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lunedì 19 settembre 2022

Dal Grembo del Chaos

Come pallido oro che cola,

gemmano

cadendo - a terra -

ridendo.. soffrendo,

le foglie;

piccoli germogli mai schiusi ghiacciano…

 

Sovviene sempre l’attimo dei sogni:

 

intreccio corone e ghirlande

per i tuoi capelli

velati di Dea.

Dipinto di Lovell Birge Harrison (1854-1929), Novembre (November), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo paesaggistico statunitense, 1881. Olio su Tavola, Dimensioni 132,0x248,0 cm. Collezione presso il  Musée des Beaux-Arts de Rennes, Rennes (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XIX Settembre AD MMXXII.

venerdì 26 agosto 2022

Lo Specchio nella Risaia

Come uno specchio silenzioso, cielo

e terra e le raganelle e le foglie

questa risaia riflette e il nugol nero

del dì che piove.

 

Sorelle rane! Sediamo un po’ insieme

sulla ripa virente e andiam a sciorre

gli occhi nostri sull’Autunno che corre,

mentre si canta!...

 

Sorelle rane! Gracidiamo noi anche

gli inni ridenti della mietitura,

sopra queste ninfee pallide e stanche

nello stagno orbo!...

 

Presto, infatti, verrà il tempo del sonno:

voi nel vostro letargo, io per vedere

le nebbie i rami spogli i campi freddi,

e per dolere.

Dipinto di Mikhail Aleksandrovich Vrubel (1854-1910), Ritratto di Nadežda Zabela-Vrubel' nel Ruolo della Zarevna Lebed per la Fiaba dello Czar Saltan - La Principessa-Cigno, Tardo-Romanticismo fiabesco, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo russo, 1900. Olio su Tela, Dimensioni 142,0x83,0 cm. Collezione presso la Galleria Tretyakov, Mosca (Russia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXVI Agosto AD MMXXII.

venerdì 19 agosto 2022

Fruttidoro

I primi rami malati d’autunno,

le prime foglie pallide e appassite,

le ultime rose, le viole smagrite,

i campi di lontano adesso bruciano.

 

Quella rima infelice con un Unno,

perché - non so - qualcosa di stagione

mi ricorda Attila; e quella canzone

di stormi. Piove!

 

Queste sono le immagini più care

quando il mio agosto va svanendo

oltre i begli orizzonti del suo mare

melanconico che un po’ mi commuove.


Ma in codesta dolcezza interminata

apprendo

a guardarmi allo specchio - delle nuvole

di Settembre.

Dipinto di Peder Mørk Mønsted (1859-1941), Autunno nel Bosco di Betulle, Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo paesaggistico danese, 1903. Olio su Tela, Dimensioni 114,0x70,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XIX Agosto AD MMXXII.

giovedì 28 luglio 2022

Elegia degli ultimi Giorni di Luglio

Amo il finir di luglio quando a poco

s’accorciano le giornate ed è tutto

uno splender di feste patronali

e di sorrisi e giuoco,

 

quando si odono i primi temporali

che trascinano via tutta l’Estate,

le nubi cavalcando con i lampi..

le nubi naufragate..

 

quando mi siedo con gli occhi un po’ stanchi

sulla vecchia panchina, in sul vïale,

e con tristezza attendo che sia Autunno,

l’ora della vendemmia,

 

delle foglie appassite, delle fiale

di pioggerella, della prima nebbia,

delle castagne, della mietitrebbia

e delle paglie secche.

 

Amo il finir di luglio quando so

che con mestizia amara il tempo sfuma.

Amo sentirmi piangere e sorridere

sotto la vecchia Luna.

Dipinto di Gabriel Charles Dante Rossetti (1828-1892), La Vedova romana (The Roman Widow), Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo, Accademismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1874. Olio su Tela, Dimensioni 104,8x93,3 cm. Collezione presso il Museo de Arte de Ponce, Ponce (Puerto Rico).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXVIII Luglio AD MMXXII.

mercoledì 25 maggio 2022

Sonetto - Penso che il Vento sia il grande e più vecchio

Penso che il vento sia il grande e più vecchio

vïaggiatore solitario, quello

che non può che essere invidiato e amato

perché dovunque ha fatto il vagabondo.

 

E penso che sia il mio volto allo specchio

dell’aër, il mio sguardo al Sole e al vello

della terra, perché sono dannato

come costui che ha viaggiato il mondo.

 

Se fossi questo vento! Saprei cosa

nasconde l’orizzonte e l’infinito,

andrei a parlare a un päese lontano!...

 

Volerei sopra ogni vola e ogni rosa,

come un vecchio spirito mai assopito,

vïaggerei portando Dio per mano!

Fotografia dell'Autore stesso, Fiori di Camomilla, Lunedì XXIII Maggio AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXV Maggio AD MMXXII.

domenica 1 maggio 2022

Canto di Rane

Oggi ho sentito cantare le rane,

gracidavano in compagnia, al Sole,

cantavano ridendo e sospirando,

tra le tife e le vecchie increspature

dello stagno e giuocavano a nascondersi.

Io lo so, che era per loro come cimba

il piccolo fiorellino, lo stame,

e remigavan tutte sulle viole

o, palombari senza lo scafandro,

lambivano gli abissi e le ombre scure

di un ramo che pendeva sopra le onde.

Allora dissi:

“Piccole amiche, forse siete voi

le Sirenette della mia campagna,

le piccole Sirene vagabonde,

e allietate il meriggio tempestoso

di fuoco, e mi ricordate: ognuno ha

la sua voce, la sua Pöesia, il Verso,

dal vento all’onda fresca che ci bagna,

il cuor che parla, il cuore burrascoso,

in un battito d’ale che poi va,

circumnaviga il mondo e l’universo”.

 

Ora è sera; e le rane - lo so - cantano

ancora. Ma non le sento. Il ricordo

di un istante è più forte della loro

voce.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Pianto di Glicine, Martedì XXVI Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica I Maggio AD MMXXII.

sabato 23 aprile 2022

Fiori di Temporale

Questi bei fiori hanno lo stesso incanto

del vento che li trascina e li porta

con sé - lontano - e hanno il fascino occulto

dei lampi e delle nuvole che tanto

paiono nere. Questa è una risorta

viola che si disperde nel singulto

del primo tuono. E questo è il mio vïale,

dove i petali son precipitati

per ordire un sentiero di ombre un po’

rosee e bianche.. un sentiero come un mare

di fiori. Gemmano ora gli illibati

rami e tremano, osservano la pioggia

che singhiozza sul prato della chiesa.

Osservo anch’io il Temporale! Ed è sera,

e un altro fiore per terra si appoggia,

ha perso contro il vento e ora è la resa.

Ma April mi sembra solo una chimera.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Petali sul Catrame, Sabato XXIII Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXIII Aprile AD MMXXII.

lunedì 11 aprile 2022

Fiori bianchi

Prestate l’ale agli Angioli del Cielo,

voi miei fiori bianchissimi e fluenti,

pupille eburnee del pesco e del melo

e dei ciliegi in festa iridescenti,

come un insieme di ombre in processione,

oh incensati e celesti fiori bianchi,

note scure su un rigo di canzone

per gli stormi, per ramora e per branchi.


Fiori bianchissimi e scialbi e graziosi,

petali sulle rive di campagna,

dove i corvi strillano rumorosi

e il rigagnolo rinato vi bagna..

purezza angelica, angelico pane,

sublimi stami, sublime aspo, sguardo

leggiadro.. vivo, al suon delle campane,

al suono della follia di un ritardo

di Primavera che non è arrivato,

ma è giunto sùbito, a marzo, ad aprile,

con il vento mellifluo e sospirato

sopra i prati, sui campi e sul fienile.


Oh fiori bianchi, il cui nome m’è ignaro -

lo vo sapere solo nel mistero -

sorgete sopra il dolce fieno amaro,

sopra il tronco reciso che ora è nero;

e accarezzate le foglie leggere,

i miei occhi inquisitori - non guardate

altri - le guance calde di piacere

etereo, dove i capei scompigliate

al soffiare del vento burrascoso,

e dove poi cadete sulla via,

con qualche polline arido e noioso,

per qualche fazzoletto di allergia!


Ma lo ripeto: siete le ale sante

dei Cherubini e del loro sorriso.

Siete lo splendore di un adamante,

l’immensità del vecchio Paradiso.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Le Ali degli Angeli, Lunedì IX Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XI Aprile AD MMXXII.


sabato 9 aprile 2022

A un Vento di Primavera

Vento, che dici parole fuggenti,

dalla campagna stai alzando la sabbia.

Forse il ruggito non odi, non senti

che esce furioso e va dalle tue labbia,

forse non sai che sembri sollevare

le dune di un ermo molto lontano,

e che pieghi le ramora risorte

dall’inverno passato, e che per mano

prendi le foglie giovinette e morte

e le trascini nel tuo lungo mare,

e non sai che io sto ascoltando i tuoi salti

sulle tegole vecchie e sopra i tetti,

su’ muriccioli e invisibili spalti

di castelli perduti e maledetti,

sulle campane che placide e calme

suonano le melodie del meriggio

e gli osanna per gli ulivi e le palme;

e non sai che vai a dondolare il riccio

di qualche ippocastano non ancora

caduto dall’inverno e vai a lambire

e a strappare gli stami e le interiora

e i petali del persico e vai a dire

suggerimenti per danzare in mezzo

alla tua voce stridula e gridii

e fischi dentro il tuo ancestrale vezzo

che fa eco a mille saluti e altri addii,

che sei un pöema della pia Natura,

un racconto di Eroi eterei e foschi,

labbi per benedire una radura

di ruggiti e silenzi, e miele e toschi…

E io al tuo respiro freddo, algido, ottuso,

sto alla finestra e vedo il finimondo,

vedo il tuo passo e vacillo confuso,

vorrei essere te, ossia un vagabondo,

la polvere, la terra, delle carte

che svolazzano, essere la foglia,

le sabbie sopra i campi, i rami secchi,

le pietre e i sassi, andar in altra parte

come in un sogno, come una voglia,

oltre questi orizzonti sempre vecchi..

un sibilo di freschezza, un sussurro,

unisono alla Madre aria che vola,

sopra gli stecchi e l’infinito azzurro

della mia Primavera.. una parola,

una malia di un attimo divino,

verso la sera dai suoi volti oscuri.

Così in te, o vento, m’avvicino

nel regno di quei sogni imperituri.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Fiori rosei della Campagna, Martedì V Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato IX Aprile AD MMXXII.

mercoledì 6 aprile 2022

Foglie

Le foglie risorgono,

scialbe tintinnano

al vento,

le foglie fioriscono,

i fiori agitano

la terra,

le foglie già mormorano

parole mùtole

al Sole,

le foglie mi osservano,

vedete? Un atomo

cammina,

i campi riaccolgono

voli di rondini

fugaci,

attimi incantevoli,

istanti tepidi

di speme,

le foglie mi parlano

tanto, le ramora

d’Amore,

un senso durevole,

le foglie strillano

di gioia,

sui muriccioli algidi,

sopra le tegole,

danzando,

ronzano intorno agili

sciami che stillano

il miele,

sui sentieri e i ciottoli

aghiformi dell’arida

campagna,

le foglie germogliano,

bella.. santissima

la voce

della Primavera.

Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì VI Aprile AD MMXXII. 
Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Fiori Bianchi, Mia Registrata, Martedì V Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì VI Aprile AD MMXXII.

sabato 2 aprile 2022

Il primo Temporale

Mi piace il fiore nella pioggia, il ramo

fiorito che si piega con il vento,

mi piace il persico entro il buio immenso

rosso come le guance vergognose

d’una fanciulla timida, mi piace

lo stormo che risponde al mio richiamo,

l’aria che agita un vecchio torneamento,

il nuvolo che piange dal suo denso

sguardo, la pioggia sulle prime rose,

la camelia infiammata come brace,

le primule bagnate, i tulipani

che sbocciano, mi piacciono quei lampi

che alluminano il campo appena arato

e che sollevano quel lezzo amaro

di fanghiglia negletta e malandata,

quegli orizzonti anneriti e lontani,

l’immensità delle selve e dei campi,

le rogge tintinnanti, l’adorato

stagno delle ninfee, mi piace il caro

occhio del cielo, un po’ scuro, e l’orbata

sera, e il nero di questo finimondo,

le foglie delicate e le altre gemme,

il rumore dell’albero colpito

dal fulmine, morente e spasimante,

la carica di battaglia del tuono,

la voce stridula di qualche airone

o di un ibis demente e vagabondo,

la rondine che con le nere penne

perdutamente vola all’infinito

in cerca della nidiata tremante,

e non la trova, mi piace ogni suono

di queste piogge e della lor canzone,

la terra umida, rorida, bagnata,

il marciume dei vermi e del lombrico

annegati, lo sdegno delle rane,

le fragili antenne delle lumache,

la paglia della chioccia e dei pulcini

che sembra un ruscelletto per formiche,

la riva un po’ fangosa e pasticciata,

la parola del temporale antico

sopra i tumuli delle vecchie tane,

anzi, parole misteriose e rauche

che si schiaran con i tuoni ferini

sopra il germogliar delle prime spiche,

e i nuvoli sempre vicini a sera,

e il firmamento ormai coperto e rozzo,

mi piace questo silenzio e il suo umore.

E così di te mi fido, oh Primavera!...

Nella Tempesta il tuo vero singhiozzo,

la Bellezza infinita nel tuo cuore.

Dipinto di Peder Mørk Mønsted (1859-1941), Tramonto sopra un Fiordo danese, Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo paesaggistico danese, 1901. Dimensioni 54,0x95,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato II Aprile AD MMXXII.

lunedì 28 marzo 2022

Il Mistero della Sera

La sera è come un Mistero profondo,

vedrò la Luna, le stelle, la terra

buia?... Al buio

non si possono rispecchiare i Sogni.

 

Una scommessa per il giorno dopo,

quando non so se potrà perdurare

la Primavera con il suo risveglio,

con il suo Sole.

 

Vanità, infatti, han scritto le stelle

nella regione di un Nulla perenne.

Fotografia dell'Autore stesso, Lago di Nebbia, Dicembre AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVIII Marzo AD MMXXII.