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mercoledì 29 marzo 2023

Stabat Mater AD MMXXIII

Voglio donarti una rosa per farla

lambire de’ le stille del tuo pianto.

Ti vedo: la odori.. urli.. vuoi baciarla:

dolcemente sui petali è il tuo pianto.

 

Madre, dopo questa rugiada sul

fiore che ti dono, dopo le lagrime

sulla terra, sullo spasimo.. sul

monte solitario - oh quante lagrime! -

 

Madre.. io vengo a seppellirti il Figlio:

io sono il becchino del Dio morente.

Ma perché piangi? Non piangere: il Figlio

risorgerà. Lo disse sorridente.

 

Madre.. vengo a portarti via quel Figlio;

vorrei chiuderlo nel buio del mio cuore.

Ti prego: ricordati del mio Amore!

Ricordati, Madre: io ho sepolto il Figlio!

 

Madre.. ecco.. io sono il suo crocifissore,

ma mi fa piangere il tuo sguardo spento.

Vorrei che mi dicessi “Sei redento”…

Hai forse pietà del crocifissore?...

 

Abbracciami! Ti sorreggo: guardiamo

quella Croce!... Posso pianger con te?...

Non svenire! Piangi!... Quel corpo, chi è?...

È il Corpo del tuo figliuolo. Guardiamolo!...

 

Madre.. io sono indegno di guardare

i tuoi occhi che gemono, non il Calvario,

non che gemmano quelle gocce amare

del tuo Crocifisso e di quel Calvario

 

stesso, no.. non sono degno di stringerti

per farti coraggio, per farti forza,

per non vederti svenire ove smorza

il tuo dolore la tua Vita stessa.

 

Non son che il figlio negletto d’Adamo:

chiamami peccatore; ho ucciso Iddio!...

Sono un assassino! Otterrò oblio?... Ma

lasciami seppellire il nuovo Adamo!...

 

Madre d’un Dormiente, d’un Dio rimorto,

vorrei solleticarti il cuore e darti

un sorriso.. anche se per poco, amarti…

Attendi! Il Figlio non è ancor risorto!...

 

Madre, vorrei che tutto il nostro pianto

si fondesse, vorrei sentire il duolo

che ti strazia. Tu hai perduto il Figliolo,

io ho perduto il Fratello e il Padre, e ho pianto.

 

Mamma, ho angoscia di quest’orba sera,

ho päura del buio. Mamma, sorreggimi!...

Le mie mani insanguinate in preghiera.. le

sue mani inchiodate… Mamma, sorreggimi!...

 

Ma perché il mio cuore ride di gioia?...

Esulta: Madre e donami sorrisi!

Il sepolcro è vuoto. È risorto. Oh gioia!... Amen!

Mater.. oh Mater, da mihi Paradisi

Gloria. In sempiterna Saecula. Amen.

Scultura di Michelangelo Buonarroti (1475-1564), La Pietà, Rinascimento, Pieno-Rinascimento italiano, 1499 circa. Marmo di Carrara, Dimensioni 174,0x195,0 cm. Spessore di 69,0 cm. Basilica di San Pietro, Roma, Città del Vaticano (Stato del Vaticano).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXIX Marzo AD MMXXIII.

lunedì 6 marzo 2023

Davanti al Tabernacolo

Ti coprirò con le prime vïole;

come ellera primaverile

salgono i tristi vestimenti della

Quaresima..

della tua Quaresima

e della nostra mestizia...

 

E il tuo oro sarà come il Sole sopra i fiori -

all’alba la rugiada risplendendo 

col pianto del mattino li ravviva;

calice il tuo cuore profondo.

 

I marmi parlano

i sacri legni allo sguardo porgendo

della Passione

il Dolore perenne.

 

Dalla tua Croce vedi:

le canne dell’organo tacciono

canzoni di Zeffiri e Angioli - urlando;

ancora una volta

ai piedi del tuo patibolo

addolorata la Madonna piange.

 

Vorrei vestire di petali bianchi

anche il suo pianto leggero, leggero..

cingerle

di profumate rose una corona

sul velo dei suoi occhi..

ma questi occhi, intanto, splendono..

 

come la Primavera.

 

No! Sono indegno di bevere al sangue

della rosa ferita a morte

dalle sue stesse spine,

mentre le rondini vagabonde cantano

parole silenziose.

 

Perdonami!

 

Tu, Figlio della Terra, della Vergine,

della Luce e della Primavera;

io figlio del fango,

del Peccato e delle Tenebre.

Dipinto di William-Adolphe Bouguereau (1825-1905), Ora Pro Nobis, Neo-Classicismo, Accademismo, Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo francese, 1903. Olio su Tavola, Dimensioni 115,0x74,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì VI Marzo AD MMXXIII.

lunedì 27 febbraio 2023

Quaresima - Esorcismo

Vattene Satana, dall’Autunno

e dall’Inverno e dalla nebbia fosca

che ulula come Titano, come Unno,

che tutto preme, bacia, abbraccia.. attosca;

 

vattene dalle pagine sciupate

di Dio e dalle pagine del Salterio,

dalle penombre vecchie e sconsacrate

delle mie mani e anche dall’adulterio

 

dei sogni, dei pensieri e dei miraggi;

vattene dal mare dove somigli

ai baci delle meduse e ai consigli

delle Sirene e ai mesti päesaggi

 

tra scoglio e naufragio; vattene, dunque,

dal sogghigno beffardo d’una gonna

leggera.. leggera che la Madonna

disfida e dall’artiglio di chiunque,

 

dal tremulo artiglio d’una fanciulla,

dalle labbia che suggono veleno

e dal fanciullo che ora sugge al seno

per essere Vita ed essere Nulla;

 

vattene dagli incensi della Chiesa,

dalle vetrate, dalla Croce e dalle

ostie, da Maddalena e dall’offesa

Eva ricoperta di foglie gialle,

 

e anche dall’Eva che ammicca ai Peccati

con il frutto pröibito, da Adamo,

dal triste Giuda che si appende al ramo,

dal Destino.. dai Profeti.. dai Fati;

 

vattene, Satana, dal mio pöema,

dai desideri d’un cuore perverso,

dalla mia Pöesia e dall’Universo!

Vattene!... Oh Satana, a te l’anatema!

Dipinto ritrattistico fantastico di Anders Leonard Zorn (1860-1920), Mefistofele - Il Console Dahlander (Mephistopheles - Konsul Dahlander), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo, Pre-Simbolismo svedese, 1884. Tecnica dell'Acquerello su Carta, Dimensioni 35,5x27,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVII Febbraio AD MMXXIII.

mercoledì 22 febbraio 2023

Quaresima

Tu questa mia tristezza non riscontri:

la nebbiolina, il meriggio.. dovunque

triste lo sguardo, l’occhio.. i nostri incontri,

passo e non mi chiami, sono chiunque..

 

e sono il verno, il cenere che scende.

Piangono terra nera le mie guance.

E sono un’ombra.. un’ombra che ti attende.

Beviti il pianto da queste mie guance!...

 

È tempo oggi di gridare e sofferire.

Urlo e soffranza: dualismo per pochi!

Solo chi non s’accontenta dei giuochi

della Vita può sognare e dormire.

 

E tu, piccola forma d’una Croce,

o di un comune punto di domanda.

Io ti interrogo, ti chiedo. Comanda!...

Fai silenzio.. il silenzio della Croce.

Dipinto di Il'ja Efimovič Repin (1844-1930), Le Tentazioni di Cristo (Kristi Frestelse), Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Post-Impressionismo russo, Data di Composizione incerta, Fine del Secolo XIX. Olio su Tavola, Dimensioni 47,0x60,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXII Febbraio AD MMXXIII.

sabato 14 gennaio 2023

Idillio - Canta di nuovo la Luna

Taci! Odo ancora i tuoi canti di miele,

non odo più vere parole.

Non sento

quello che va sussurrandomi il Sole,

lo sposo fedele.

Non sento, ma odo i tuoi urli aspri di gioia

gli urli del boia,

e le urla della vittima e le grida

dell’Anima inferocita,

e dell’Anima perduta,

e dell’aria muta

e della folla.

Attendo!...

Tu canti; ma vedi.. non vedi, là,

quella zolla…

È il vecchio pianto della Madre al Figlio,

e della Madre terra,

e della Madre tua,

la nostra Madre.. e del nostro giglio.

Non vedi;

ma canti al mio sguardo che erra.

Non vedi.. non senti,

t’importa soltanto il piacere

dei miei volti lucenti,

e del mio candore,

e delle stelle intorno;

e non ti degni del mondo in dolore

e del dolere

di tante madri e di tant’altri figli,

dei figli uccisi

e dei figli reietti

e dell’ultimo giorno.

Non vedi,

ma computi su di me la tua Pasqua

e la tua Egira

e non t’accorgi del Figlio morente,

e della frasca

messa in Croce, e dell’esule che spira

nel deserto splendente,

nel deserto arido

e nel deserto muto.

Mi chiami: “Sorriso d’argento pallido”.

Tu prenderai sempre in mano il tuo liuto!...

Sdegnerai sempre quella Croce!...

Oh Pöeta.. figlio del Male ascolta!...

Non cantare canti a me, alla tua Luna;

canta il dolore della Madre avvolta

nello strazio e della Croce,

della Croce santa

e della Croce ignuda!...

Non pronunziare invano

il nome dei bianchi occhi del Signore..

fa’ silenzio..

fa’ silenzio,

sulle tue tombe e sul tuo tumulo;

ma oppòniti con la penna all’insano

Genio che del tuo mondo fa un accumulo

di maledetto assenzio e di dolore!

Dipinto di Peder Balke (1804-1887), Paesaggio della Marca finlandese con Lapponi e Renne (Landskap fra Finnmark med Same og Reinsdyr), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo norvegese, 1850. Olio su Tavola, Dimensioni 31,0x37,7 cm. Collezione presso il Nordnorsk Kunstmuseum, Tromsø (Norvegia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIV Gennaio AD MMXXIII.

sabato 31 dicembre 2022

Preludio romantico al Te Deum

E vago tra i lumicin de’ la chiesa,

e tra gli incensi del Dio cristïano;

lamenterò con l’Anima sospesa

un canto gregoriano.

 

E l’anno vecchio e il nuovo anno e il gentil

ricordo e il ricordar amaro a voce:

siam tutti figli insani dell’april

d’una romita Croce.


E del cuor la bestemma e la bestemma

del mio labbio e il nom proibito invan detto,

e l’Io Sono d’una non nata gemma,

e il suo perdono aspetto.

 

E la grazia e il mio peccato e il peccato

dell’orbe e il fango di Dio e il fango d’uomo,

m’hanno inquisito e m’hanno condannato

poi che io sono un atomo.

 

No! Non disperar Salute, oh alma mia!...

Vedi appeso quel viso in Croce e morto?...

Quel Dio lodiam ché questa è sol la via

per essere risorto!

 

E vago ancor tra i lumin della chiesa

e prego il Dio vicino e il Dio lontano.

Odi, oh Iddio, la mia speme e la mia offesa

in canto gregoriano!

Dipinto di Viktor Michajlovič Vasnecov (1848-1926), Il Giudizio Universale, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo religioso russo, 1904. Olio su Tavola, Dimensioni 690,0x700,0 cm. Collezione presso il Museum of Architecture and Art, Vladimir (Federazione Russa).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXXI Dicembre AD MMXXII.

domenica 3 aprile 2022

V di Quaresima

Nel deserto ci sono seduzioni

infami, pietre per denti voraci,

ci sono oasi di strani miraggi,

impronte cupe sulle dune d’oro,

il giorno che risplende fiammeggiando,

la Luna nella sera senza volto

ma con alcune stelle solitarie;

ci sono carovane da lontano,

canti di blasfemie e maledizioni,

uccellacci terribili e rapaci,

mefistofelici e tremendi raggi

di Sole sopra il tristo sicomoro,

il sangue nelle vene scorre blando..

nel deserto non c’è grano e raccolto,

ma ci sono pestilenzïali arie,

l’immensità dell’orizzonte vano,

una solitudine sconfinata,

ghigni d’Arabia e jene africane,

grotte per dei banditi uniti a morte,

sabbia e.. nient’altro che sabbia bollente!

con serpi sibilanti e furibonde,

rocce aride e consunte con il vento

di fuoco; nel deserto c’è un sentore

d’Inferno, una malia luciferina,

un gridio di cammelli e una risata

dalle tende romite, basse e arcane,

ci sono dadi per sfidar la sorte,

e monete che pingono un demente

con un serto di lauro e con le fronde

della gloria, e lo sguardo infame

e l’imperiosa bava sopra il mento;

ci sono legni fatti di dolore,

e una corona che sembra una spina…

Nel deserto si vede un päesaggio

dove Satana mostra Salomè

senza veli, i pinnacoli del Tempio,

il cielo senza Angioli per venire

a sorreggere chi si butta, senza

una parola di Dio, solo nulla,

Adamo ed Eva che peccano ancora..

Adamo.. fango dell’ultimo atòmo

rimasto per un sogno celestiale..

ma forse è un sogno orribile e feroce;

c’è solo un grido, un sogghigno.. un miraggio,

Erode che domanda: “Sono Re?”,

le legioni di Roma e dello scempio,

c’è una richiesta strana di avvenire,

ci sono Esseni pieni di demenza,

la peccatrice è solo una fanciulla,

è soltanto una meretrice mora,

pecca, sì.. pecca, perché è figlia d’uomo…

Nel deserto c’è solo orrore e male,

ma da lontano vedo, sta una croce.

Dipinto di Eugène Alexis Girardet (1853-1907), La Fuga in Egitto, Tardo-Romanticismo, Classicismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Orientalismo francese, Fine del Secolo XIX. Olio su Tela, Dimensione 73,5x101,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica III Aprile AD MMXXII.

martedì 2 novembre 2021

II Novembre - Requiem Aeternam

Come mormorano e ombre e nebbie e autunno!

Ed è silenzio.. devastato Immenso

grida ingiurie di tacite parole,

 

e sembra l’Ade, col suo sguardo intenso,

con i vagiti delle Anime sole,

e co’ i filari di lapidi e croci.

 

Frattanto splendono i lumini scialbi,

come fiammelle nel buio della sera,

mentre cantano i corvi oscuri salmi.

 

Sanguinan le stimmate della terra,

fosse profonde nell’algido Abisso:

quest’altro chiama al viaggio che non torna.

 

Quest’è dell’empio riposo la guerra,

è il racconto d’un vecchio crocifisso,

il tempo che il dormiente ben difforma.

 

Oh immensità di Novembre e di Morte!

L’erubescente tuo ultimo tramonto

spande campane di altri funerali,

 

come la voce dell’unica Sorte

che per chiunque attende estremo affronto,

falce e scacchi dei ceruli mortali.

 

Così finisce anche la tua vendemmia,

dentro i calici il mosto è ormai veleno,

la nebbia già ti avvolge del suo imperio.

 

Un ubriaco crolla e poi bestemmia,

sputa del sangue sull’ultimo fieno,

della Vita col vin fece adulterio.

 

Allora viene l’inverno.. la tomba,

un’illusione di sudori e vermi

che sognano per essere ancor Uomo.

 

Ma squilla e grida una tremenda tromba:

“Vi chiedo: amaste voi, fragili germi?”..

tremor, silenzio d’ogni ossa e ogni atòmo.

 

Poi un Angiolo li prende e li conduce

in un regno d’Amore e di riposo,

dove l’umano al Divin ben s’alterna.

 

Ma la terra d’ossami ancor riluce,

e il cimitero resta silenzioso,

e s’erge il pianto per i cari estinti.

 

Dormienti, splenda a voi la luce etterna!

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Abbazia nel Querceto (Abtei im Eichwald), Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1809-1810. Olio su Tela, 110,4x171 cm. Alte Nationalgalerie, Berlino.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì II Novembre AD MMXXI.