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martedì 14 giugno 2022

Un Prato

Vedono i miei occhi questo prato immenso

dove pascolano avide le rose,

e tu le attendi. Forse attendi un dono..

un fiore, un bel petalo o dell’incenso,

o un suono tinteggiato un po’ di Luna.

Che cosa attendi?...

 

E intanto, volano i rondoni. Guarda!

Li vedi? O intendi solo i loro canti

macchiati dei miei pianti?... Ascolta! Il volo

pronunzia le parole d’una pioggia

leggera.. ma anche di un’alba maliarda

di Sole fino al venir della sera,

e della Luna.

 

Perché ti scrivo?... Anche tu vedi queste

rose e ti aggiri pregando e attendendo

in un Sogno che spendo nella notte,

ma non senti le mie orrende tempeste

che per te irradia il cuore vagabondo

mentre si consuma perfino il mondo

nel mio dolore.

Dipinto di Edmund Blair Leighton (1852-1922), Corteggiamento (Courtship), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo inglese, 1903. Olio su Tela, Dimensioni 60,0x40,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XIV Giugno AD MMXXII.

sabato 14 maggio 2022

Lied ohne Musik - Domande e Palpiti

Perché mi fai palpitare di sera?

Perché mi dai il batticuore nel petto?

Perché odi non odi la mia preghiera

fatta di Sogni, perché qui ti aspetto?

 

Perché mi doni un sorriso leggiadro

mentre mi parli.. e io tremo piangendo?

Perché il tuo cuore del mio cuor è ladro

quando la Luna viene risplendendo?

 

Perché non possiamo guardare tutti

e due questo tramonto fremebondo

che vien dopo questi lumi distrutti

del Sole stanco di girare il mondo?...

 

Perché non ci sediamo a un Caffè in piazza

per scambiarci una tenera parola?

Perché il mio cuore vuol parlarti e impazza

nei singulti di un’Anima ch’è sola?...

 

Perché io sono destinato alla Morte

senza saper com’è un bacio alle labbia?...

Perché vedo le mie pupille assorte

in un mùtolo mar fatto di sabbia?

 

Perché chiedo più volte “Ci sei?” come

a un Dio geloso, forse, di te, oh Dea?...

Perché la terra mi ridà il tuo nome,

il tuo respiro l’aulente ninfea?

 

Perché presumo saper se tu sia

felice così come ora tu dici?

Perché voglio dirti almeno addio - e via -

sieno i tuoi giorni venturi felici?...

 

Ma poi perché mi tormento e m’incanto,

perché mi pongo più d’una domanda?

Perché trattengo un sorriso e un pianto,

questa dolce lagrima amara e blanda?...

 

Perché non sono fatto per l’Amore?

Perché temo arrossire e lagrimare?

Perché non so far parlar il mio cuore,

ma so soltanto dolère e sognare?

 

Perché ho päura che tu m’assassini,

disonorando il mio orgoglio sincero?...

Perché so che tu, dunque, mi destini

a svanire con te nel Nulla nero?...

 

E intanto un’altra sera passa e vola,

e sto perduto distrutto conquiso.

Ma vorrei dirti un’ultima parola:

ci rivedremo almeno in Paradiso?

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Un Uomo e una Donna che contemplano la Luna (Mann und Frau in Betrachtung des Mondes), Classicismo, Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1818-1824. Olio su Tela, 34,0x44,0 cm. Alte Nationalgalerie, Berlino (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIV Maggio AD MMXXII.

Lied ohne Musik - Mondschein

Che bella Luna! E il suo madore accende

tutta la notte infinita e profonda.

Tu eri lontana. Ma dicevo “Attende

il cuore il tuo ritorno, oh vagabonda!”.

 

Noi guardavamo intanto questa Luna,

il volto del suo cuor affatturato,

le sfumature sulla orba laguna

di un mar notturno, oceanico, incantato.

 

Tu la vedevi con le care ciglia

affusolate nel glauco lunare,

io la vedevo lontan mille miglia,

per altra terra e sopra un altro mare.

 

Ma ora sei ritornata e sei vicina,

guardiam la stessa Luna dallo stesso

sentiero, il mio occhio al tuo un po’ si avvicina,

ma non parliamo. Tacciamo. Anche adesso

 

la lontananza immensa ci separa.

Ma piangi.. piangi con me, oh Luna amara!

Dipinto di Johan Christian Dahl (1788-1857), Veduta di Dresda al Chiarore della Luna, Romanticismo danese, 1839. Olio su Tela, 78,0x130,0 cm. Galerie Neue Meister, Dresda (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIV Maggio AD MMXXII.

lunedì 11 aprile 2022

Wunschen - Desideri

Voglio un silenzio proprio come questo,

ma dopo una parola sussurrata,

purificarmi l’Anima da un sasso

a forma di cuore.

 

Voglio la lontananza, questa triste

mäestra per i Sogni e per i carmi,

ma dopo la confessione del peccato

e l’assoluzione.

 

Voglio piangere.. piangere e gridare,

immaginar di prender tra le mani

le tue guance arrossite e tremolanti,

e i tuoi capelli e le tue posse e i tuoi

labbi; ma dopo aver rotto il silenzio

nostro profondo e la mia noia perenne

e la tua vergogna.

 

Voglio un conforto, uno schiaffo, una sberla,

una perla da bere con il mare

infinito, ma dopo il tuo sorriso

fatto di fiori.

 

Voglio la Pasqua, e sentirmi risorto,

anch’io - blasfemo - ma dopo un riposo

di tre mesi nel buio dell’inquietudine

molesta.

 

Voglio bestemmiare: dire il tuo nome,

ecco la Musa! Amica, speme e Dea,

Calliope, Erato, Urania, Idee del mondo,

e sabbia.

 

Voglio una fiera di vanità mie,

personali, ma dopo che io abbia fatto

crollare tutti gli specchi e i miraggi

e le certezze scolpite nel marmo,

e il tuo nome scavato nel mio cuore,

e il tuo bacio sui miei occhi, e i tuoi occhi sopra

il mio bacio, e dopo un’eternità

di questa lotta, di questa guerra,

e di concerti di smacchi leggeri,

sinceri, e dopo l’attesa che trema,

che tremo.

 

E io dissi ai Cieli e alla Terra: sia fatto

il Sogno!... E Sogno fu.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Impronte, Domenica X Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica X Aprile AD MMXXII.

venerdì 1 aprile 2022

Se...

Se tu mi attendi con timido pianto,

se conti le ore della lunga attesa,

se piangi piano, piano con le labbia

che lambiscono petali di rosa..

se mi chiami per nome e per incanto,

se quest’assenza no, non t’ha mai offesa,

se sai che io sono vanità di sabbia..

di sabbia di una duna un po’ orgogliosa..

se sento questo cuor che mi fa guerra,

se odi i miei palpiti che urlano un dilemma,

se vedo che mi splende un po’ di Sole,

se sogno immerso nella fantasia..

se ritornerò, disïata terra,

lungo i tuoi fior, la solitaria gemma

di tant’altre solitarie vïole,

se volerò da questa prigionia…

Se fosse stato un incubo blasfemo,

una bestemma per atomi illusi,

se fosse stato il sogghigno di un folle

che ci ha derisi, se fosse stata ombra

orrida e infame di un finto veleno,

se fossero stati cieli soffusi

di temporale che va sulle zolle

aride, un suono che vada e confonda

con i tuoni i singhiozzi tremolanti..

se fosse stata la vanità amara

di un libro con delle fiabe di streghe,

se fosse stato un pöema di maghi,

se fosser stati viaggi vagolanti

su Oceani per una terra arcana,

un viaggio fatto più di mille leghe

verso orizzonti misteriosi e vaghi…

Se tu, terra, or che germini bramate

rose attendessi il tuo Pöeta attonito,

se non fosse lo scherzo, lo scherno

di un terribile Demone o di Dio…

Ipotesi infinite e sconfinate!...

Ma per ogni “se” ha scritto il Fato un monito:

matematicamente sogno eterno,

perdutamente singhiozzi d’addio.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Corone di Fiori rosei, Domenica XIII Marzo AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì I Aprile AD MMXXII.

lunedì 28 marzo 2022

Il Mistero della Sera

La sera è come un Mistero profondo,

vedrò la Luna, le stelle, la terra

buia?... Al buio

non si possono rispecchiare i Sogni.

 

Una scommessa per il giorno dopo,

quando non so se potrà perdurare

la Primavera con il suo risveglio,

con il suo Sole.

 

Vanità, infatti, han scritto le stelle

nella regione di un Nulla perenne.

Fotografia dell'Autore stesso, Lago di Nebbia, Dicembre AD MMXXI.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVIII Marzo AD MMXXII.

martedì 25 gennaio 2022

Sonetto - Con una Danza di Cymbali cupi

Con una danza di cymbali cupi

verrà dei sogni nuova carovana,

la qual disfida le nebbie e i dirupi

della desertica Anima eridana,

 

dei campi, sotto le notturne nubi,

e verrà come una Dea eterea e strana

con un sèguito gelido di lupi

e con la guancia un po’ velata e arcana..

 

verrà, come ogni sera, ogni tramonto,

come stormir tra i salci di un gran pianto..

verrà a illudere il sonno dei Pöeti,

 

e io l’affronterò; di spettral confronto

sarà la pugna. Ma di lei m’ammanto..

cedo.. fuggo.. cado nelle sue reti.

Illustrazione di un vecchio Manoscritto arabo, Ritratto di Antarah ibn Shaddad (Antar) a Cavallo. Arte pre-islamica, 601 d. C.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXV Gennaio AD MMXXII.

martedì 18 gennaio 2022

Presto.. la Primavera

Là, sui prati fioriti, là, sui campi

di grano, sulle paglie sorridenti

di cerula rugiada, sulla terra

nera, sui rami come mani e braccia

nel vento, sui rigagnoli invernali

che hanno l’odore dell’acqua ghiacciata,

tornerà la Primavera;

e saranno le rondini a cantare,

stormi felici sotto i cirri eterei..

apparirà l’Immenso della Vita

nella pupilla del fiore che si apre..

che si apre per vedere e per ritmare

un ballo di formiche e il vol di un’ape

nell’infinita gioia di un marzo etterno.

Dipinto di Gaston Bussière (1862-1928), La Houille Blanche con Vista sulle Cartiere di Bergès, Combe de Lancey (La Houille Blanche surplombant les Papeteries Bergès, Combe de Lancey), Tardo-Romanticismo, Neo-Classicismo, Accademismo, Simbolismo francese, 1902. Allegoria pittorica, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XVIII Gennaio AD MMXXII.

domenica 14 marzo 2021

Sonetto senza Rime - Come riluce il Tramonto con le Onde

Come riluce il Tramonto con le onde

dei cirri, spuma glauca d’un Oceano

irremovibile ed eterno e vasto,

dove le trecce dell’ignota Musa

 

consolano il mio carme! Ah come porpora

sanguina il Sole, basso tramontando

oltre le mie regioni umane, orizzonte

sconosciuto e bramato!... Oh sera, notte..

 

riposo.. sonno.. vagabondar di alighe

per gli stagni dagli iris assonnati!...

Ebben, ditemi voi la via che seguo..

 

tornerà all’alba alle mie labbra vive?..

al mio cuore che trema?... Ma saprà

prima veder la Luna.. lo so, o sera,

 

e con essa morrà

il mio Sogno nel bacio funestato

che ella volge - per sempre - al suo Endimione.

Quadro di Sir Lawrence Alma-Tadema (1836-1912), Attesa, Tardo-Romanticismo, Simbolismo e Accademismo anglo-olandese, 1885.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XIV Marzo AD MXXI.

sabato 30 novembre 2019

Avvento MMXIX

Illagrimata, interminabil Notte!....
Che mai nascondi, oh Notte mia, domani?....
Ma so che quando sarà giorno udrò
canti sommessi d'attese, di Sogno;
una campana che chiama alla Messa;
i murmuri delle vie e delle piazze;
un lumicin di vetro che si spezza
al vento. So che vedrò i drappi viola
sulle vecchie colonne, e sull'altare;
quattro ceri, purpurei anche questi,
che s'han da accendere; un uomo che prega.
Oh fioretti di pargoli! Oh preghiere!
Oh concenti di vecchi organi freddi!....
Così svelto è venuto il nuovo Avvento!
Così presto morrà un altro Natale!

Peder Mork Mønsted, Ruscello ghiacciato tra le Nevi, Tardo-Romanticismo austriaco, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XXX del Mese di Novembre AD MMXIX.

domenica 29 settembre 2019

Alla Gioia - Sempre Ti attendo e non Ti trovo ancora

Sempre ti attendo e non ti trovo ancora
in questi scialbi istanti. Né le ambrate
lampe del Sol t'alluminano, o sfiora
una di queste l'ombra tua. Né nate

spemi altre a me ti pingon 've s'accora
il viver mio. Ma le tue riposate
guance e il tuo sogguardar che m'innamora,
e di codesto gli occhi e le placate

ciglia sempre s'assentano, onde è grande
il dolor che mi prende e mi percuote
in questa immensità del vespro torvo.

Allora un'ansia oscura a me si espande;
e dove manchi ho sol le stanze vuote,
più in là, dai campi, il gridolìn d'un corvo.

Hugo Mühlig, Gli Amici Boscaiuoli, Tardo-Romanticismo tedesco, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XXIX del Mese di Settembre AD MMXIX.

sabato 28 settembre 2019

Quanta Angoscia oggi Mi prese!... e la dura

Quanta angoscia oggi mi prese!... e la dura
tua assenza e il precipitar delle foglie,
e di queste la scialba ombra che toglie
ai rami gli ultimi occhi, e la Natura

che si prepara al sonno, in me ogni cura
presto ridestano. Ma tutte le doglie
che sento e che in cuor crescon che l'accoglie,
or non men forti son che vien la Luna.

T'aspettavo, lo sai... non sei venuta.
Ma son rimasto solo sulle scale,
alla penombra del mio aspro ricordo.

Oh Vita, dimmi... di', perché sei muta
in tante attese.... E mi risponde un male
che intenso spezza questo Ciel che è sordo.

Caspar David Friedrich, Mare del Nord al Chiaro di Luna, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XXVIII del Mese di Settembre AD MMXIX.