È sol ne’ Sogni ch’i’ ti vidi, o bella,
come alla Luna del vecchio verone,
udendo accordi de’ la mia canzone
nel silenzio seral di tue castella.
E in esto sogno splendea la tua stella,
gemmea d’argento e d’oro e di passione,
che più disïata esta carnagione
qual Dea ti rese e men qual sei
pulzella.
Poi s’incontrar le nostre labbia in
foco,
in un mormorio di cenni leggeri
come leggera è la nebbia autunnale.
Allor sì dolcemente a poco a poco
avvenne il bacio ambito dai pensieri;
e salii come Anima viva sale.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXVII Settembre AD MMXXII.
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