Sempre ti attendo e non ti trovo ancora
in questi scialbi istanti. Né le ambrate
lampe del Sol t'alluminano, o sfiora
una di queste l'ombra tua. Né nate
spemi altre a me ti pingon 've s'accora
il viver mio. Ma le tue riposate
guance e il tuo sogguardar che m'innamora,
e di codesto gli occhi e le placate
ciglia sempre s'assentano, onde è grande
il dolor che mi prende e mi percuote
in questa immensità del vespro torvo.
Allora un'ansia oscura a me si espande;
e dove manchi ho sol le stanze vuote,
più in là, dai campi, il gridolìn d'un corvo.
Hugo Mühlig, Gli Amici Boscaiuoli, Tardo-Romanticismo tedesco, Fine del Secolo XIX |
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XXIX del Mese di Settembre AD MMXIX.
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