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martedì 6 settembre 2022

Perché biondeggiano i Campi?

Perché, fanciulla, biondeggiano i campi?...

C’è, infatti, molta tristezza in Autunno,

c’è come un occhio che piange di stormi

sui rigagnoli spogli e i boschi informi.

 

C’è un ultimo ruggito di bei lampi,

la terra che arde vessata da un Unno,

c’è un fiorellino rimasto da Agosto,

c’è Ebe che serve dall’anfore il mosto.

 

Perché, fanciulla, biondeggiano i campi?...

 

D’intorno li guardiamo.. e ci distoglie

intanto un pugno di ombre vagabonde

che altro non son che le rondini belle

 

come tripudio di pallide foglie.

Lo so.. perché le spighe sono bionde:

per somigliare le cerule stelle.

Dipinto di Herbert James Draper (1863-1920), Pot Pourri, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1897. Olio su Tela, Dimensioni 50,8x68,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì VI Settembre AD MMXXII.

venerdì 26 agosto 2022

Lo Specchio nella Risaia

Come uno specchio silenzioso, cielo

e terra e le raganelle e le foglie

questa risaia riflette e il nugol nero

del dì che piove.

 

Sorelle rane! Sediamo un po’ insieme

sulla ripa virente e andiam a sciorre

gli occhi nostri sull’Autunno che corre,

mentre si canta!...

 

Sorelle rane! Gracidiamo noi anche

gli inni ridenti della mietitura,

sopra queste ninfee pallide e stanche

nello stagno orbo!...

 

Presto, infatti, verrà il tempo del sonno:

voi nel vostro letargo, io per vedere

le nebbie i rami spogli i campi freddi,

e per dolere.

Dipinto di Mikhail Aleksandrovich Vrubel (1854-1910), Ritratto di Nadežda Zabela-Vrubel' nel Ruolo della Zarevna Lebed per la Fiaba dello Czar Saltan - La Principessa-Cigno, Tardo-Romanticismo fiabesco, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo russo, 1900. Olio su Tela, Dimensioni 142,0x83,0 cm. Collezione presso la Galleria Tretyakov, Mosca (Russia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXVI Agosto AD MMXXII.

giovedì 17 giugno 2021

La Mietitura

Risplende l’Estate e il grano

mi fa un po’ il solletico e gira

le spighe nel vento lontano..

poi ammira:

i miei passi ai fior dei suoi campi,

la mia ombra che cerca gli Elisi,

ascolta il fragore dei lampi,

lo scontro dei nuvoli irrisi,

ripete il mio nome nel Sole…

 

E come un Oceano d’oro

fa cantar le piccole viole

in coro.

 

Ma oggi queste spighe son scialbe,

mietute da falci iersera,

mi guardano meste, non albe

più hanno da vedere. Dispera

il cuor che mi batte nel pianto,

un incubo di ambra infinita,

di pallide stoppie l’infranto

riposo dell’alma ferita;

ed eran capei delle bionde

Naiadi fuggenti tra i laghi,

erano le vie vagabonde

di paglie pungenti come aghi.

Ma adesso non resta che il fango,

la morbida scura belletta,

la rana che mentre un po’ piango

si getta.

 

Mi restan le vecchie risaie,

son specchi di rami e di foglie,

ma come risate di gaie

Arpie al venir d’altrui doglie.

Intanto il naufragio è completo,

la risaia è un mar solitario:

varcato ignorando il divieto

c’è solo dei Morti il sudario,

c’è solo l’assenza di scogli,

lontane son le isole e sabbia

mi scrive i suoi gridi sui fogli…

 

.. e io non ho più labbia

per cantare i campi di grano.

Fotografia dell'Autore stesso, Ultimo Campo di Grano tra i Boschi d'Estate, Giovedì XVII Giugno AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XVII Giugno AD MMXXI.

martedì 9 febbraio 2021

Sonetto - Nel tuo Mar Io Mi specchio e trovo un Suono

Nel tuo mar io mi specchio e trovo un suono

come di gocce nell’onde trafitte

che tintinnano carmi. Ora, abbandono

nel tuo scorrere i miei occhi; e le diritte

 

ramora e i vecchi tronchi e il nudo trono

delle foglie e le Silfidi discinte..

tutto... m’appare, come un dolce dono

che è inafferrabile. Eppure, proscritte

 

ombre di terre invernali e tremende,

o campagna, s’aggirano tuttora

per i tuoi campi dalla piova tersi,

 

donde un senso di febbre il cuor m’apprende..

quel cuor che tra le nebbie s’addolora,

il Re delle ombre e dei suoi Fati avversi.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Ombre di Risaia in Inverno, Lunedì VIII Febbraio AD MMXXI
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Febbraio AD MMXXI.

sabato 8 agosto 2020

M'è più matura la virente Sponda

 

M’è più matura la virente sponda

che i campi chiude e la risaia immensa.

Ma rimirando il suo stagno e la sua onda

ferma, io comprendo che l’Estate addensa

 

l’estremo Sole, quando vagabonda

ombra il mio Autunno commette. Allor, pensa

dentro di me un sospir di fremebonda

noia: che il ciel d’Agosto i suoi aspri incensa

 

ultimi giorni, che presto lo stormo

salutandomi andrà per erme terre,

e che il mosto si forma un po’ frizzando

 

sulle montagne. A te addio, estivo giorno!

A voi pur anche, dolci piani e sierre!....

A me d’Autunno il sovvenir nefando!

 

Hans Andersen Brendekilde (1857-1942), Un'Immagine di Campagna in Estate, Tardo-Romanticismo paesaggistico danese, Inizi del Secolo XX.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VIII Agosto AD MMXX.

giovedì 23 luglio 2020

Sonetto - Splende a Metà la Luna e va alle mie


Splende a metà la Luna e va alle mie
guance, i Sogni lambendo della sera.
Frattanto, dalle risaïe, in vie
di piccole onde, un po’ mi rasserena

una rana che gracida malie
notturne e buie romanze. Così spera
il mio cuor. Ma ombre d’eterne agonie
e d’oblio oscuro s’aggirano, e cera

d’imperitura Notte e, per le pie
campane dei rosai, una Sorte altera.

M’è ancor virente questo riso estivo,
donde sento nei campi la zanzara,
con la Notte che copre il mondo cieco.

Pur sonnecchiando, canticchia giulivo
un covo di cicale. Ma urla amara
a me una voce e resta essa senza eco.

Né più la sera m’è tanto più chiara,
senza Sogni, e desii e speme…. Io impreco!
Johan Christian Dahl (1788-1857), Un Paesaggio con la Luna, una Barca e dei Pescatori, Romanticismo norvegese, Prima Metà del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXIII Luglio AD MMXX.

mercoledì 15 luglio 2020

Idillio - Metà Luglio di Campagna


Corre un can per i campi e, sul frumento
appen mietuto, tre o quattro covoni,
un corvo richiamando, anfratto e ristoro
offrono agli affamati miei occhi, donde
m’acquieto nella campagna. Frattanto,
in uno stagno, il mio udito attirando
veloce, come Tersicore, danza
una foglia sull’acque tra le rane
virenti e falbe, nonché tra le tife
e i purpurei iris, il cui inchiostro fluido
mi ricorda un Tramonto di sollievo
sul mar delle risaïe. Ma in questo
passo di ballo leggero-selvaggio,
odo una voce di boschi in bisbigli,
sussurri oscuri che dicono piano:
“Questa naufraga ninfea morirà!”.
Allora mi svanisce il campo, il grano
non c’è più, il cane non corre, il covone
aspettando l’Autunno si riposa,
Tersicore si scioglie come cera.
Dinnanzi a me sta un cumulo di serpi.
Louis-Emile Adan (1839-1937), Due Damigelle d'Estate in Riva a uno Stagno, Accademismo francese, Fine del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XV Luglio AD MMXX.

domenica 12 luglio 2020

Idillio - Preghiera di una Sera di Campagna


Virente m’è l’ombreggiar della piccola
risaïa ove genuflesse e pie
mormorano le rane gracidando
della mia sera i rosari alla vergine
Natura. Ma nell’Ave che risuona
scampanellando i bronzi e gli oricalchi
sacri, io questa preghiera mi ripeto
più volte, quasi a imitar quelle gracili
cantatrici, finché non vien la Notte
a coprir d’insondabile Mistero
l’orizzonte infinito, il mio insiem di ombre,
tanti nodi di spemi e d’altre cure…
questa campagna sorriso d’Iddio.
Angelo Morbelli (1853-1919), In Risaia, Divisionismo italiano, 1901
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XII Luglio AD MMXX.

giovedì 20 giugno 2019

Infanzia

Com’era dolce il canto delle raganelle quand’ero
piccolo! Lungo le calde risaie,
per le strade sassose che passan tra i campi, nell’onde
astrifiammanti al prepotente Sole!
E ora quel canto non esiste più,
né lo sento nel cuor della campagna.
Ma solo un caldo opprimente di fuoco,
dalle nascenti spighe l’assillo di un corvo che pigola
urli di immensa e cruda solitudine.
Com’era dolce la mia infanzia!

Johan Christoffer Boklund, Una Vacanza in Barca, Tardo-Romanticismo danese, Seconda Metà del Secolo XIX



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì XX del Mese di Giugno AD MMXIX.

martedì 9 aprile 2019

Le Risaie

Così la Primavera mi si sveglia:
e questo Sole, e questa nuova alba, e altre
più risplendenti mattine in cotanto
vìver ora mi amano. E mi ritornano,
al fin, sì tante risaïe, il mar
dov'io confondo i Sogni della Notte,
il ghiaccio di una Luna che è rimasta
pallida prigioniera del mio Inverno.
Non fûr sì mai illusioni i miei bei fiori!

Charles Franҫois Daubigny - Le Paludi di Gylieu, Tardo-Romanticismo francese, Seconda Metà del XIX Secolo


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì IX del Mese di Aprile AD MMXIX.