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domenica 1 maggio 2022

Canto di Rane

Oggi ho sentito cantare le rane,

gracidavano in compagnia, al Sole,

cantavano ridendo e sospirando,

tra le tife e le vecchie increspature

dello stagno e giuocavano a nascondersi.

Io lo so, che era per loro come cimba

il piccolo fiorellino, lo stame,

e remigavan tutte sulle viole

o, palombari senza lo scafandro,

lambivano gli abissi e le ombre scure

di un ramo che pendeva sopra le onde.

Allora dissi:

“Piccole amiche, forse siete voi

le Sirenette della mia campagna,

le piccole Sirene vagabonde,

e allietate il meriggio tempestoso

di fuoco, e mi ricordate: ognuno ha

la sua voce, la sua Pöesia, il Verso,

dal vento all’onda fresca che ci bagna,

il cuor che parla, il cuore burrascoso,

in un battito d’ale che poi va,

circumnaviga il mondo e l’universo”.

 

Ora è sera; e le rane - lo so - cantano

ancora. Ma non le sento. Il ricordo

di un istante è più forte della loro

voce.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Pianto di Glicine, Martedì XXVI Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica I Maggio AD MMXXII.

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