Di sera ho sempre sognato al verone
della Luna, ho voluto sospirare
al luccichio delle stelle sornione
e ho detto anche più d’una volta al
mare
di cullarmi con flebile canzone;
ho rinfacciato alla notte di andare
via troppo svelta e darmi l’afflizione
d’un Sogno tanto breve. Ma, mie care
sere! In voi sempre ho sognato l’Amore,
e sabato mi ha rapito in un prato
lontano dove pullulan de’ baci.
Ma dopo il Sogno, sempre fu dolore
e, come a un vecchio dispetto del Fato,
trapassi, o cara sera, e adesso taci.
Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Sinfonia di Colori e di Fiori bianchi, Lunedì XVIII Aprile (Pasquetta) AD MMXXII.
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