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giovedì 23 luglio 2020

Sonetto - Splende a Metà la Luna e va alle mie


Splende a metà la Luna e va alle mie
guance, i Sogni lambendo della sera.
Frattanto, dalle risaïe, in vie
di piccole onde, un po’ mi rasserena

una rana che gracida malie
notturne e buie romanze. Così spera
il mio cuor. Ma ombre d’eterne agonie
e d’oblio oscuro s’aggirano, e cera

d’imperitura Notte e, per le pie
campane dei rosai, una Sorte altera.

M’è ancor virente questo riso estivo,
donde sento nei campi la zanzara,
con la Notte che copre il mondo cieco.

Pur sonnecchiando, canticchia giulivo
un covo di cicale. Ma urla amara
a me una voce e resta essa senza eco.

Né più la sera m’è tanto più chiara,
senza Sogni, e desii e speme…. Io impreco!
Johan Christian Dahl (1788-1857), Un Paesaggio con la Luna, una Barca e dei Pescatori, Romanticismo norvegese, Prima Metà del Secolo XIX
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXIII Luglio AD MMXX.

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