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martedì 24 agosto 2021

Sonetto senza Rime - Un Brivido o due.. si accorcia la Sera

Un brivido o due.. si accorcia la sera,

sento già il freddo odore della nebbia

e il buio alle cinque del pomeriggio,

un sorso eterno di melanconia.

 

E sento i corvi sulle stoppie scarne

delle risaie senza più acqua e rane,

spigolatori neri dell’Autunno,

nel regno delle fole, occhi di Wotan.

 

Presto dov’era il giorno sarà un piccolo

luccichio di candele nella notte,

con eco di aspri latrati di cani.

 

Presto sognerò la gaiezza di avida

vendemmia, il labbro di Ebe che mi dice: “È

tardi! Goditi, orsù, l’ultimo calice!”.

Dipinto di Rosa Bonheur (1822-1899), Il Re della Foresta, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo, Simbolismo francese, 1878. Olio su Tela. Collezione privata.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXIV Agosto AD MMXXI.

sabato 21 agosto 2021

Sonetto senza Rime - Come Raggio di Luna il Cuor mi splende

Come raggio di Luna il cuor mi splende

con i suoi Sogni e le sue angosce, il sangue

riverberando delle stelle informi,

quando lùceno nella notte buia

 

e, mentre seguo una via.. una via incognita,

da quella attendo, impavida Dea, esser

baciato, premio alla terrea mia origine,

come vivessi nel fuoco degli astri.

 

Allora mi trascina il suo richiamo

nel magnetico sguardo di una fiamma

eterea e, dimentico d’Endimione,

 

vorrei stringerla lungo il mio vïaggio,

vorrei portarla per mano ai lontani

orizzonti del suo cosmo infinito.

Pastello di Jules Tavernier (1844-1889), Paesaggio notturno al Chiaro di Luna, Romanticismo, Accademismo francese, 1882. Pastello. Collezione privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXI Agosto AD MMXXI.

domenica 20 giugno 2021

Sonetto senza Rime - Mi sembrò un Ringhio, un Temporale atroce

Mi sembrò un ringhio, un Temporale atroce

con tante fiamme orrende, i tuoni

destrieri sulle maree delle nuvole

ove persero il Nord gli stormi incauti.

 

Mi pareva un naufragio desolato..

“Tenetevi alle sartie! Al mare l’àncora!”,

e il vento, sbuffo dei folli Elementi -

lo sentivo - gridava come un diavolo..

 

gridava le bestemmie delle menti

perdute nel suo abbraccio di veleno,

come alla malia di una meretrice

 

da taverna: “Pagate più orge, oh clienti!”.

Mi sembrò tutto il cuore.. il cuor umano:

i lampi a terra.. e gli aneliti al cielo.

Quadro di Joseph Mallord William Turner (1775-1851), Un Disastro in mezzo al Mare (A Disaster at Sea), Romanticismo, Pre-Impressionismo inglese, 1835.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XX Giugno AD MMXXI.

Sonetto senza Rime - Tu che ora Mi trascini, Tu che gridi

Tu che ora mi trascini, tu che gridi

con le fauci di un Mostro che divora,

come aëre selvaggio e triste e bieco,

tu, figlio della Tempesta e del Nulla,

 

gomitolo di urla e di soffi e di doglie,

tu, di rami e fogliami il rapitore

che corre in un istante vie infinite,

tu, parole d’un folle.. oh vento, sei!

 

E mi richiama il tuo ghigno di beffa,

e mi impaurisce la tua via che vola,

come un sentir d’inquietudine amara.

 

Poi, però, la tua possa si corrode,

tornano ferme le querce che hai mosso;

ma io mi specchio con te, nella tua assenza.

Quadro di Johann Heinrich Füssli (1741–1825), Le tre Streghe, Pre-Romanticismo, Romanticismo svizzero-tedesco, 1783.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XX Giugno AD MMXXI.

sabato 19 giugno 2021

Sonetto senza Rime - Ora il mio Orecchio è un Abbaiar di Cani

Ora il mio orecchio è un abbaiar di cani,

è il corvo che lamenta un’ombra a sera,

è la risata della solitudine,

come una vetta che grida alle stelle.

 

Fate silenzio! e mi divori Vespero

dal ghigno oscuro, agile destriero

per le paglie del grano che strofinano -

tintinnandole - i ragni della Notte!...

 

Per un attimo.. un grido di gioia.. un brivido,

il momento dei Sogni si avvicina,

e le nottole gridano il mio nome,

 

riverbero di mille terre incognite

donde il mio cuor si fa, come su un monte,

libera fiamma della Luna ardente.

Quadro di Johan Christian Clausen Dahl (1788-1857), Lyshornet vista dalle Montagne, Romanticismo danese, 1837.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIX Giugno AD MMXXI. 

domenica 7 marzo 2021

Sonetto senza Rime - Tu non sai e ignori forse e non comprendi

Tu non sai e ignori forse e non comprendi,

come uno stormo, dopo il Temporale,

non sa il tuono che fu nel suo bel bosco.

Ma immerse all’onde del Lete il ricordo,

 

con il corpo febbrile e naufragato

che ti chiamava. Oh santo oblio! Profano

al labbro che lo nega per pietà

di essere dimentico e salvo dalle ombre!

 

Poi tutto torna, scalpitando in cielo

nome disperso e fior dimenticato,

e di codesti gli animosi spirti.

 

Così il ricordo si fa nuova Vita..

così inganna e mi punge il cuor commosso..

così diventa ancor dolore e pianto.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Levata di Luna sul Mare, Romanticismo tedesco, 1822.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica VII Marzo AD MMXXI.

sabato 6 marzo 2021

Sonetto senza Rime - E torni, o Nebbia.. come torna in Cuore

E torni, o nebbia.. come torna in cuore

l’immagine di una viola che chiama

la mia voce… Salendo dalla terra,

tu mi riporti ai ceruli ricordi

 

dei vecchi fiori, ove il Sole si scioglie

e infiamma il ghiaccio la man che lo sfiora

e dove accende il verno un focolare

lungo i miei Sogni diseredati e aspri.

 

E ritorni sui pruni e sui germogli,

e sulle gemme dei suoi petali, Angioli

del Paradiso. Oh nebbia! Foschia sei

 

d’un oblio assente per i Sentimenti

d’un’Anima! Ma risplende la nuova

aurora, quella viola.. è Primavera!

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Mare del Nord, Romanticismo tedesco, 1823-1824.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VI Marzo AD MMXXI.

lunedì 1 marzo 2021

Sonetto senza Rime - Preda Tu sei del mio Occhio, o Primavera

Preda tu sei del mio occhio, o Primavera,

sei tu la Dea che sogna il mio pensiero,

ossia una via di sensi finalmente

avverati e profondi, ove rincorrono

 

i primi stormi le foglie rinate.

Né v’è di ben più caro della tua

staccionata ridente per i campi,

né di più dolce del tuo antropomorfico

 

sorriso. Oh eterna! Saltella la rondine

per le nuvole, solleticando ora

la mia mano che tenta di sorreggerla;

 

e cade al volo quando poi la chiamo,

il tuo nome benedicendo.. naufraga

nel caldo mare della Vita ardente.

Quadro di Caspar David Friedrich (1774-1840), Burrone roccioso nelle Montagne di Arenaria dell'Elba, Romanticismo tedesco, 1822-1823.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì I Marzo AD MMXXI.

venerdì 4 dicembre 2020

Sonetto senza Rime - Lo so, la Luna è sulla Terra come

Lo so, la Luna è sulla terra come

guance di neve… come il bianco sguardo

dell’Inverno, slëale di tormenta -

le parole del suo cuore che tace.

 

La Luna è un bacio di cristalli limpidi

al tintinno dei rami e delle vie,

simili alle campanelle che trillano -

ai muschi appese - dei primi Presepi.

 

Oh scialbo crine! Oh corpo bianco! Oh glauca

apparenza nel buio del mio Dicembre!

Così vicina a me e alle mie illusioni!

 

Svanisci presto nel giorno che viene,

non più riluci espandendo il tuo volto,

ma torni agli astri dove baci il Sole.

Quadro di Oscar-Claude Monet (1840-1926), La Gazza, Impressionismo francese, 1869.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì IV Dicembre AD MMXX.

venerdì 30 ottobre 2020

Sonetti al Saluto di Novembre, Tempo di Fole e di Morti

 Sonetto senza Rime - Un’Ombra si riflette sullo Stagno

 

Un’ombra si riflette sullo stagno

notturno, tra le ramora spogliate

e le natanti foglie impallidite,

dove a’ miei sensi la nebbia è sepolcro.

 

Non so!.... Mi sembra una confusa immagine

degli abissi fangosi… una Rusalka

che giuoca a nascondino con le rane,

ella quel vento solleticando agile

 

che novembrino soffia, sepoltura

delle giornate serene. Ma, adesso,

che sta immobile come una morente

 

quercia… ora, che mi osservo attentamente,

nel profondo del vortice stagnante,

in lei mi vedo, illagrimato specchio.

 

Sonetto senza Rime - Senti!.... La Danza, i bei Piedi che scalpitano

 

Senti!.... La danza, i bei piedi che scalpitano!

Chiamala leggerezza d’un fantasima,

strascichi inquieti di vesti spettrali!

Di’: oh mie Villi! Oh Novembre! Amica terra!

 

Terra dei Morti, dei Santi… dei folli!....

Oh visionaria mia Anima! Tu tremi,

ormai, nel fitto di questa foresta,

miasma di Vita e trapassata speme.

 

Così t’inquietò la civetta urlante.

Ma la Notte ti chiama… ti rapisce

un’altra volta ancora, mare eterno

 

di misterici culti cui dai i nomi:

follia… attesa… päura. Nel buio

è un altare… una croce e un lumicino.

 

Sonetto senza Rime - Vi abbiamo benedetti dalla Terra

 

Vi abbiamo benedetti dalla terra,

ci voleste dispersi, o ossami in urne

dimenticate e sconvolte. Chi piange?

Chi versa lagrime agli estinti?.... Un Requiem

 

l’aspersorio predice il nostro Fato.

Aeternam… per così poco viviam,

spettri di vermi che sognan l’Ignoto

in una tomba di pietra. Dona eis,

 

Domine. E voi, benedetti, piangete

sulle nostre miserie, che infallibili

si propagano per sempre. Dona eis,

 

Domine. Viene presto la perpetua

sera ad alluminarci – impallidendo -

con quella Luna che non ha più fine.

 

Sonetto senza Rime - Chi calpesta le Foglie, qui strisciante

 

Chi calpesta le foglie, qui strisciante…

agitando le vie? Chi corre?.... Fugge

uno spettro orrorifico. Oh illusione!

Or dunque chiami nebbia pur te stessa!

 

Ma so che ora mi inseguono i fantasmi,

circonfusi di vento: denti e fauci

di lupi inquieti ai quali turbai il sonno,

il lor nome di fola esorcizzando.

 

Lo sai? I Pöeti hanno päura di Ecate,

come i fanciulli. Madre! Oh madre… narrami

un’altra fiaba! Ahi, poss’io riposare

 

tranquillo in questa Notte! Risvegliarmi

all’alba nuova, e chiamare miei amici

i Mostri oscuri del mio buio Mistero!

Quadro di Witold Pruszkowski (1846-1896), Śmierć Ellenai (La Morte di Ellenai), per il Poema Anhelli di Juliusz Słowacki (1809-1849), Tardo-Romanticismo polacco, 1892.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXX Ottobre AD MMXX.