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lunedì 22 giugno 2020

Sonetto - Sogno sempre un Tramonto più lontano


Sogno sempre un tramonto più lontano,
che al guardo attendo, e l’elevate cime
falbe di niveo Sole, a cui la mano
e il cuor febbricitando in sul confine

commetto del mio riposo. Ora, un piano
sospir di questo, ripetendo un fine
sollievo e un duol feroce, dell’insano
desio il vespro inquïeta. Eppur sublime

è quest’istante che il vigil mi preme
sonno profondo, dove il rosato occhio
della Notte cattura il mio torpore.

Né so se questo Sogno è danno o speme,
se del tramonto ambito è questo il cocchio
fulgente. Ma nel cuor sento dolore.

Peder Mork Monsted (1859-1941), Un Paesaggio durante il Tramonto, Tardo-Romanticismo paesaggistico danese, Inizi del Secolo XX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXII Giugno AD MMXX.

domenica 21 giugno 2020

Sonetto - Espio queste Ombre, e questo Sole e molti


Espio queste ombre, e questo Sole e molti
mari di tanta Estate, ove le allegre
ridon risaïe al fiorir di incolti
gelsi. Ma da’ miei sguardi, ignote ed egre

a quelle, aride or si infiammano ai volti
degli stagni malvagie cure, pieghe
recondite che all’Anima i riavvolti
istanti spiegano. E ora, le più negre

nubi venendo d’un vil Temporale,
tai agitazioni a loro paragono,
durante un lampo di gleso e di fuoco.

Allora, (io) espio anche questo mäestrale
oscuro, onde mi confondo co’ il tuono;
né mi val viver, né Morte m’è giuoco.

Ivan Konstantinovič Ajvazovskij (1817-1900), Una Scena di Naufragio, Romanticismo russo-armeno, Seconda Metà del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXI Giugno AD MMXX.

lunedì 8 giugno 2020

Sembran la Guerra questi Tuoni acuti


Sembran la guerra questi tuoni acuti
che l’eco mi percuoton da lontano,
donde mi taccio. Allora, come insano
grido che dalle schiere dei perduti

opìmi vinti va, urla il nembo ai muti
orizzonti, ove il tacer mio più vano
s’interrompe. Così (io) vidi l’arcano
buïo risplender degli abbattuti

lampi!.... Pur si propaga la battaglia
funesta, in ciel devastatrice e ingrata,
giacché semina incendi e tenebrore….

Quando, alla fine, una luce l’abbaglia,
con una nube che s’è diradata.
Or tra l’ombre vedo solo il mio cuore.

Edmund Blair Leighton, Il Condannato, Tardo-Romanticismo inglese, Fine del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì VIII Giugno AD MMXX.

Due Sonetti romantici di Vita e Morte


Dolce è il Ricordo dei vecchi e passati


Dolce è il ricordo dei vecchi e passati
attimi, quando sul limitar della
chiesa flüivan le chiacchiere e i beati
scherzi. Del resto, bella

è la Vita tra amici, ove sperati
istanti si susseguon; né mai stella
di questa sì presto eclissa, né odiati
Destini la cancellan.

Ma so che le vie del viver son spente
in tanto duol, onde per sempre serra
i tuoi occhi al mondo il Fato orbo e profano.

Non più tu sei tra noi errante e vivente.
Qui t’accolse la gelida e aspra terra,
il bel Sogno che ti porta lontano.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VI Giugno AD MMXX.

Caspar David Friedrich, L'Entrata di un Cimitero, Romanticismo tedesco, Fine XVIII Secolo
Mi desta il Temporal l’Alma irrequieta


Mi desta il Temporal l’alma irrequieta
che dei profondi tuoni un po’ si nutre
e d’ogni cura. Allora alle orbe e mute
nubi se istiga la folgore l’etra

solitaria e selvaggia, essa la meta
vital disperde, onde un timor m’incute
che d’incerto Destin mi parla. Illude,
infatti, quest’Estate buia che vieta

delle labbra lo sforzo a un bel sorriso
e vago. Nel frattempo, fuori, or piove
con goccia che dei lampi il fuoco specchia.

Ma una voce di strage mi fa irriso,
quando il tuono rimbomba e si commuove
dicendo “Muori, oh genìa, che sei vecchia!”.

Non ho mai temuto così tanto la Morte, i morbi,
la guerra. Avete narrato troppe empietà a un giovane Poeta.

Hermanus Koekkoek il Vecchio, Una Scena di Naufragio, Romanticismo olandese, Seconda Metà del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì VIII Giugno AD MMXX.


lunedì 18 maggio 2020

E Io vorrei solo assorbire gli Arcani


E io vorrei solo assorbire gli arcani
vuoti della tacente Notte. Quali
sono i Misteri, gli Ignoti… i profani
cieli che mi nascondete, oh fatali

tenebre…. questo io voglio saper! Vani
sono forse i miei desiri e mortali
sono i miei tanti Sogni che i cani
per dilaniarli inseguono. Oh mali…

profondi mali del cuor mio che vaga
per vie incerte e nascoste, ahi! come
mi precludete quest’attesa di vero

con la pena d'un ciel che non m'appaga!
Così ho sempre qualcosa senza nome:
un Sogno incerto, e l’orizzonte nero.

Caspar David Friedrich, Un Mare con Navigli, Romanticismo tedesco, Fine del Secolo XVIII

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XVI Maggio AD MMXX.

sabato 16 maggio 2020

Vago per la Campagna a chieder Covo


Vago per la campagna a chieder covo
per riposar dalle eterne sventure,
oh quanto aspre!.... Ma non fiore, non un rovo
l’albergo ambito mi offrono, onde cure

più truculente il cuor apprende. Trovo
che non hanno più requie le radure -
pacifiche un dì, ora selvagge - e il nuovo
sguardo di maggio muore come dune

al Sole fatte pietra. Ora, solo
m’aggrada e mi disseta un batter d’ale,
un tremito nascosto nella mesta

chioma d’un bosco. Sì! Amo questo assolo
di bucolici canti di cicale,
sussurro martellante di celesta.

Carl Frederik Peder Aagaard, Un Bosco in piena Estate, Tardo-Romanticismo paesaggistico danese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XVI Maggio AD MMXX.

mercoledì 6 maggio 2020

O Maggio, né più suoni in vêr la Sera

O maggio, né più suoni in vêr la sera
i bronzi dei rosari e, se chiama
invano il tuo mador la Primavera
pallida, né più rispondi a chi ti ama.

O maggio, ora la florëale schiera
dei papaveri un po’ ti infiamma e acclama
per questi campi. Ma la tua sincera
ombra mi fugge, il cuor che ti richiama.

Così cantando, qual fa il Trovatore
che a’ sua fanciulla arpeggia e sussurra
nella Notte, io men sto a’ piedi tuoi, o maggio,

onde vorrei altre sere del tuo cuore,
risentir le campane, e l'alba azzurra 
veder. Quel che vedo è Sogno o è miraggio.

John MacWhirter, Un Paesaggio scozzese di Montagna con Fiori, Tardo-Romanticismo scozzese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì VI Maggio AD MMXX.

martedì 5 maggio 2020

Or son Io come un'Ombra d'un Rapsòdo

Or son io come un’ombra d’un rapsòdo
greco, co’ in mano la lira dai mille
suoni, figlia d’Apollo… e un dolce approdo
ricercando tra’ pianti, io l’altre stille 

del sorriso a costor commetto, nodo
di ricongiunti versi e di tranquille
laudi. Ma rivarcando ogni tuo epòdo,
o Pöesia, dai begli occhi e pupille,

anche tu - come l’alba - figlia bella
del mattino, non più riso mi scende,
anzi, questo dolor che qui m’è pianto.

Pur il rimedio a tal maligna stella
sai che v’è solo quello che mi prende,
alle sventure umane il tuo bel canto.

Edmund Blair Leighton, Tristano e Isotta, Tardo-Romanticismo inglese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì V Maggio AD MMXX.

lunedì 4 maggio 2020

Endimione - Sospir... facendo Notte, il tuo Verone


Sospir… facendo Notte, il tuo verone
ascolto, o Luna, che gli eterei liti
serenamente allumini e le zone
delle malvagie cure. Ma assopiti

riguardi che a te volgo, e la canzone
bella né più ti commòvon, né riti
più son d’Amor che nulla amata in core
d’assecondar feconda. Allor contriti

accenti dal mio labbro profferisco
affinché dalla siepe tu ti mostri,
giacché qui non m’hai alluminato ancora.

E se con l’arpa oramai intimidisco
il canto, Fato è allor - tal qual mi costi -
che non ti vegga più, ombra che innamora.

Simeon Markus Larsson, Una Notte di Tempesta vicino a un Faro, Romanticismo scandinavo, Seconda Metà del XIX Secolo

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì IV Maggio AD MMXX.

giovedì 26 marzo 2020

Funebre è il Guardo dei piccoli Rami


Funebre è il guardo dei piccoli rami
rinati, dove le supplici viole -
mormorando - le vecchie querce e i vecchi
pioppi a stento recidono.

Oh crudeli germogli! Oh urlanti sciami!....
Dunque siete voi che così il bel Sole
che vi saluta mi odiate. Ma i secchi
ossami delle foglie vi deridono,

o bruti, ancora. Vi sussurrano “Era
più dolce e caro il lungo nostro inverno,
lucevano di più le nostre negre

nebbie”. Così, quand’è la vostra sera,
io vedo un vasto cimitero eterno,
di tombe assenti i fior…. Le Anime allegre?

Caspar David Friedrich, Un Viandante davanti a una Tomba antica, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX

 
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXVI Marzo AD MMXX.

martedì 10 marzo 2020

Non sento più Suonare le stridenti


Non sento più suonare le stridenti
campane, onde il silenzio più perenne
sulle mie orecchie domina. Né i lenti
giorni passano, né odo del trentenne

viver mio la beltà, né i suoi lucenti
occhi mi tornano indietro. Ma indenne
pur sono in questo mondo di dementi
spettri, dove i primi stormi le penne

loro liberamente all'atmosfera
elevano…. Eppure, questo muto
tuo sguardo, o marzo, la mia gioventù

e quella d’altri avvelena; e quel che era,
fors’anche il suono dei bronzi, è perduto,
sotto l’occhio d’un Dio che è, sarà e fu.

Jakub Shikanader, In Riva al Lago, Tardo-Romanticismo germanico e boemo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì X Marzo AD MMXX.

Sempre più questa Primavera è tanto


Sempre più questa Primavera è tanto
triste, tra le bellette delle rive
ancora spoglie, e gli orizzonti belli
di meriggio, ma cupi quando viene

la sera, intrisa dell’inverno affranto,
pur non morto. Né sento le giulive
campane delle Messe, né gli augelli
cinguettar. Ma nunzie delle pene

fatali, le civette urlano accenti
di Morte, onde cercando di dormire,
io queste ascolto e la nenia che oblia

ogni possibil quiete. “E a voi… dormienti”
dice uno spettro “v’aggrada il morire…
ché voi sovrasta eterna malattia!”

Knud Baade, Una Vedetta sul Mare di Notte, Tardo-Romanticismo norvegese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì X Marzo AD MMXX.

domenica 8 marzo 2020

O Primavera, Tu qui già germogli

O Primavera, tu qui già germogli
sopra le scialbe mimose, e sopra i rami
dei querceti, onde il tuo occhio femminino
il mio ravviva dolcemente, e ride,

come si allieta quel che in grembo cogli
piccolo fiore. Ma anche i bei richiami
degli augelletti nel ciel cilestrino
laudi ti fanno. Eppur, non ti conquide

il bel risveglio ancora; e vedo fuori
una stagion confusa che non è
né inverno, né il tuo fascino di donna.

Ma presso i primi tuoi piccoli fiori,
disciogliendosi a stento io so che c'è
ancor tanta neve sulla tua gonna.

John Clayton Adams, Un Pescon in Fiore, Tardo-Romanticismo paesaggistico inglese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica VIII Marzo AD MMXX.

sabato 7 marzo 2020

Cala la Notte, e l'Inverno ritorna

Cala la Notte, e l'inverno ritorna
davanti a me. Ben più oltre si propaga,
nel mio orizzonte, un'atra nebbiolina,
la quale figlia è di quella più immensa

che mesi fa m'accecava. Ma storna
anch'essa, forse più di lei, dilaga
sopra le vie, onde mi parla empia e in ira
con bisbigli crudeli. Poi s'addensa

come un muro; e al funesto suo malato
cospetto, tutto vedo che dispare...
tutto!... le selve, i campi... le mie viole.

Ma quando all'alba verrà il giorno amato,
saluterò la Primavera; e chiare
le mie ombre vedrò splendere sul Sole.

Knud Baade, Un Naufragio, Tardo-Romanticismo norvegese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Marzo AD MMXX.

Con infinita Tristezza Tu inizi

Con infinita tristezza tu inizi
il tuo risveglio, o bella Primavera,
e con angoscia inumana, e con pallido
tremor di febbre,

sì che di te d'intorno mai più indizi
ch'io possa mirar stanno. Ma una cera
grigia e buia sorvola il tuo corpo squallido
per il miasma di lebbre

oscure. Muore così e forse presto
la gioia che solitamente riporti,
dopo che spira l'inverno dal fango,

e via le nebbie. Né di te rivesto
ancora gli inconsolati occhi smorti,
come smorta è la lagrima che piango.

Alexei Kondratyevich Savrasov. L'Inizio della Primavera russa, Tardo-romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Marzo AD MMXX.

Intorno c'è una Päura assai folle

Intorno c'è una päura assai folle
di questo morbo, e dei biechi suoi miasmi,
e del suo sguardo, il qual scruta febbrile
ben oltre gli invalicabili spazi.

Eppure, sotto i miei occhi, sulle zolle
d'un prato, inconsapevoli de' spasmi,
tre viole crescono e un bel fior d'aprile
che salutano il nostro marzo, sazi

del sonnolente inverno. Ma la bella
Primavera - lo so - nessun più vede,
né il primo stormo che torna da via,

né di lui la cantante rondinella.
Allor qui c'è il mio cuor che chiede
se non sia eterno inverno la nostra malattia.

Ivan Ivanovich Shishkin, Passeggiata pomeridiana tra i Fiori di Primavera, Tardo-Romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Marzo AD MMXX.

martedì 25 febbraio 2020

Sento Oggi una Mestizia intorno, il Canto

Sento oggi una mestizia intorno, il canto
dei primi stormi.... Una nuvola bianca,
intanto, mormora anime di piova
leggera. Oh Carnevale!

Così presto il tuo assente sguardo infranto
cade, sì che la maschera mi manca
de' tuoi occhi furbi. Ma in fondo al cuor cova
la tua assenza un veniale

sorriso, donde i tuoi carri mi pingo,
le tue larve dipinte, e le bugie,
giacché sovviene il tuo dì, quel più grasso.

Oh Carnevale! è un Sogno cui ne attingo
oggi le labbra, pria che urli alle vie:
"Uomo, ricorda! verrà il tuo trapasso!"

Federico Andreotti, Un Giro in Barca in un Giardino, Accademismo italiano, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XXV del Mese di Febbraio AD MMXX.

mercoledì 12 febbraio 2020

Sonetto in barbare Strofe alcaiche - Qui e oggi il Risveglio un po' mi si maschera

Qui e oggi il risveglio un - po' mi si maschera
con larve purpuree di foglie_
_antiche. Ora il carnevale e il tuo ciglio
di burrasche e urla, oh - febbraio, i languidi

attimi d'una febbre malarica
sempre mi riportano; e mentre
dai le gemme agli arbusti spogliati,
ulula il vento, le giostre ululano.

Ulula il ballo delle tue maschere,
ululano i chiassi dei carri...
ululano i fanciulli e gli scherzi.

Ma attendendo e amando l'arrivo
della festa, d'intorno odo tacite
labbra. Oggi il Sogno; diman l'illusione.

Ferdinand Georg Waldmüller, Una Festa di Primavera, Accademismo austriaco, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Mercoledì XII del Mese di Febbraio AD MMXX.

martedì 11 febbraio 2020

Sonetto in barbare Strofe alcaiche - Oh Tramontar del Sole, mia Ecate

Oh tramontar del Sole, mia Ecate,
Dea finemente dal corpo cerulo,
abbronzato appena, sempre io 
le tue ombre mi trascino a mirar!

E so che a quest'ora le porte
e i cancelli si chiudono, cioè quando i nuvoli
ti agitano... mi agitano più
annerite chiome, i capelli,

il nome del vento burrascoso,
anonimo urlo d'un giorno tiepido
di febbre, che chiama noi due...

che ci prende per mano.... Oh tramonto!
Vedo in te l'ultimo lume del Sole.
Eppur mi sembra già la Primavera!

Johan Christian Dahl, Una Notte di Luna piena, Romanticismo danese, Prima Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XI del Mese di Febbraio AD MMXX.

lunedì 10 febbraio 2020

Sonetto in barbare Strofe alcaiche - Non più svanisce l'Iri di gelida

Non più svanisce l'iri di gelida
neve, intorno. Ma ora la sera
solitario mi trova di nuovo,
eppur felice; ché dalle tegole

qui mi traspare sbiancando e timido
un occhio di Luna il qual, sempre
valicando le tenebre ardite
nunzio m'è di un'alba di rapida

e nuova Primavera.
Vorrei, infatti, veder i bei fiori
su' campi e fieno già ergersi e crescere;

ritornar le rondini da eremi
segreti... e muti.... Ah no! non puoi togliermi,
oh Notte, il mio - ambito primo Sole!

Ivan Endogurov, Un Bivacco nella Neve, Tardo-Romanticismo russo, Seconda Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì X del Mese di Febbraio AD MMXX.