 1859-60

Nonostante le immagini e le figure evocate, la presente Poesia vuole discostarsi da ogni Nazionalismo. L’Amore per la propria Patria non può e non deve essere inteso come esaltazione della Nazione di appartenenza. Perciò, in questo momento drammatico, invito affinché le stesse parole possano essere usate anche per mostrare vicinanza e Umanità a tutti i Popoli, e non solo alla nostra Italia.

domenica 13 ottobre 2019

Le Caldarroste

Siedo davanti a un piatto di castagne
bruciate su' d'un limitar di chiesa.
Due foglie ho impallidite intorno, ho tre
acini d'uva.

Ora so com'è il sapore del fuoco,
del legno arso nel vento della mia
campagna... com'è il miele delle piante
morte in Autunno;

so il gusto un po' d'arancia del té che ora
sorseggio per istigare la mente
a eccitarsi nel mare dei suoi Sogni,
so che è bugia

questo profondo silenzio febbrile
che inghiotte l'orizzonte e tutto il cuore,
finché a bussare non viene una mano
la porta del Fato.

Frank Dicksee, Navigatori Vichinghi, Tardo-Romanticismo scandinavo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XIII del Mese di Ottobre AD MMXIX.

giovedì 3 ottobre 2019

Un'Elegia a Ebe

Lento s'appresta l'oblio quando il tuo guardar ne' miei sguardi
iri di rapimento mi rivolge. Ma ora che so

quant'è la lontananza che colmano i Sogni fuggevoli,
come un Oceano impetuoso tra terre selvagge, e che pallide

e secche cadon le foglie sulle maschie braccia del nuovo
Ottobre, io di te non vedo più nulla, o un sorriso,

né un'ombra confusa tra le prime nebbie sottili,
tra i lumi della Luna - assente profonda, tra i fili

della piova battente. Ma sovviene presto il Tramonto,
o mia Ebe solitaria, che decreta al Sogno la Morte,

la fine alla vendemmia.

Alfred Elmore, Tanto Rumore per Nulla, Romanticismo inglese, 1846

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì III del Mese di Ottobre AD MMXIX.

sabato 14 settembre 2019

Lo Starnuto

Ogni starnuto d'Autunno non è altro che il mio raffreddore,
quando nel soleggiato meriggio io malato mi siedo

sulle solitarie panche, sulle foglie pallide e gialle,
sui vecchi ricordi dell'Estate mia ombra che spira,

donde da lungi osservo le cime lontane, e i piccini
colli ove la vendemmia si prepara a trionfanti passi.

Ma poi! quanto son dolci, sibben sguardo triste, gli stormi
che vedo remigrar nel glaüco spazio dei nuvoli,

e rivolar lontano, verso gli ermi e le oasi d'Africa,
costoro cinguettando felici di Luglio e d'Agosto!

Eppure uno starnuto mi piega a guardare la terra,
l'ignuda brodaglia d'un fango di piova e di pianto;

e mentre il fazzoletto mi aggiusto, io qui sempre comprendo,
nel purpureo orizzonte della sera, un senso profondo

d'una angoscia irredenta dai nostalgici urli di questa
eterea melanconia.

Władysław Wankie, Un Giardino, Tardo-Romanticismo polacco, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XIV del Mese di Settembre AD MMXIX.