Ti coprirò con le prime vïole;
come ellera primaverile
salgono i tristi vestimenti della
Quaresima..
della tua Quaresima
e della nostra mestizia...
E il tuo oro sarà come il Sole sopra i
fiori -
all’alba la rugiada risplendendo
col pianto del mattino li ravviva;
calice il tuo cuore profondo.
I marmi parlano
i sacri legni allo sguardo porgendo
della Passione
il Dolore perenne.
Dalla tua Croce vedi:
le canne dell’organo tacciono
canzoni di Zeffiri e Angioli - urlando;
ancora una volta
ai piedi del tuo patibolo
addolorata la Madonna piange.
Vorrei vestire di petali bianchi
anche il suo pianto leggero, leggero..
cingerle
di profumate rose una corona
sul velo dei suoi occhi..
ma questi occhi, intanto, splendono..
come la Primavera.
No! Sono indegno di bevere al sangue
della rosa ferita a morte
dalle sue stesse spine,
mentre le rondini vagabonde cantano
parole silenziose.
Perdonami!
Tu, Figlio della Terra, della Vergine,
della Luce e della Primavera;
io figlio del fango,
del Peccato e delle Tenebre.
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