I primi rami malati d’autunno,
le
prime foglie pallide e appassite,
le
ultime rose, le viole smagrite,
i
campi di lontano adesso bruciano.
Quella
rima infelice con un Unno,
perché
- non so - qualcosa di stagione
mi
ricorda Attila; e quella canzone
di
stormi. Piove!
Queste
sono le immagini più care
quando
il mio agosto va svanendo
oltre
i begli orizzonti del suo mare
melanconico
che un po’ mi commuove.
Ma in codesta dolcezza interminata
apprendo
a
guardarmi allo specchio - delle nuvole
di Settembre.
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