Cerca nel blog

giovedì 21 ottobre 2021

Sonetto - Nebbia, oh pallida Amica, Mi conforti

Nebbia, oh pallida amica, mi conforti

così da quest’aspra melanconia

che d’Autunno ricopre i giorni smorti,

e quei campi e queste ombre e questa via

 

su cui cammino, e que’ rami contorti

senza più foglie come nostalgia

per l’Estate che fu!... E ora i tuoi assorti

sguardi mi volgi, onde il mio cuor sen gìa

 

per la tua fiamma densa più del mare

e che par pizzicarmi sulle mani

e mi solletica alle guance opìme.

 

Allor dentro te vorrei naufragare,

scrutar gli Abissi profondi e lontani,

nell’Infinito ergermi e nel Sublime.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Cespugli di Salice quando il Sole è basso (Weidengebüsch bei tiefstehender Sonne), Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1832-1835. Olio su Tela, 22x30,5 cm. Goethe-Museum, Francoforte sul Meno.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXI Ottobre AD MMXXI.

1 commento:

  1. Sonetto - Nebbia, oh pallida Amica, Mi conforti

    Nebbia, oh pallida amica, mi conforti
    così da quest’aspra melanconia
    che d’Autunno ricopre i giorni smorti,
    e quei campi e queste ombre e questa via

    su cui cammino, e que’ rami contorti
    senza più foglie come nostalgia
    per l’Estate che fu!... E ora i tuoi assorti
    sguardi mi volgi, onde il mio cuor sen gìa

    per la tua fiamma densa più del mare
    e che par pizzicarmi sulle mani
    e mi solletica alle guance opìme.

    Allor dentro te vorrei naufragare,
    scrutar gli Abissi profondi e lontani,
    ergermi nell’Infinito e nel Sublime.

    Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXI Ottobre AD MMXXI.

    RispondiElimina