Ombra d’Autunno mestamente gira,
donde le foglie già nella sua morsa
impallidiscono e già Agosto spira
nel suo pallor che cerulo l’inforsa.
Canterà presto, dunque, la mia lira
il rimembrar dell’Estate trascorsa,
e il cader delle foglie e, che sospira,
il Sol nella sua tramontante corsa.
V’è sempre men da vivere e tanti anni
il tempo inesorabile consuma
nel suo breve tragitto di soffranza.
Poi, dopo un mar terribile d’affanni,
il cuor invecchia e, bianco come piuma,
cadendo vola nel verno che avanza.
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