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martedì 27 settembre 2022

Sonetto in Dolce Stil Novo - Il Paradiso

È sol ne’ Sogni ch’i’ ti vidi, o bella,

come alla Luna del vecchio verone,

udendo accordi de’ la mia canzone

nel silenzio seral di tue castella.

 

E in esto sogno splendea la tua stella,

gemmea d’argento e d’oro e di passione,

che più disïata esta carnagione

qual Dea ti rese e men qual sei pulzella.

 

Poi s’incontrar le nostre labbia in foco,

in un mormorio di cenni leggeri

come leggera è la nebbia autunnale.

 

Allor sì dolcemente a poco a poco

avvenne il bacio ambito dai pensieri;

e salii come Anima viva sale.

Dipinto di Cesare Saccaggi (1868-1934), Incipit Vita Nova - Dante, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Simbolismo, Pre-Simbolismo italiano, 1903. Olio su Tavola, Dimensioni 120,0x92,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXVII Settembre AD MMXXII.

Sonetto in Dolce Stil Novo - Ave Maria

Oh tu che non sai che al grigior del vuoto

tra li silenzi attendo un tuo respiro,

ah quant’è fosco e crudo il mio martiro­_

_a che d’Amor non amando è Amor immoto!

 

Madonna, a cui volgo Ave Maria e voto,

così dunque invan ne arde il mio desiro,

anche se dianzi a te son nell’Empiro

pregante qual a Iddio diggià è il devoto.

 

Madonna come me di terra e sabbia,

che non sai che del tuo mio cor si bea,

a te mi prostro tua clemenza osando;

 

ché vorrei udir quel suon da’ le tue labbia,

cenno e parola di terrestre Dea..

Amor se’ tu per me, Amor che vo amando.

Dipinto di Gabriel Charles Dante Rossetti (1828-1882), Ritratto - Elizabeth Siddal nelle Vesti di Beatrice (Beata Beatrix), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Confraternita dei Preraffaelliti, 1864-1870. Olio su Tavola, Dimensioni 86,4x66,0 cm. Collezione presso il Tate Britain, Londra (Regno Unito). 
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXVII Settembre AD MMXXII.

martedì 6 settembre 2022

Sonetto stilnovista alla Terra - Se fossi un Cavalier M’inchinerei

Se fossi un cavalier m’inchinerei

ai tuoi piedi con morbide parole,

piangendo e sospirando ti direi

mille somiglianze con rose e viore.

 

Allor a man congiunte spiegherei

perché mi sembri bella più del Sole,

perché dal cuor sì mesto agli occhi miei

ispiri misteri dolci d’Amore.

 

Ma sono solo un misero Pöeta

che se parlasse direbbe un insieme

di odi melliflue e di parole arcane.

 

E per te che sei la sola mia meta

mi resta ancora una tremula speme:

il flebile veleno di Brangane.

Dipinto di Herbert James Draper (1863-1920), Tristano e Isotta (Tristan and Isolde), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1901. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì VI Settembre AD MMXXII.

Sonetto stilnovista dalla Luna alla Terra - Alla Luna l’Amor M’incontra e tace

Alla Luna l’Amor m’incontra e tace

per cui nel cuore l’anima m’avvampa

così come mi fa il sogno fugace

nel buio alluminato dalla tua lampa.

 

Oh Musa mia, se m’hai tolta la pace,

se l’insonnia oramai viene e s’accampa

nelle mie notti, se simile a brace

il guardo tuo su me incede e divampa,

 

allor scendi, parlami.. dimmi.. gioca

con le tue trecce nere.. e senza rabbia

rispondimi al silenzio di richiamo!

 

Ma prova a immaginare nella poca

notte che resta che dalle mie labbia

esca il vero d’una parola: “Io ti amo”.

Dipinto di Sir John Everett Millais (1829-1896), Mariana, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Confraternita dei Preraffaelliti, 1851. Olio su Legno di Mogano, Dimensioni 59,7x49,5 cm. Collezione presso il Museo Tate Britain, Londra (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì VI Settembre AD MMXXII.

sabato 2 luglio 2022

Sonetto - Ormai Ti scorgo in tutto Ciò che vedo

Ormai ti scorgo in tutto ciò che vedo,

dal ramo in fiore al fogliame assonnato

di sera, dallo stesso Sole ambrato

alla Luna di argento, e quando chiedo

 

qualche Sogno alla Notte e quando cedo

al sonno, ecco che il tuo volto adorato

ritorna. Allora il mio cuor disperato

leggermente sorride. E ti rivedo..

 

ti rivedo di nuovo, per un giuoco

di questi Sogni, o adorata fanciulla,

anche se per un attimo.. per poco.

 

L’Anima, è vero, così si trastulla,

come inghiottita da un immenso fuoco;

ma quando viene l’alba ho solo il Nulla.

Dipinto di Henry Treffry Dunn (1838-1899), Paolo e Francesca da Rimini, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1896-1898. Olio su Tavola di Quercia, Dimensioni 68,5x44,5 cm. National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty, Swindon (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato II Luglio AD MMXXII.

sabato 7 maggio 2022

Sonetto - Se Io fossi la Lanuggine che vola

Se io fossi la lanuggine che vola

dopo che ha nevicato dalle foglie

dei pioppi! Ah, se io fossi la parola

del vento che la trascina e la coglie!...

 

Se io fossi solo la pioggia che cola?...

Ma se io fossi un pianto di stelle spoglie,

o solo la rugiada su una viola,

il Sole che il tuo sguardo un po’ distoglie?...

 

Vorrei seguirti, allora. Inumidire

le tue guance perdute con il pianto

della mia lieve pioggerella arcana.

 

Ma è solo un Sogno.. un Sogno da finire.

Il mio cuore, come ombra d’amaranto,

molto sanguina perché sei lontana.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Alberi naufragati nelle Nuvole d'Aprile, Martedì XXVI Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Maggio AD MMXXII.

Sonetto - Di Sera ho sempre sognato al Verone

Di sera ho sempre sognato al verone

della Luna, ho voluto sospirare

al luccichio delle stelle sornione

e ho detto anche più d’una volta al mare

                                            

di cullarmi con flebile canzone;

ho rinfacciato alla notte di andare

via troppo svelta e darmi l’afflizione

d’un Sogno tanto breve. Ma, mie care

 

sere! In voi sempre ho sognato l’Amore,

e sabato mi ha rapito in un prato

lontano dove pullulan de’ baci.

 

Ma dopo il Sogno, sempre fu dolore

e, come a un vecchio dispetto del Fato,

trapassi, o cara sera, e adesso taci.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Sinfonia di Colori e di Fiori bianchi, Lunedì XVIII Aprile (Pasquetta) AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Maggio AD MMXXII.

giovedì 16 dicembre 2021

Sonetto in vecchio Stile - Amor chiamò il tuo Nome ma si sperse

Amor chiamò il tuo nome ma si sperse,

et la tua lontananza il cor m’ha chiuso

quando rivolgo il guardo al ciel in suso 

co’ le ciglia soffrenti e in pianto immerse


et di quelle le immagin triste et terse

in soffrenza et dolor già m’han rinchiuso

dove nullo piacer m’han poi soffuso,

per este fatalità et sorti avverse.


A Dio, suonò il fatal saluto bieco,

et la madonna mia non vidi innanzi,

ma l’imago sua mi cape in sul core,


che quando solitario nel mio speco

a ispirar de’ canti Musa t’avanzi

soffrir Amor mi chiama al mio dolore.

Dipinto di Marie Spartali Stillman (1844–1927), Beatrice Portinari, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Simbolismo inglese, Confraternita dei Preraffaelliti, 1895. Acquarello, Guazzo, Tempera su Carta, 57,6x17,0 cm. Delaware Art Museum, Wilmington (USA).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XVI Dicembre AD MMXXI.

Sonetto in vecchio Stile - Tanto Amor gentil non ha più il mio Core

Tanto Amor gentil non ha più il mio core

che d’Amor sogna et la madonna mia,

quando a’ le labbia viènmi la malia

di saper che fia esto baciar d’Amore.

 

Allor l’imago sua s’è lassa et muore

che vento avverso ‘la portòmmi via,

et sol cantar la posso in Pöesia

quando non riluce di stella fuore.

 

Così mi manca il guardo suo ridente

che delli Angioli a quello fa tenzone,

tant’è cerulo et glauco et d’adamante.

 

Ma sol qual Musa chiamòlla mia mente,

pur se a’ suoi vaghi rai co’ la canzone

m’obliai il desir et il mio cor spasmante.

Vetrata romantica e neo-gotica, Autore sconosciuto, Figura Dantesca - Beatrice Portinari. Metà del Secolo XIX. Museo Poldi Pezzoli, Milano.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XVI Dicembre AD MMXXI.

lunedì 13 dicembre 2021

Sonetto senza Rime - Ubriachezza. Ebbrezza di Ebe. Un Incanto supremo è Star con Te

Un incanto supremo è star con te,

vederti una sol volta e poi sognarti.

Nell’immediato tuo rider di un’ora

m’è infinita Pöesia, oh amata Ebe!

 

Così passò il ricordo del nostro ultimo

incontro! Io, nella belletta.. io, in rossore,

tu..? sul trono fiammante di una Dea,

e allor suonò l’estremo.. e orrido addio.

 

Sconfinato dolore ci separa,

orizzonte di peste e di menzogne,

silenzio dei miei labbi e di tue labbia.

 

Una scala e sanza Iddio e sanza ombre

si è adunque or fatta la mia Vita e ogni ora,

ma (io) tramonto nel buio e sanza dirti Amore.

Dipinto di Oscar-Claude Monet (1840-1926), Covoni, Effetto di Neve, Mattina, Impressionismo francese, 1891. Olio su Tela, 64,8x99,7 cm. Getty Museum, Los Angeles, Stati Uniti d'America.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XIII Dicembre AD MMXXI.

sabato 23 ottobre 2021

Sonetto - Forse non so più Parlar tra Italiani

Forse non so più parlar tra Italiani,

o non dico quel cenno che sento in bocca

quella parola che è come se schiocca

baci ardenti sulle tue bianche mani.

 

Forse vado a sognar disii sì vani

e ho päura di lambir la tua ciocca

di capei bui e la tua iride di fiocca,

oh Luna eterea, dai cieli lontani!

 

Vorrei dirti che il mio labbro si tace

quando son dianzi alla tua beltà ardente

che spesso prima dei sogni io richiamo.

 

Vorrei dirti che ho perduta la pace

perché dimentico dir da ruggente

quel che dovrei dir, ed è vero, e che ti amo.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Un Uomo e una Donna davanti alla Luna, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1820. Olio su Tela, 33x44,5 cm. Alte Nationalgalerie, Berlino.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXIII Ottobre AD MMXXI.

lunedì 27 settembre 2021

L’ultima Viola. Sonetto - Avrei voluto rimirarTi, o Viora

Avrei voluto rimirarti, o viora,

di quest’ultimo Autunno ombra felice

che nel momento dei sogni mi dice

dolce parola che appien mi innamora.

 

Sol per te, infatti, ho päura ch’io mora

tanto sprecai questa vita e aspra e ultrice,

sì che quel che più nel cuor mi si addice

è questa pena orrenda che m’accora.

 

Ma del voler mio non resta che nulla,

nel cuor dissolse il silenzio esta gioia,

il rossor la vergogna e la mia vita.

 

Rimane un’ombra come di fanciulla,

ma nell’immensità di questa noia

solo son io, e tu sei già svanita.

Dipinto di Edmund Blair Leighton (1853-1922), La Fuga d'Amore, Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Accademismo inglese, Confraternita dei Preraffaelliti, 1893. Olio su Tavola. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVII Settembre AD MMXXI.

Prove di Stil-Novo nel Secolo ventunesimo

Sonetto in vecchio Stile - Vorrei aspettar, Madonna mia, anco un’Ora

 

Vorrei aspettar, madonna mia, anco un’ora

a’ piè de il solitario tuo verone

cantando a te una strofa di canzone,

ch’i’ son il cavalier che t’innamora.

 

Allor i’ so che verrai presto fuora

et bella et dulce qual da visione,

d’or vestuta et bianca in carnagione

a implorar sì colui che già t’implora.

 

Odimi, dunque! T’attendo et t’adoro

sì che disfido in tra le nebbie il verno,

qual dallo vento riportata sabbia.

 

Et qui i’ mi sto come dianzi a de l’oro,

sol per mirarti pe’ un attimo etterno,

udir d’Amor loquar da’ le tue labbia.

 

Sonetto in vecchio Stile - Era qual Tristia una Ferita al Core

 

Era qual tristia una ferita al core

che più non spurga a’ l’alma e a’ la parola,

quando, madonna, un dì ti lasciai sola

ché non sapevi nulla d’esto Amore.

 

I’ sognai d’esserti qual trovatore,

slanciar co’ il laùto cantar di gola

qual d’in su’ rami canta l’usignuola;

fellon già fui et codardo, et fu dolore.

 

Così non mi vedesti et fu corrotto

da’ miei tacenti labbi il detto ambito

sì che i’ ne ebbi vergogna et aspra cura.

 

Ma oramai al tuo veron sì bel di sotto

i’ dico “T’amo”, cor d’amar tradito,

che in cor l’Amor ti dice, o donna, e ‘l giura.

 

Sonetto in vecchio Stile - Sì pulchra et dulce et savia è la Pulzella

 

Sì pulchra et dulce et savia è la pulzella

che nomar Musa i’ vorrei de il mio canto

quando Amor mi delira et vienmi accanto,

fiammeggiar di Paradiso et di stella.

 

Già la veggo gentil che ride bella

di ridere bëato qual d’incanto,

mentre un po’ alza al gradino del suo manto

per me scendendo la bianca chiarella.

 

Ma i’ sto dinnanzi a donna sovrumana,

che sembra assomigliar gli Angioli in Cielo

tanto di sé risplende qual lucerna;

 

et è sì ora che i’ la veggo lontana:

stassi dallo caldo suo al mio gran gelo,

proibir d’Amor (una) lontananza etterna.

 

Sonetto in vecchio Stile - Madonna, se Niun t’avesse donato

 

Madonna, se niun t’avesse donato

il don gentil d’un fiore et d’una rosa,

vorrei i’ dirti che parlano da ascosa

stella esti fior per il tuo crin dorato.

 

Loquano et dicono accento bëato,

se li odi, odi una lengua maravigliosa,

a il calendimaggio ti chiaman sposa,

d’Amor qual Amor mai fu coniugato.

 

Son “l’et” che unisce il messer et la dama,

le verba che non avesti sentito

d’un cor che ti solletica et ti brama.

 

Ma v’è un fior ch’è mio non anco appassito

che per esto “et” ti desidera et chiama,

mio cor che Amor ti chiede a l’infinito.

Dipinto di Lorenzo Valles (1831-1910), L'Incontro di Dante con Beatrice, Realismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Tardo-Romanticismo italo-spagnolo, 1889. Olio su Tela. Collezione al momento sconosciuta allo Scrivente.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVII Settembre AD MMXXI.

domenica 7 marzo 2021

Sonetto senza Rime - Tu non sai e ignori forse e non comprendi

Tu non sai e ignori forse e non comprendi,

come uno stormo, dopo il Temporale,

non sa il tuono che fu nel suo bel bosco.

Ma immerse all’onde del Lete il ricordo,

 

con il corpo febbrile e naufragato

che ti chiamava. Oh santo oblio! Profano

al labbro che lo nega per pietà

di essere dimentico e salvo dalle ombre!

 

Poi tutto torna, scalpitando in cielo

nome disperso e fior dimenticato,

e di codesti gli animosi spirti.

 

Così il ricordo si fa nuova Vita..

così inganna e mi punge il cuor commosso..

così diventa ancor dolore e pianto.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Levata di Luna sul Mare, Romanticismo tedesco, 1822.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica VII Marzo AD MMXXI.