Mi
svelle, o Estate, il cuor il tuo stridore,
donde
su me tremendo ascolto il folle
Sol,
con le sue aspre fiamme e il suo furore
indomito.
Così, ove mi ribolle
l’esausto
sangue, io mi siedo a veder
dell’orizzonte
un più lontano colle
e
terra ignota. Eppur, libero il ciel
come
adamante di rondini in volo,
per
un attimo asconde il mio doler,
né
mi dolgo più, né più son io il solo.
Hans Andersen Brendekilde (1857-1942), Una Scena d'Estate, Post-Impressionismo paesaggistico danese, Inizi del Secolo XX |
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