Prestate l’ale agli Angioli del Cielo,
voi miei fiori bianchissimi e fluenti,
pupille eburnee del pesco e del melo
e dei ciliegi in festa iridescenti,
come un insieme di ombre in processione,
oh incensati e celesti fiori bianchi,
note scure su un rigo di canzone
per gli stormi, per ramora e per branchi.
Fiori bianchissimi e scialbi e graziosi,
petali sulle rive di campagna,
dove i corvi strillano rumorosi
e il rigagnolo rinato vi bagna..
purezza angelica, angelico pane,
sublimi stami, sublime aspo, sguardo
leggiadro.. vivo, al suon delle campane,
al suono della follia di un ritardo
di Primavera che non è arrivato,
ma è giunto sùbito, a marzo, ad aprile,
con il vento mellifluo e sospirato
sopra i prati, sui campi e sul fienile.
Oh fiori bianchi, il cui nome m’è ignaro -
lo vo sapere solo nel mistero -
sorgete sopra il dolce fieno amaro,
sopra il tronco reciso che ora è nero;
e accarezzate le foglie leggere,
i miei occhi inquisitori - non guardate
altri - le guance calde di piacere
etereo, dove i capei scompigliate
al soffiare del vento burrascoso,
e dove poi cadete sulla via,
con qualche polline arido e noioso,
per qualche fazzoletto di allergia!
Ma lo ripeto: siete le ale sante
dei Cherubini e del loro sorriso.
Siete lo splendore di un adamante,
l’immensità del vecchio Paradiso.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XI Aprile AD MMXXII.Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Le Ali degli Angeli, Lunedì IX Aprile AD MMXXII.
Nessun commento:
Posta un commento