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martedì 20 settembre 2022

Racconti delle Foglie

Raccontano le foglie che l’Autunno

è un sonno leggero,

che le cullano il vento e un po’ di pioggia,

che mi aspettano al ciglio della strada.


Raccontano che sono i sogni inquieti

di tante ramora..

di tanti alberi lontani,

e che sono la culla campagnola

per dei piccoli funghi,

i chiodini dal sapore di legno.

 

Come delle vecchie nonne, raccontano…

 

E scivola via

un’altra generazione di foglie;

scende giù,

nel tacito sepolcro

della terra oscura.

Dipinto di Stefano Bruzzi (1835-1911), Autunno nel Bosco di Faggi, Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo paesaggistico italiano, Intorno al 1895. Olio su Tavola, Dimensioni 62,5x82,5 cm. Collezione presso la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza (Italia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XX Settembre AD MMXXII.

venerdì 26 agosto 2022

Lo Specchio nella Risaia

Come uno specchio silenzioso, cielo

e terra e le raganelle e le foglie

questa risaia riflette e il nugol nero

del dì che piove.

 

Sorelle rane! Sediamo un po’ insieme

sulla ripa virente e andiam a sciorre

gli occhi nostri sull’Autunno che corre,

mentre si canta!...

 

Sorelle rane! Gracidiamo noi anche

gli inni ridenti della mietitura,

sopra queste ninfee pallide e stanche

nello stagno orbo!...

 

Presto, infatti, verrà il tempo del sonno:

voi nel vostro letargo, io per vedere

le nebbie i rami spogli i campi freddi,

e per dolere.

Dipinto di Mikhail Aleksandrovich Vrubel (1854-1910), Ritratto di Nadežda Zabela-Vrubel' nel Ruolo della Zarevna Lebed per la Fiaba dello Czar Saltan - La Principessa-Cigno, Tardo-Romanticismo fiabesco, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo russo, 1900. Olio su Tela, Dimensioni 142,0x83,0 cm. Collezione presso la Galleria Tretyakov, Mosca (Russia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXVI Agosto AD MMXXII.

domenica 5 giugno 2022

Tempesta

Una farfalla su una foglia bianca..

una piccola farfalla sottile,

come su una cimba, tenta di stare

a galla. Sento l’onda.. l’onda che ora

passa. Sento la tremula onda e passa.

Oh onda!... Passa la foglia e la farfalla

söavemente plana… E passa il Sole,

questo solito Sole senza sguardo,

e viene sera, viene il Temporale,

passa la fecondità della terra,

del grano e dei piccoli melograni

in fiore. Ascolto… Non sento, non odo..

non sento che vortici sofferenti,

che tuoni.. tuoni leggeri, ululanti

per le ramora opache e appariscenti

dei lampi che, in effetti, sembrano alberi..

alberi senza foglie e senza gemme,

ma alberi veri, rëali.. contorti

infiammati di brillantezza per

un attimo. E l’attimo.. no, non passa,

non si estingue. Mi fermo. Forse piove..

lentamente piove.. forse per sempre..

sì! per questo inconfondibile sempre!...

Però amo la Tempesta. Ascolto… Volano

le foglie al vento, volano le sabbie

dei ruscelletti, volano sui miei occhi -

nei miei occhi! - sul mio cuore, sulla sera,

sopra le tegole e sopra le vie

e sulle scale tintinna la grandine.

E passa anche questa grandine e passa

la sua ira. Perché, dunque, ci tormenta?...

Perché?... Perché i fanciulli la raccolgono?...

È solo una ricordanza del cielo

che vive poco, il tempo per disciogliersi..

il tempo per un po’ di vanità

feconda.. il tempo per dir “Sono nulla!”.

Ma la farfalla.. l’amica farfalla

che giace spenta, tenta ancora un’altra

volta di stare a galla su una bolla

d’acqua.. una bolla di vecchio sapone,

di olio… Colpita dalla pioggia fredda

questa povera.. misera farfalla

fa un ultimo salto.. un ultimo volo..

un ultimo sforzo.. un semplice anelito…

“Portatemi, acque, lontano! Portatemi

con voi! Fatemi viaggiare con voi!”…

Raggiunge le nuvole in mezzo al cielo

e, lentamente.. ridiventa pioggia.

Dipinto di Joseph Mallord William Turner (1775-1851), Tempesta di Neve. Battello a Vapore al Largo di Harbour's Mouth (Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour's Mouth), Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Impressionismo inglese, 1842 circa. Olio su Tela, Dimensioni 91,0x122,0 cm. Tate Britain, National Gallery of British Art, City of Westminster, Londra (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica V Giugno AD MMXXII.

mercoledì 6 aprile 2022

Foglie

Le foglie risorgono,

scialbe tintinnano

al vento,

le foglie fioriscono,

i fiori agitano

la terra,

le foglie già mormorano

parole mùtole

al Sole,

le foglie mi osservano,

vedete? Un atomo

cammina,

i campi riaccolgono

voli di rondini

fugaci,

attimi incantevoli,

istanti tepidi

di speme,

le foglie mi parlano

tanto, le ramora

d’Amore,

un senso durevole,

le foglie strillano

di gioia,

sui muriccioli algidi,

sopra le tegole,

danzando,

ronzano intorno agili

sciami che stillano

il miele,

sui sentieri e i ciottoli

aghiformi dell’arida

campagna,

le foglie germogliano,

bella.. santissima

la voce

della Primavera.

Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì VI Aprile AD MMXXII. 
Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Fiori Bianchi, Mia Registrata, Martedì V Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì VI Aprile AD MMXXII.

venerdì 25 marzo 2022

Aridità umana

Come un miraggio: un Sogno nel deserto

vola. Le foglie cadranno per terra -

bruciate appena nate - sotto gli incubi

del Sole ambrato.

 

Come il canto da un minareto muto:

tintinnano cadendo sulla sabbia.

 

Saranno Anime erranti, carovane

lungo le dune, senza sete e senza acqua,

foglie anonime.. germogli insepolti

di Primavera.

Fotografia dell'Autore stesso, Deserto d'Alberi, Giovedì XVII Marzo AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXV Marzo AD MMXXII.

venerdì 19 novembre 2021

Esametri barbari di un Giorno di Nebbia

Così entrai nel regno delle nebbie profonde e vaghe,

con i tetti nascosti, le tegole bianche e i muri

 

mascherati, il campanile lontano dentro questo Oceano,

e con la mia campagna perduta nel grido di un corvo.

 

A che suonava l’ora di pranzo, il ciel di mezzogiorno?...

Fu una chimera per stolti nel cuor di Novembre, d’Autunno!...

 

Ora, i miei occhi si inumidiscono quasi di pianto e vedono ombre

sull’ellera arrampicante, sui rami dei pioppi gelati,

 

come un formicolar di piccole piove leggere,

e tutto in me s’abbuia dentro una sera eterna e cupa.

Dipinto attribuito a Jean-Paul Laurens (1838-1921), Re carolingio da Fanciullo (Enfant Roi carolingien), Tardo-Romanticismo, Accademismo storico francese, Fine del Secolo XIX. Olio su Tela, 130x99 cm. Barry Friedman, New York o The Adriana Williams Collection.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XIX Novembre AD MMXXI.

lunedì 15 novembre 2021

Una Foglia come un Cuore

Una foglia che dondola dal ramo,

l’Autunno è intorno e gira e parla e vola,

la giornata piovosa che tramonta,

l’erba bagnata, le tegole sgocciolano..

qua e là dei piccoli accenni di nebbia,

le pozzanghere nere per le vie,

un vagito lontano di randagi,

l’ora dell’Ave Maria… E poi?... Poi quella

foglia!.. la guardo, la ricordo - quando

l’ho vista nel meriggio - e ora mi sembra

come cuore che pulsa dentro un petto

di rami neri, al vento dondolando,

come un’unica Anima che osserva

la vastità di Novembre e il silenzio

sitibondo di Notte e il suo riposo.

Oh Gea, vorrei che fosse il nostro cuore

che semina una nuova Primavera!

Dipinto di Carl Ludwig Christoph Douzette (1834-1924), Chiaro di Luna sul Cantiere navale Barther (Mondschein über Barther Werft), Tardo-Romanticismo, Realismo tedesco, Fine del Secolo XIX. Collezione non precisata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XV Novembre AD MMXXI.

domenica 24 ottobre 2021

Castagnata

M’è come un lezzo asprigno di castagne,

un cader di foglie cadenzato,

il vento che ravviva i miei occhi, parla

vecchie canzoni d’Autunno e sospira

con il Sole che guarda curïoso

le fiamme delle caldarroste e i giuochi

dei bimbi, e con il meriggio che termina

e con questo tramonto che tratteggia

piccoli punti neri come il guscio

d’una castagna, fino a farmi piangere,

ma senza lagrime.

 

Oh amica ombra, sediamo! Ora gustiamo

insieme le castagne, io co’ miei sogni,

tu con il tuo silenzio e il tuo sospiro!

Dipinto di Vincent Willem van Gogh (1853-1890), Castagno in Fiore, Impressionismo, Post-Impressionismo olandese, 1890 circa. Olio su Tela, 56x46 cm. Rijksmuseum Vincent Van Gogh, Amsterdam.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XXIV Ottobre AD MMXXI.

mercoledì 20 ottobre 2021

Strofe saffiche in Endecasillabi rolliani - Naufragio autunnale

Sono io la pallida nebbia del cuore,

sono io la tremula foglia d’Autunno,

i sogni tramontano lungo la sera,

placido eterno.

 

Sono io l’orribile notte d’Ottobre,

le foglie fragili cadute a terra,

le ombre degli aceri, le urla dei platani,

dolce naufragio.

 

Naufrago d’algide forme nel mare

dove m’abbacina una marea oscura

e che m’obnubila e che mi richiama

e che mi annega,

 

mentre mi sibila cantiche amare

di ninfe e d’alighe e d’epitalàmi

mentre si dondolano l’erubiscenti

foglie d’Autunno

 

che lalofobiche parlano mute

dove le inghiottono le terre edàci.

Allora mi agito. Cado nel buio.. e

naufrago.. e naufrago,

 

m’anniento nell’Autunno, avido eterno.

Fotografia dell'Autore stesso, Ocra d'Autunno, Martedì XIX Ottobre AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XX Ottobre AD MMXXI.

Canzone di Sestina lirica d'Autunno - Dal Ponte hanno le Foglie come Sangue

Dal ponte hanno le foglie come sangue

che splende al sole e nelle nebbie basse,

qual la ghirlanda a una sera ottobrina

che prendo per la mano per girare

nella campagna che odora di paglie

e di belletta e di vecchie cascine.

 

Han come un lezzo arcigno e le cascine

mi nascondono con il loro sangue

che sembra quasi colar sulle paglie

allorché dalle ramora più basse

cadono e vanno più volte a girare

su se stesse come ombra aspra e ottobrina.

 

Han come la parvenza di ottobrina

fiamma e, vicino alle buie cascine,

dondolandosi sembrano girare

in mezzo al vento e rosseggiar di sangue,

mentre accarezzo quelle che son basse

e che ora solleticano le paglie.

 

Nel frattempo, m’abbagliano le paglie

che odorano di una falce ottobrina

e delle rane nascoste e di basse

tane e odo essiccatoi dalle cascine

che sembran tuoni di bollente sangue

che il vento freddo spezza e fa girare.

 

Han come queste foglie un gran girare

di dondolii sul mio cuor, sulle paglie,

poi si staccano e cadono e il lor sangue

spruzza sulla campagna più ottobrina

ancora, e volan sopra le cascine

e volando vedon le terre basse.

 

Io allor di lor raccolgo le più basse

e tenendole in mano vò a girare

tra le cadenti ombre delle cascine

e le nauseabonde eterne paglie,

donde di possa furente e ottobrina

nel cuore mi si riempie il caldo sangue.

 

Ma son le nebbie basse e freddo è il sangue,

né voglio più girare e le cascine

si fan paglie nella nebbia ottobrina.

Fotografia dell'Autore stesso, Fantasia di Foglie sulle Rive dell'Arbogna, Mercoledì XX Ottobre AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XX Ottobre AD MMXXI.

venerdì 15 ottobre 2021

Sonetto - Planando scivola il Cader di Foglie

Planando scivola il cader di foglie,

sento che corrono a invecchiare, vanno

a terra.. cadono, e all’ultimo affanno

mi chiamano per nome; e il cuor le coglie


e le pone sul petto, come spoglie

di una guerra feroce che non hanno

più vita ma sol pallidità e danno,

anime spente tra orribili doglie.


Allor ti chiamo anch’io, Autunno, che vieni,

io sono un’altra foglia pe’ il tuo altare,

un altro essere che erra verso il verno.


Così ti mostri e con me parli e ceni,

io altro non son che un non vissuto mare,

donami almeno tu l’Amore etterno. 

Dipinto di Edmund Blair Leighton (1852-1922), Mia bella Signora (My Fair Lady), Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo, Accademismo, Medievalismo inglese, Confraternita dei Preraffaelliti, 1914. Olio su Tela, 170,6x110,8 cm. Collezione non precisata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XV Ottobre AD MMXXI.

Madrigale - Voi, o Foglie amate, rosse sopra i Rami

Voi, o foglie amate, rosse sopra i rami,

così mi dite che del nostro addio

tempo sovvien e degli spenti richiami

 

degli augei e delle piogge e dell’oblio

autunnal tra le nebbie iridescenti,

come attimo di pianto nel cuor mio.

 

Allora soffrirò! Né i rilucenti

dì torneranno, ma spine e ombre e venti.

Dipinto di Henryk Bonawentura Kazimierz Weyssenhoff (1859–1922), Gli Orsetti giocano davanti la Casa, Realismo, Accademismo, Post-Impressionismo polacco-bielorusso, 1921. Olio su Tela, 47x72 cm. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XV Ottobre AD MMXXI.

giovedì 23 settembre 2021

Il Ponte delle Foglie riflesse

Ai parapetti di un ponte uno stagno

mi riflette al rovescio. Remighiamo,

dunque, tu e io, o Settembre, noi che siamo

anime solitarie sopra le alighe

disciolte..

remighiamo tra le onde.. all’infinito;

ti chiedo: “Quante stelle brillano ora

sotto l’arcata del ponte?”.

 

Ma le foglie si annodano su noi,

s’intrecciano cadendo a terra. Sembrano

nidi senza più stormi e senza piume,

sembrano trecce,

come fa l’ellera ai tremuli muri,

quando si arrampica e ghermisce le alte

grondaie e le tegole.

Eppure remighiamo ancora, o Autunno,

ci trascina la mente di una vecchia

stagione che un po’ giuoca a far da strega,

con la malia di pietre luccicanti,

sotto la via, al rovescio del sentiero;

ti chiedo: “Sono davvero le stelle

quelle che brillano ora sotto il ponte?”.

 

Mi desto.. osservo. La mia immagine è

ancora timidamente riflessa,

ma non sono più con te, né più navigo,

né oltrepasso al contrario il ponticello,

tu che scorri che muti e che ritorni,

io resto fermo,

mi illudo anzi di un bastone spezzato,

di un rametto nelle onde dello stagno,

del velluto appassito della tifa;

e mi chiedo: “Ma brillano le stelle

sotto il mio ponte?”.

 

No! Non brillano stelle! Ma mi lùceno

foglie.. foglie di Sole.. foglioline

d’oro appassito con macchie di giada

e di smeraldi, sagittabonde ombre

di piccole frecce infuocate..

tutto trascorre e va via, tutto torna,

i vecchi rami ticchettano le ore

che ci restano prima della sera..

ticchettano gli istanti di uno sguardo

maldestro sopra una ninfea che annega,

ticchettano la prosopea del vento

che mi fischia parole intraducibili

con la lingua più vecchia degli atòmi

che la compongono, ma sconosciuta…

 

No! Non brillano stelle! Ma formiche

nere sopra le foglie, fanno come

una regata su putride cimbe:

“Dicci chi tra noi oltrepassa per prima

il ponte” e scivolano via.. via.. e vanno

lontano, dove non le vedo più.

Questi piccoli esserini non odiano,

non temono l’Ignoto!... Le saluto:

“Avete vinto tutte quante! Addio!”..

e le gondole gialle dalle ramora

cantano le canzoni degli addii

quasi per accompagnarmi.

 

No! Non brillano stelle! Sulla panca

vicina c’è uno spazio vuoto.. immenso..

un silenzio interrotto solamente

dalle arpie delle gracchie spigolanti..

un silenzio profondo.. nel mio cuore..

un silenzio venefico di pianto..

un ticchettio di attese di non so

cosa.. vorrei sembrare un airone

che sfida l’equilibrio su una zampa

e poi sciogliere il volo - sibilando -

e planare.. planare sullo stagno..

sul ponte.. sulle stelle.

 

Ma ora sento una pioggia intensa e forte,

altre foglie si specchiano sull’acqua,

altri rami con me hanno riversato

nuovi tributi al barbarico Autunno,

altre piccole foglie ancor m’invitano

a remigare un po’ con loro, a chiedere

se sotto il ponte si vedano stelle

o siano solo le pietre a brillare.

Tornerete! Sì, tornerete un giorno,

a Primavera! E sarò qui, di nuovo..

sarò qui ad aspettarvi.

 

Ma nel frattempo sulla panca siede

un essere mellifluo.. strano.. occulto

e sembra che mi attenda..

e si riflette anch’esso sullo stagno,

con un bastone di vecchie pannocchie,

con una ciarpa di paglie e di fango:

una statua di foglie..

una statua parlante.. parla usando

pentagrammi nascosti dentro il vento,

con ut terribili e assonanti e torvi..

la osservo ma sparisce.. non c’è niente,

non c’è nessuno.. nessuno!

appare una fanciulla, Ebe.. la guardo,

ricompare la statua. È un delirio!

L’acqua non me la riflette, non vedo,

è una malia selvaggia.

La guardo.. ancora.. la fisso.. la osservo!

Esplode con un fruscio orripilante,

incalcolabili foglie mi investono..

sembra un incubo!...


Tutto svanisce… Mi ritrovo solo

in mezzo a una pianura umida e spoglia,

ogni cosa si è fatta incerta e bianca,

una marea di neve,

il regno dell’inverno.

Fotografia dell'Autore stesso, Autunno su Foglie di Platano, Mercoledì XXII Settembre AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXIII Settembre AD MMXXI.