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giovedì 17 giugno 2021

La Mietitura

Risplende l’Estate e il grano

mi fa un po’ il solletico e gira

le spighe nel vento lontano..

poi ammira:

i miei passi ai fior dei suoi campi,

la mia ombra che cerca gli Elisi,

ascolta il fragore dei lampi,

lo scontro dei nuvoli irrisi,

ripete il mio nome nel Sole…

 

E come un Oceano d’oro

fa cantar le piccole viole

in coro.

 

Ma oggi queste spighe son scialbe,

mietute da falci iersera,

mi guardano meste, non albe

più hanno da vedere. Dispera

il cuor che mi batte nel pianto,

un incubo di ambra infinita,

di pallide stoppie l’infranto

riposo dell’alma ferita;

ed eran capei delle bionde

Naiadi fuggenti tra i laghi,

erano le vie vagabonde

di paglie pungenti come aghi.

Ma adesso non resta che il fango,

la morbida scura belletta,

la rana che mentre un po’ piango

si getta.

 

Mi restan le vecchie risaie,

son specchi di rami e di foglie,

ma come risate di gaie

Arpie al venir d’altrui doglie.

Intanto il naufragio è completo,

la risaia è un mar solitario:

varcato ignorando il divieto

c’è solo dei Morti il sudario,

c’è solo l’assenza di scogli,

lontane son le isole e sabbia

mi scrive i suoi gridi sui fogli…

 

.. e io non ho più labbia

per cantare i campi di grano.

Fotografia dell'Autore stesso, Ultimo Campo di Grano tra i Boschi d'Estate, Giovedì XVII Giugno AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XVII Giugno AD MMXXI.