Che bella Luna! E il suo madore accende
tutta la notte infinita e profonda.
Tu eri lontana. Ma dicevo “Attende
il cuore il tuo ritorno, oh vagabonda!”.
Noi guardavamo intanto questa Luna,
il volto del suo cuor affatturato,
le sfumature sulla orba laguna
di un mar notturno, oceanico, incantato.
Tu la vedevi con le care ciglia
affusolate nel glauco lunare,
io la vedevo lontan mille miglia,
per altra terra e sopra un altro mare.
Ma ora sei ritornata e sei vicina,
guardiam la stessa Luna dallo stesso
sentiero, il mio occhio al tuo un po’
si avvicina,
ma non parliamo. Tacciamo. Anche adesso
la lontananza immensa ci separa.
Ma piangi.. piangi con me, oh Luna amara!
Dipinto di Johan Christian Dahl (1788-1857), Veduta di Dresda al Chiarore della Luna, Romanticismo danese, 1839. Olio su Tela, 78,0x130,0 cm. Galerie Neue Meister, Dresda (Germania).