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lunedì 5 luglio 2021

Meriggio di Luglio

Come fievole arpeggio di silenzio,

come mi parla il meriggiar che vola

ai campi, come afona parola

ubriaca d’assenzio..

 

oh mia Estate, tu se’! E all’ombra del Sole

accordo una canzone sul laùto,

una romanza alle assetate viore

che non ho più veduto.  

 

Ma mi obnubila questa fiamma ardente

che va a girandolar pel grano secco

e somiglio alla foglia di un cadente

ramicel.. d’uno stecco.

 

Non ho più forza sul laùto stanco,

noi Trovatori genìa siam di sera,

siam figli dell’inverno assente e bianco,

la nebbia che dispera.

Quadro di Frans Hals (1580-1666), Giovane Suonatore di Liuto girato a Destra, Barocco olandese, 1625. Museo del Louvre, Parigi.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì V Luglio AD MMXXI.

lunedì 24 maggio 2021

Trobar Clus - L'Indovinello del Cielo azzurro

Da uno speglio di vetro osservo il vuoto,

quei mi rispecchia ciò che v’è oltre; siedo

ai suoi piedi e mi abbacina un immoto

stral vagabondo di etere or che vedo:

polve che vola e cenere di bistro,

il fior di loto sulle sue pupille,

un’iride che si sminuzza al misto

venir di mistiche e tante scintille..

un occhio di fanciulla fatto sabbia,

celeste a’ miei occhi, un cilestrino abisso,

verso le stelle di fiammanti labbia,

un oro che arde  come  un crocifisso..

l’arcano per le ramora tremanti,

una sagitta di persiche in foco,

il vecchio stagno che gemma adamanti,

la porpora del buio che splende poco.

Poscia, tutto si fa un nappo d’argento,

mesce pallida Ebe un liquido dulce,

e questo falbo liquor va nel vento

e per quell’occhio salta come pulce.  

Sento cantar allora i sistri-assoli,

quelle smeraldi bocche parlan mute,

gracidando sui fior degli usignuoli,

come miriadi di schiatte perdute.

Così quell’occhio si ammansisce e dorme,

si vela di sudari di visioni,

quando dopo ore riede alle sue forme,

cantandomi le sue gesta e i suoi tuoni.

Quadro di John William Waterhouse (1849-1917), La Signora di Shalott (The Lady of Shalott), Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Accademismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1888.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXIV Maggio AD MMXXI.

martedì 18 maggio 2021

Trobar Clus - Meriggiare

Come oro eterno scivola e va via,

trepidando su sassi ignoti e cari

poi osserva le ime vette e guarda e spia,

nel fuggente ondeggiar di vecchi mari...

Passa, trepida e scorre il suo vascello,

s'alzano le acque rumorose e cieche,

nel suo splendente e più ceruleo vello

mi chiamano quest'acque oscure e bieche.

E quell'onde m'han tratto a queste spiagge,

fulminanti destrier di alte maree,

dove uno stagno lambendo, selvagge

annuso e fiuto le belle ninfee.

Oh come passa veloce e svanisce!

Come vien presto un mantello di pece!

Come si brucia, grida e si ferisce

questo Sol che beffardo mi si fece!

E non v'è traccia del suo oro nel cielo.

Quadro di Edmund Blair Leighton (1852-1922), Allori sbiaditi, Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Accademismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1889.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XVIII Maggio AD MMXXI.

martedì 2 marzo 2021

Ballata romantica - Attendendo la Primavera

Sento che pigola il Sole.. che chiama..

che mi rivela infiniti confini

oltre le spoglie ramora, e che schiude

occhi di viole, le Ninfe di Marzo,

con i pepli che vinte hanno le nebbie

del verno smorto e che tergono tante

lagrime con i sorrisi splendenti.

Ora che muore il meriggio, lo so:

lungo i sentieri m’è dolce il crepuscolo,

la Notte fresca, la Luna di Marzo..

e tutto m’è gioia, e tutto è Primavera.

 

Sento che pigola il Sole.. che chiama…

E tu, erba mia virente, nata al suo

prode richiamo.. oh tu.. solletichi anche

il mio respiro, dal labbro affannato

uscito, i passi nei lunghi tragitti,

l’arresto ardente degli attimi corti..

il mare della sabbia di campagna

con i suoi venerandi ponti e il suo

porto per gazze e beccacce lontane

e vicine nel volo delle nuvole.

Inafferrabile ombra della sera

sovviene.. mi apre una porta di gaudio,

la Notte fresca, la Luna di Marzo..

e tutto m’è gioia, e tutto è Primavera.

Quadro di Julius Sergius von Klever (1850-1924), Paesaggio con un Ruscello presso il Tramonto, Tardo-Romanticismo, Realismo russo, Fine del Secolo XIX.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì II Marzo AD MMXXI.

sabato 27 febbraio 2021

Mi parla il Sole della Primavera

Mi parla il Sole della Primavera,

mi sussurra parole di conforto..

e il verno che svanisce mi solletica

con il suo gelo delicato e spento,

e pallido e defunto, e con i suoi

giuramenti profani per il prossimo

ritorno.

 

Mi parla il Sole della Primavera,

e vedo sulle torri delle bianche

cascine i primi rondoni volar,

la nascita delle viole spargendo

di carmi, che inni sacri sono ai germi

della Vita.

 

Mi parla il Sole della Primavera

e, quando viene la Notte più fredda,

con ansia attendo il plenilunio sacro

della Pasqua, quel petalo d’argento,

la margherita glauca.. dentro il mare

delle stelle ballerine.

Quadro di Peder Mørk Mønsted (1859-1941), Riflessi di Primavera, Realismo paesaggistico danese, 1893.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXVII Febbraio AD MMXXI.

domenica 9 agosto 2020

Sonetto barbaro in Alternanza di Esametri e Pentametri - Opprimente m’è quel Sole che dell’Agosto agita il Volto

Opprimente m’è quel Sole che dell’Agosto agita il volto,

quando incedendo orbato di tante piove

il meriggio sovviene. Né più un’ombra al biondo raccolto

sui campi un po’ mietuti, leggera oramai muove

 

un ramo, o del mio sudato vagar un capello. Né molto

scorrer d’acque mi placa, né il mar che dove

matura la risaia si fa come stagno. Ma io assolto

t’ho, cara Estate in fiamme, quando il tuo andar rimuove

 

per poco il pericolo del famigerato mio Autunno

e della tua aspra fine già in solitario

orizzonte annunziata. Pur mi soffochi, ombra di Sole!

 

Ma avanzando l’istante del nostro addio, tu, come un Unno

selvaggio vai a dar fuoco…. E chiudi in un sudario,

per le future nebbie, le tue rose con le mie viole.

 

Ivan Konstantinovic Ajvazovskij (1817-1900), Un Paesaggio marittimo in Crimea, Romanticismo russo, Seconda Metà del Secolo XIX.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica IX Agosto AD MMXX.

venerdì 24 luglio 2020

Sonetto - Come mi luce il Sole sulle Cime


Come mi luce il Sole sulle cime
delle montagne lontane! Ma ansando
e gemendo, io al chiaror di quel confine
per i valichi eterni sto tremando,

poi che da questi mi viene un sublime
senso di buio mistero… e sospirando
e valicando il lor aspetto, spine
di rose amare e petalo nefando

raccolgo da lassù, col Sol che muore,
quand’è l’ora che s’agita la sera
cupa che inghiotte la vastità e il fiero

sguardo del giorno. Allor sento un dolore…
l’angoscia forte più d’una preghiera,
la Notte che mi mangia e mi fa nero.
Edward Moran (1829-1901), Scena di un Naufragio durante il Tramonto, Tardo-Romanticismo statunitense, Fine del Secolo XIX.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXIV Luglio AD MMXX.

mercoledì 15 luglio 2020

Capitolo Quadernario - M'è Oggi un'Ombra d'Estate amata al Volto


M’è oggi un’ombra d’Estate amata al volto,
d’aëreo alito ombreggiando al Sole,
che su un campo di viole
appena nate, la mia quiete accresce

e il mio sorriso. Eppur, dal cuor non mi esce
che un senso di sconforto e di sospiro
folle, forse un desiro
prepotente che brama altri orizzonti,

e nuove terre ignote, dove dai racconti
dei Sogni spero inattesi confini
senza nome, e sublimi
vette, onde contemplar le valli e i tuoni

ripetuti del cielo. Ascolta i suoni
della Natura, oh Luglio! quelli che io
sento e che il presto oblio
fa tacer nell’eterno tenebrore

della prossima sera e del rigore
d’un seducente Autunno… e dimmi solo
come canta l’assiuolo
sulle mie lagrime aspre e le parole

che mi dice l’Estate amata al volto,
d’aëreo alito ombreggiando al Sole!
Johann Wilhelm Schirmer (1807-1863), Un Paesaggio di Mare in Estate, Romanticismo tedesco, Metà del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XV Luglio AD MMXX.

domenica 12 luglio 2020

Idillio di un Giorno di Luglio


E sempre è più l’Estate, e il Sole eterno
nella sua corsa frenetica il nome
dei molti fior che vede mi ripete,
con le onde e le salsedini del mare,
o con le cime appena ribagnate
dalla più grazïosa neve. Intanto,
quando leggero e tardivo il Tramonto
con me chiama la sera, io del suo callido
giuoco di sguardi sognando la Luna
mi beo. Eppure, non posso più nascondermi
nemmen di Notte ai dispotici suoi
fuochi. Così sudando e sofferendo
passa il mio sonno nel bacio del Sole
buio, e la sera della Luna pallida
mi sembra l’alba, un mistero di luce…
il giorno che mi risveglia e mi dice:
“Soffri e poi spera!”.
Lev Feliksovic Lagorio (1826-1905), Una Barca vicino alla Spiaggia, Tardo-Romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XII Luglio AD MMXX.

sabato 11 luglio 2020

Un'Ode al Sole d'Estate

O Sol molesto, tu
i tuoi velen di rai
volgi vicino, e i miei
occhi abbagli di cera
dorata che da fiamme
dell’Estate propaghi
finché vien sera.
Allor che è così, sai
che della Luna Dei
pallidi le mai calme
Notti tanto m’alluminano
e quei che son mai paghi
Sogni, onde il tuo cammino
all’orizzonte muore,
nell’Ade scivolando
e nel regno delle Ombre
neglette. Ma tu, o Sole,
pur molesto, sai che io
di te nel sonno blando
la mancanza e le tombe
intendo, sicché so
che più d’odiarti t’amo,
con l’alba e il tuo richiamo.
Oh Sole, almen splendessi
sempre sulla mia Estate!
Peder Mørk Mønsted (1854-1941), Un Tramonto con Paesaggio, Tardo-Romanticismo paesaggistico danese, Inizio del Secolo XX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XI Luglio AD MMXX.

martedì 23 giugno 2020

Madrigale - Mi svelle, o Estate, il Cuor il tuo Stridore


Mi svelle, o Estate, il cuor il tuo stridore,
donde su me tremendo ascolto il folle
Sol, con le sue aspre fiamme e il suo furore

indomito. Così, ove mi ribolle
l’esausto sangue, io mi siedo a veder
dell’orizzonte un più lontano colle

e terra ignota. Eppur, libero il ciel
come adamante di rondini in volo,
per un attimo asconde il mio doler,
né mi dolgo più, né più son io il solo.

Hans Andersen Brendekilde (1857-1942), Una Scena d'Estate, Post-Impressionismo paesaggistico danese, Inizi del Secolo XX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXIII Giugno AD MMXX.

Madrigale - Delibo il nuovo Risveglio d'Estate


Delibo il nuovo risveglio d’Estate,
nel qual un po’ si rifrange del caldo
Sol la splendente chioma, e le dorate

nuvole… anch’esse ammiro nell’araldo
di quel riverbero immane con tanto
chiaror del ciel che fa il glauco spavaldo

col päesaggio dei miei occhi. Ma ammanto
di noia l’istante, l’attimo di pianto.

Ivan Konstantinovič Ajvazovskij (1817-1900), Una Scena marittima con Veliero, Romanticismo russo-armeno, Fine del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXIII Giugno AD MMXX.

domenica 21 giugno 2020

Sonetto - Espio queste Ombre, e questo Sole e molti


Espio queste ombre, e questo Sole e molti
mari di tanta Estate, ove le allegre
ridon risaïe al fiorir di incolti
gelsi. Ma da’ miei sguardi, ignote ed egre

a quelle, aride or si infiammano ai volti
degli stagni malvagie cure, pieghe
recondite che all’Anima i riavvolti
istanti spiegano. E ora, le più negre

nubi venendo d’un vil Temporale,
tai agitazioni a loro paragono,
durante un lampo di gleso e di fuoco.

Allora, (io) espio anche questo mäestrale
oscuro, onde mi confondo co’ il tuono;
né mi val viver, né Morte m’è giuoco.

Ivan Konstantinovič Ajvazovskij (1817-1900), Una Scena di Naufragio, Romanticismo russo-armeno, Seconda Metà del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXI Giugno AD MMXX.