Nebbia, oh pallida amica, mi conforti
così da quest’aspra melanconia
che d’Autunno ricopre i giorni smorti,
e quei campi e queste ombre e questa
via
su cui cammino, e que’ rami contorti
senza più foglie come nostalgia
per l’Estate che fu!... E ora i tuoi
assorti
sguardi mi volgi, onde il mio cuor sen
gìa
per la tua fiamma densa più del mare
e che par pizzicarmi sulle mani
e mi solletica alle guance opìme.
Allor dentro te vorrei naufragare,
scrutar gli Abissi profondi e lontani,
nell’Infinito ergermi e nel Sublime.
Sonetto - Nebbia, oh pallida Amica, Mi conforti
RispondiEliminaNebbia, oh pallida amica, mi conforti
così da quest’aspra melanconia
che d’Autunno ricopre i giorni smorti,
e quei campi e queste ombre e questa via
su cui cammino, e que’ rami contorti
senza più foglie come nostalgia
per l’Estate che fu!... E ora i tuoi assorti
sguardi mi volgi, onde il mio cuor sen gìa
per la tua fiamma densa più del mare
e che par pizzicarmi sulle mani
e mi solletica alle guance opìme.
Allor dentro te vorrei naufragare,
scrutar gli Abissi profondi e lontani,
ergermi nell’Infinito e nel Sublime.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXI Ottobre AD MMXXI.