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lunedì 30 gennaio 2023

Rapsodia - Se...

Se passa l’ora e l’ora non ritorna,

se sfiora il Tempo e l’attimo svanisce,

se mi ferisce

qualcosa che ritorna

e che non ha nome, o volto o sembianza,

ma una semplice, muta rimembranza;

se penso ai palpiti dell’orologio

e alla sera che viene così presto

o a un necrologio

anonimo, affisso su un muro mesto,

o a un tocco di campane - vagabonde

per l’aria - che suonano marce strane

come le nuziali per delle bionde

o anche da funerale per un cane

randagio;

se vedo l’ozio e l’agio

di mille sogni mai conclusi e folli,

se tutto sotto le mie mani va

e sfiorisce nel buio dei miei fogli

bianchi, per scrivere banalità;

allora io mi sento al Tramonto,

e non ho ancora pagato il delitto

di non amare…

E come ultimo affronto,

il guidrigildo da dar all’invitto

raggio della Luna pallente

per il suo sangue splendente, è:

sognare.. sognare.. sognare!

Dipinto di Wilhelm Kotarbiński (1848-1921), Serenata Veneziana (Венеційська серенада), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Neo-Classicismo, Realismo, Pre-Simbolismo russo-polacco, 1881. Olio su Tela, Dimensioni 150,0x225,0 cm.  Collezione Privata a Roma.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXX Gennaio AD MMXXIII.

giovedì 12 gennaio 2023

Sonetto - L’Orologio

Incessante batte l’oriüolo,

donde gli attimi bui che urlano e l’ore

scialbe e quelle malate e tristi e l’ore  

liete ascolto e l’ora atra e l’ora del mio duolo

 

e quella stanca e quella cupa e il volo

d’ogn’altro istante, la gioia e il dolore,

e il dolor del riso odo e quel del cuore,

come canto di vecchio usignüolo.

 

Guàrdati e spècchiati! È questo lo speglio

della Vita tua e della tua sconfitta

e della Morte che a tutto dà fine!...

 

E il tempo scorre… Cuor mio, sii ben sveglio!

Una sentenza un Nume già t’ha inflitta:

vivi ancor, varca a poco il suo confine!

Dipinto di Rahel Bodländer (1863-1942), Natura Morta con Libro, Orologio da Camino, Tazza da Tè e Fiori (Opstilling med en Bog, Konsolur, Tekop og Blomster), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Post-Impressionismo, Simbolismo danese, Inizi del Secolo XX. Olio su Tela, Dimensioni 59,5x73,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XII Gennaio AD MMXXIII.

giovedì 25 agosto 2022

Sonetto - Ombra d'Autunno mestamente gira

Ombra d’Autunno mestamente gira,

donde le foglie già nella sua morsa

impallidiscono e già Agosto spira

nel suo pallor che cerulo l’inforsa.

 

Canterà presto, dunque, la mia lira

il rimembrar dell’Estate trascorsa,

e il cader delle foglie e, che sospira,

il Sol nella sua tramontante corsa.

 

V’è sempre men da vivere e tanti anni

il tempo inesorabile consuma

nel suo breve tragitto di soffranza.

 

Poi, dopo un mar terribile d’affanni,

il cuor invecchia e, bianco come piuma,

cadendo vola nel verno che avanza.

Dipinto di Viktor Mikhailovich Vasnetsov (1848-1926), La Principessa che non sorrideva (Nesmeyana), Tardo-Romanticismo fiabesco, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo russo, 1916-1926. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXV Agosto AD MMXXII.

giovedì 28 luglio 2022

Elegia degli ultimi Giorni di Luglio

Amo il finir di luglio quando a poco

s’accorciano le giornate ed è tutto

uno splender di feste patronali

e di sorrisi e giuoco,

 

quando si odono i primi temporali

che trascinano via tutta l’Estate,

le nubi cavalcando con i lampi..

le nubi naufragate..

 

quando mi siedo con gli occhi un po’ stanchi

sulla vecchia panchina, in sul vïale,

e con tristezza attendo che sia Autunno,

l’ora della vendemmia,

 

delle foglie appassite, delle fiale

di pioggerella, della prima nebbia,

delle castagne, della mietitrebbia

e delle paglie secche.

 

Amo il finir di luglio quando so

che con mestizia amara il tempo sfuma.

Amo sentirmi piangere e sorridere

sotto la vecchia Luna.

Dipinto di Gabriel Charles Dante Rossetti (1828-1892), La Vedova romana (The Roman Widow), Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo, Accademismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1874. Olio su Tela, Dimensioni 104,8x93,3 cm. Collezione presso il Museo de Arte de Ponce, Ponce (Puerto Rico).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXVIII Luglio AD MMXXII.

martedì 19 ottobre 2021

Codardia

Sfidar non posso Morte e dir che son

vissuto. Ma tu, amica dalle nere

forme, forse mi attendi, onde il tuo assalto

nel cuor m’infiamma; e vai cercando l’attimo

propizio e il vaticinio maledetto,

e la scacchiera e la clessidra orrenda

e il giusto inganno e la feroce spada,

col tuo sapor di buio e le tue ombre e larve

e col tuo canto mesto e novembrino

e quelle chiome di ghirlande scialbe,

e quei sudari e quel tristo aspersorio

dalle campane funebri annunziati

come Angioli di maledette schiere.

Oh nera amica, non amai, non feci!

Ma piango impallidendo; il mio Destino

in tanto orror poi si dilegua e trema.

Nel cuor che strilla accenti di soffrenza

io vissi sanza pièta e sanza Amore.

Dipinto di Désiré Thomassin-Renard (1858-1933), Ritornando dalla Caccia durante il Tramonto, Realismo, Tardo-Romanticismo, Post-Impressionismo austriaco, 1933. Olio su Tela, 55x75 cm. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XIX Ottobre AD MMXXI.

lunedì 18 ottobre 2021

La mia Terra

Sono figlio dei campi e degli stagni,

e degli aironi che volano liberi

e delle rane che ora si addormentano,

e delle foglie dei querceti scialbi,

della belletta, delle paglie bianche,

della meditabonda umida terra

dove si accresce un sagittar di funghi,

e delle rive e delle ortiche ardenti

che pungono bruciando come ghiaccio,

dei biancospini dalle bacche fulve,

delle ghiande e dei pioppi, dei muri

delle cascine, delle vie sterrate

che hanno quasi un odore intenso e asprigno

di sassi un po’ bagnati dalla piova,

e dell’Agogna sulle quali sponde

fingo intonare cantici alle Naiadi

infreddolite dall’ignuda pelle

delle prime apparenti nebbioline.

Ma il tempo scorre e viene Autunno e copre

il ciel di melanconia furibonda

questa Natura materna e virile,

e la nebbia commette alla mia terra,

e succedono gli attimi del buio,

e nella sera il mio cuor si sprofonda.

Allora apro la mia finestra e guardo,

chiamo con nomi di fola le mie ombre;

e nella lontananza delle stelle

mi mesce Ebe per l’ultima fïata

di giovinezza il mosto e dell’Amor

iridescente turbolente Vita.

Fotografia dell'Autore stesso, Pianto autunnale di una Quercia, Lunedì XVIII Ottobre AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVIII Ottobre AD MMXXI.

martedì 28 settembre 2021

Alla Vita che scorre via. Sonetto in vecchio Stile - Tanto mi loqua Autun col Guardo mesto

Tanto mi loqua Autun col guardo mesto

che d’Amor il vendemmiar non mi porta,

mentr’i’ contemplo che Ebe sen gìa assorta

pello calle silente et orbo agresto.

 

Ma ora ‘l vento così delira lesto

che la ramaglia intorno a me par morta,

et la giornata riluce più corta

sulla verzura d’un febbril innesto.

 

Et tu, Vita mia, che fuggi et non resti,

qual tu sia voler di sì atroci fati,

dilegui sì nel vespero già moro,

 

et restan a me illibati et funesti

il tuo sorrider et in su’ l’istati

tuo fior virgineo pallido qual oro.

Dipinto di Adolf Kaufmann (1848-1916), Falegnami in una Foresta d'Autunno, Tardo-Romanticismo, Realismo, Post-Impressionismo austriaco, 1916 circa. Olio su Tela. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXVIII Settembre AD MMXXI.