Temo esalar indarno inane Vita,
per nullo Amor ruggente sofferendo
e per il tempo che scorre tremendo
e le stagioni dall’ombra assopita,
e per quest’Anima in cuor già smarrita,
e quelle notti di sogni dove attendo
del vivere l’invito che va offrendo
nel ciel la Luna stanca e impallidita.
Ma morrò privo d’Amore e di baci,
come muore il deserto sotto il Sole
nell’infinito aëre solitario.
Allora ti chiederò dove giaci,
o appassito rigoglio di vïole,
per posar tra voi il funebre sudario.
Fotografia dell'Autore stesso, Vanità di Foglie, Giovedì XXI Ottobre AD MMXXI.
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