Incessante batte l’oriüolo,
donde gli attimi bui che urlano e l’ore
scialbe e quelle malate e tristi e l’ore
liete ascolto e l’ora atra e l’ora del
mio duolo
e quella stanca e quella cupa e il volo
d’ogn’altro istante, la gioia e il
dolore,
e il dolor del riso odo e quel del cuore,
come canto di vecchio usignüolo.
Guàrdati e spècchiati! È questo lo
speglio
della Vita tua e della tua sconfitta
e della Morte che a tutto dà fine!...
E il tempo scorre… Cuor mio, sii ben
sveglio!
Una sentenza un Nume già t’ha inflitta:
vivi ancor, varca a poco il suo confine!