Sospir…
facendo Notte, il tuo verone
ascolto,
o Luna, che gli eterei liti
serenamente
allumini e le zone
delle
malvagie cure. Ma assopiti
riguardi
che a te volgo, e la canzone
bella
né più ti commòvon, né riti
più
son d’Amor che nulla amata in core
d’assecondar
feconda. Allor contriti
accenti
dal mio labbro profferisco
affinché
dalla siepe tu ti mostri,
giacché
qui non m’hai alluminato ancora.
E
se con l’arpa oramai intimidisco
il
canto, Fato è allor - tal qual mi costi -
che
non ti vegga più, ombra che innamora.
Simeon Markus Larsson, Una Notte di Tempesta vicino a un Faro, Romanticismo scandinavo, Seconda Metà del XIX Secolo |
Massimiliano Zaino di
Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì IV Maggio AD MMXX.
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