E
sempre è più l’Estate, e il Sole eterno
nella
sua corsa frenetica il nome
dei
molti fior che vede mi ripete,
con
le onde e le salsedini del mare,
o
con le cime appena ribagnate
dalla
più grazïosa neve. Intanto,
quando
leggero e tardivo il Tramonto
con
me chiama la sera, io del suo callido
giuoco
di sguardi sognando la Luna
mi
beo. Eppure, non posso più nascondermi
nemmen
di Notte ai dispotici suoi
fuochi.
Così sudando e sofferendo
passa
il mio sonno nel bacio del Sole
buio,
e la sera della Luna pallida
mi
sembra l’alba, un mistero di luce…
il
giorno che mi risveglia e mi dice:
“Soffri
e poi spera!”.
Lev Feliksovic Lagorio (1826-1905), Una Barca vicino alla Spiaggia, Tardo-Romanticismo paesaggistico russo, Fine del Secolo XIX |