Se fossi un cavalier m’inchinerei
ai tuoi piedi con morbide parole,
piangendo e sospirando ti direi
mille somiglianze con rose e viore.
Allor a man congiunte spiegherei
perché mi sembri bella più del Sole,
perché dal cuor sì mesto agli occhi
miei
ispiri misteri dolci d’Amore.
Ma sono solo un misero Pöeta
che se parlasse direbbe un insieme
di odi melliflue e di parole arcane.
E per te che sei la sola mia meta
mi resta ancora una tremula speme:
il flebile veleno di Brangane.