Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Poesie sulla Morte. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Poesie sulla Morte. Mostra tutti i post

lunedì 5 dicembre 2022

Sonetto senza Rime - V Dicembre

Ascolto: questo è il silenzio del lutto,

piange tremulo l’algido nevischio..

la neve.. piange anch’essa nel buio, nel

vuoto.. nel nulla e nel mutolo inverno.

 

Penso: a che serve un nome consegnato

all’Etterno d’un piccolo pianeta,

d’una misera stella, d’una Luna

pallida che nel buio irrora la luce?...

 

Lo so: è davvero una tristezza orrenda

sognare per morire in solitudine,

come petalo ignoto in qualche campo.

 

Dicembre! Nevicavano le nuvole,

canto di Morte per fiocchi di neve.

E scese, allora, la notte su Vienna.

Dipinto di Stephan Sedlaczek (1868-1936), Il giovane Mozart alla Spinetta (Der junge Mozart am Spinett), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo storico tedesco, 1936. Olio su Tavola, Dimensioni 64,5x92,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì V Dicembre AD MMXXII.

In Memoria di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791).

KV 626

Funerea ascolto la notte nel buio che scuote la pace,

è il trillo del necrologio, campana che geme, che tace;

 

è il sonno del Genio nell’ombra del vecchio cipresso,

sul letto sconvolto lo sguardo pallente.. dimesso,

 

è l’ut che preme l’avorio d’un organo infame che irride:

la Morte che incede tremenda, che tutto conquide.

 

Funereo ascolto il subbuglio, sul volto si scioglie il sudario,

la Vita è finita, quest’Atto crudele… Sipario.

 

E il Genio spirava lontano, sperduto, romito,

chiamando per nome l’Amore, il suo nome infinito..

 

un cumulo d’ossa - incognito dentro la terra

matrigna di Pöeti, di musici, d’ombre e di guerra.

 

Funera ascolto la notte che grida sconvolta “È finita!”.

Derisione la Gloria - illusione l’algida Vita!

Dipinto di Charles Edward Chambers (1883-1941), La Morte di Mozart (The Death of Mozart), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo storico statunitense, 1918. Olio su Tavola, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì V Dicembre AD MMXXII.

In Memoria di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791).

martedì 25 ottobre 2022

Arriva Novembre

Fior di Novembre, nebbia e crisantemo,

dai petali melanconici e bianchi,

sta sovvenendo il tuo confine estremo,

i campi sono spogli i rami stanchi,

stanche le foglie leggere, le sole

che cantano tramontando parole,

e stanco è il camposanto dal recinto

che istiga pianti, che suscita noia..

stanca la gioia

come nel buio di un pallido dipinto…

 

Tu sempre fiore novembrino e scialbo,

e che senti il suono delle campane

e delle vane

terre, dei necrologi e della Morte,

sei arrivato a bussare a queste porte..

sei arrivato a intristire il nuovo Autunno

a farmi camminare sul fogliame,

l’ossame delle terre solitarie

e dei defunti le nauseabonde arie.

Dipinto di Hans Holbein il Giovane (1497-1543), Gli Ambasciatori, Rinascimento, Tardo-Rinascimento tedesco, 1533. Olio su Tavola, Dimensioni 206,0x209,0 cm. Collezione presso la National Gallery, Londra (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXV Ottobre AD MMXXII.

martedì 8 marzo 2022

Sonetto - Hai, oh Salce, qui raccolto il Pianto amaro

I. Hai, oh salce, qui raccolto il pianto amaro

della figlia di Katschej l’immortale?...

Così l’Autunno passa, il verno ignaro

di tanta pena il suo corso fatale

 

decreta a fine. Ma adesso io preparo,

bogatyr senza meta, tante fiale

di veleno per ogni mago, e il caro

filtro verserò allo speglio d’opale

 

delle malie incantevoli e bugiarde.

No, mentite!... Non è la Primavera.

Katschej vive tuttora in questa terra.

 

M’addentro in un castello d’alabarde

magiche, il regno del verno, ed è sera.

Oh Czar.. dimmi, oh Immortale: ancora guerra?...

 

II. E tu, czarevna, tu, urlo prigioniero,

le tue catene trascini in attesa

dei prati a germinale, sul sentiero

i fiori, in cielo il Sole e la distesa

 

delle rose fiorite, lo sparviero

che plana sulla steppa, il vento, resa

di bufere insistenti e nel leggero

velo dell’orizzonte la sospesa

 

gioia. Attendi?... Katschej è morto?... Ma canti

la ninna-nanna a quel vecchio che dorme,

che teme la Morte e sogna la gloria.

 

“Oh bogatyr, osserva i sogni infranti!...

Ascolta il cuore che grida difforme,

nella battaglia dell’ultima boria!”.

 

III. Ma tu, oh salce, di nuovo piangerai

per la Morte del tuo amato signore?...

Lo so.. è lui che ha liberato i ferrai

che richiudevano il tremendo umore

 

della Tempesta, di me un uccisore

liberando da lì dove giammai

vivente entrò, quando del tuo madore

fece torto e ti mise agli arcolai

 

della sua malia.. con l’aspro divieto:

“Guai se piangi.. se lagrimi, fanciulla!”.

Eppure hai pianto. Il ciglio illagrimato

 

ora s’è fatto un ramo poco lieto

che, nel regno dell’inverno e del Nulla,

di Katschej segnala l’estremo Fato.

 

IV. Sogno.. nient’altro che sogno, che celia,

che vento burrascoso sui Cosacchi

che van danzando un hopak nella veglia,

nel fitto dell’inverno e dei bivacchi.

 

Nient’altro che del pane in una teglia

di guerra per i topi coi colbacchi..

che il suono della guerra e della sveglia,

morir nel fango come insonni stracchi.

 

Perché.. perché, tu, oh vento, più non lasci

venir la Primavera che è bramata

da tutti?... Però insanguini la terra…

 

Quanti cadono!... A quanti ora non fasci

la piaga della Vita addolorata.

Oh Czar.. dimmi, oh Immortale: ancora guerra?...

Dipinto di Viktor Mikhailovich Vasnetsov (1848-1926), Katschej l'Immortale (Кащей Бессмертный), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Simbolismo russo, 1926 circa. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Viktor Vasnetsov Home-Museum, Mosca (Russia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì VIII Marzo AD MMXXII.

In Memoria di Nicolai Andreevic Rimskij-Korsakov.

martedì 2 novembre 2021

II Novembre - Requiem Aeternam

Come mormorano e ombre e nebbie e autunno!

Ed è silenzio.. devastato Immenso

grida ingiurie di tacite parole,

 

e sembra l’Ade, col suo sguardo intenso,

con i vagiti delle Anime sole,

e co’ i filari di lapidi e croci.

 

Frattanto splendono i lumini scialbi,

come fiammelle nel buio della sera,

mentre cantano i corvi oscuri salmi.

 

Sanguinan le stimmate della terra,

fosse profonde nell’algido Abisso:

quest’altro chiama al viaggio che non torna.

 

Quest’è dell’empio riposo la guerra,

è il racconto d’un vecchio crocifisso,

il tempo che il dormiente ben difforma.

 

Oh immensità di Novembre e di Morte!

L’erubescente tuo ultimo tramonto

spande campane di altri funerali,

 

come la voce dell’unica Sorte

che per chiunque attende estremo affronto,

falce e scacchi dei ceruli mortali.

 

Così finisce anche la tua vendemmia,

dentro i calici il mosto è ormai veleno,

la nebbia già ti avvolge del suo imperio.

 

Un ubriaco crolla e poi bestemmia,

sputa del sangue sull’ultimo fieno,

della Vita col vin fece adulterio.

 

Allora viene l’inverno.. la tomba,

un’illusione di sudori e vermi

che sognano per essere ancor Uomo.

 

Ma squilla e grida una tremenda tromba:

“Vi chiedo: amaste voi, fragili germi?”..

tremor, silenzio d’ogni ossa e ogni atòmo.

 

Poi un Angiolo li prende e li conduce

in un regno d’Amore e di riposo,

dove l’umano al Divin ben s’alterna.

 

Ma la terra d’ossami ancor riluce,

e il cimitero resta silenzioso,

e s’erge il pianto per i cari estinti.

 

Dormienti, splenda a voi la luce etterna!

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Abbazia nel Querceto (Abtei im Eichwald), Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1809-1810. Olio su Tela, 110,4x171 cm. Alte Nationalgalerie, Berlino.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì II Novembre AD MMXXI.

martedì 19 ottobre 2021

Codardia

Sfidar non posso Morte e dir che son

vissuto. Ma tu, amica dalle nere

forme, forse mi attendi, onde il tuo assalto

nel cuor m’infiamma; e vai cercando l’attimo

propizio e il vaticinio maledetto,

e la scacchiera e la clessidra orrenda

e il giusto inganno e la feroce spada,

col tuo sapor di buio e le tue ombre e larve

e col tuo canto mesto e novembrino

e quelle chiome di ghirlande scialbe,

e quei sudari e quel tristo aspersorio

dalle campane funebri annunziati

come Angioli di maledette schiere.

Oh nera amica, non amai, non feci!

Ma piango impallidendo; il mio Destino

in tanto orror poi si dilegua e trema.

Nel cuor che strilla accenti di soffrenza

io vissi sanza pièta e sanza Amore.

Dipinto di Désiré Thomassin-Renard (1858-1933), Ritornando dalla Caccia durante il Tramonto, Realismo, Tardo-Romanticismo, Post-Impressionismo austriaco, 1933. Olio su Tela, 55x75 cm. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XIX Ottobre AD MMXXI.

giovedì 9 settembre 2021

Dies Irae

Requiem Aeternam

 

Maleditemi quando sarò morto:

da voi non ho bisogno di preghiere,

ma di maledizioni orrende, fatte

nel mentre oscuro di una Messa nera.

 

Non risorgerò, ma sarò rimorto,

un velo avrò con me d’eterne sere.

È l’estremo disio di chi combatte

per la Vita che fugge e che ancor spera.

 

Κύριε 

 

Riposo nella terra umida e buia

sotto i rami di una vecchia betulla,

con le ghirlande del mio stesso pianto.

Sento che la campana muove funebre

canto.

Concedimi, oh Signore, il Nulla!

 

Dies Irae

 

Come in tempesta s’adirano i nembi,

sento fulmini gelidi di bàratro,

la falce della Luna che mi sgrida

sulla via che scintilla di ferocia,

senza più requie, senza più parola.

 

Simili a onde di mare in un naufragio,

della terra mi chiamano i bui grembi,

mi chiama la più crudele voragine

di se stessa compagna, Anima sola,

che negli incubi tremuli poi sfocia,

come a una spiaggia di corpi insepolti

e di dolore.

 

Così tremando, späuro, o Signore,

mentre i tuoi Angioli il mio petto feriscono

e vedo sui fiammanti loro volti,

sull’ale di aquile orrende e rapaci,

dei Maledetti la condanna atroce..

e so che per me non patì la Croce,

ma si svelse nel buio il regno tremendo:

Dolore! Dolore!

Dipinto di Pascal-Adolphe-Jean Dagnan-Bouveret (1852-1929), Amleto e i Becchini, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Simbolismo francese, 1883. Olio su Tela. The Metropolitan Museum of Art, New York, USA.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì IX Settembre AD MMXXI. 

giovedì 20 maggio 2021

Trobar Clus - Isolde

Sappi il Mistero dell'Ignoto e taci,

e annega nei naufragi silenziosi,

lungo il mare e le sue onde, e lungo i baci

degli scogli, e i relitti tempestosi.

Chi ti ha detto chi sei?... E inebriati in tanto

Immenso e inabissati nelle spiagge,

ascolta l'ultimo ondeggiar d'un canto

che suona dolce per l'aure selvagge.

Poi apri le braccia al tramonto etereo,

respira come un’Anima è in deliro,

tramonta lungo un nuvolo funereo

che per la fine del mare va in giro.

Guarda l’Ignoto che chiama i tuoi labbri,

il volo dei gabbiani argentei in cielo,

gli occhi delle onde, martelli di fabbri,

guarda tra i tuoi capei i fiori di melo.

Arriva il tempo dei funebri Sogni:

la sabbia inghiotte il tuo piede bambino,

e ridi e gridi e guardi e ti vergogni,

voluttà eterna del dolce Destino.

Dove va la tua bara, orma di vetro,

lontan.. lontana?... E vai verso l’Ignoto,

a farti incenerir dal Sole, dietro

lo spazio d’uno sguardo eterno e immoto.

Cosicché del tuo flebile sorriso

è rimasto un sospir di Paradiso.

Quadro di Edmund Blair Leighton (1853-1922), Tristano e Isotta, Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Accademismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1902.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XX Maggio AD MMXXI.

lunedì 23 novembre 2020

Sonetto - Sembra la Nebbia martellar Campane

Sembra la nebbia martellar campane

di Morte, qui, ove un regno tenebroso

apre alle remiganti Anime vane

sembianze. Ora, sentendo questo odioso

 

tuono, non mi si placa il cuor che tane

di ripetute pene urla al furioso

correr del Fato. Così più lontane

ritornano le spemi! Ma il nebbioso

 

attimo pur nasconde qualche informe

sguardo che non è tomba né è fantasima,

anche se splende con un marchio atroce.

 

È il ghigno sorridente d’un che dorme

e, sopra un mar che si scompiglia e spasima,

vedo tre chiodi: il sangue d’una Croce.

 

Quadro di Jean Désiré Gustave Courbet (1819-1877), Funerale a Ornans, Realismo francese, 1849-1850.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXIII Novembre AD MMXX. 

giovedì 26 marzo 2020

Lucet Sepulcrum torvum pulchrae Rosae


Oggi ho letto sui nati primi fiori:

«Lucet sepulcrum torvum pulchrae rosae
circum».

Ahi che tristezza leggere su’ il tuo volto,
oh Primavera, queste fiamme funebri
e meste, quando il cielo impallidendo
porta l’Inverno in Vita,
alla Morte i figliuoli della terra!

Caspar David Friedrich, Un Paesaggio prima della Tempesta, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXVI Marzo AD MMXX.