Sono io la pallida nebbia del cuore,
sono
io la tremula foglia d’Autunno,
i
sogni tramontano lungo la sera,
placido
eterno.
Sono
io l’orribile notte d’Ottobre,
le
foglie fragili cadute a terra,
le
ombre degli aceri, le urla dei platani,
dolce
naufragio.
Naufrago
d’algide forme nel mare
dove
m’abbacina una marea oscura
e
che m’obnubila e che mi richiama
e
che mi annega,
mentre
mi sibila cantiche amare
di
ninfe e d’alighe e d’epitalàmi
mentre
si dondolano l’erubiscenti
foglie
d’Autunno
che
lalofobiche parlano mute
dove
le inghiottono le terre edàci.
Allora
mi agito. Cado nel buio.. e
naufrago..
e naufrago,
m’anniento nell’Autunno, avido eterno.
Fotografia dell'Autore stesso, Ocra d'Autunno, Martedì XIX Ottobre AD MMXXI.
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