Leggendo di cavalier mi vien presto
quello desir d’amar mùlier persona
che li messeri laudano in canzona,
qual qui con esti scritti i’ ben
attesto.
Lasciando il feudo mio, così m’appresto
a sciorre ‘l laùto che ne’ l’aër suona,
e sol del cor la corda mia si stona
ché d’Amor è ratto e d’ardor funesto.
Allor cantando d’Isotta e Tristano,
madonna mia, i’ t’attosco di desire,
che già la mia risfiora la tua mano.
Così a lungo mi facesti languire;
ma tutto è sogno che sen va lontano…
È ver chi dice: “Amor, mi fa morire”.
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