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sabato 3 settembre 2022

Dopo la Cena la Sera

Dopo cena mi assale un infinito

di tegole imbrunite e di veroni

solitari, l’abbaïar dei cani,

il silenzio dei plàtani lontani,

l’alfiere del buio che a menadito

ripete ancor le solite canzoni

del Sole e della Luna..

del Sole e della Luna che, ovvio, si amano

e non s’incontrano mai se non per caso,

quelle che fanno risoffiare il naso

perché son tristi e provocano il pianto.

 

Eccoci ancora accanto!

 

E tu, sempre la sera a luci spente

bella, così riverberi e sonnecchi

nel raggio della mezza Luna e delle

luccicanti fiammanti e dolci stelle,

allor che mi rispondi nel lucente

attimo; e vai parlando con la voce

che è la stessa dei Sogni.

Dipinto di Ferdinand Leeke (1859-1937), Wotan e Brünnhilde, Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo tedesco, 1900 circa. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato III Settembre AD MMXXII.

venerdì 2 settembre 2022

Tra le prime Sere di Settembre la Luna

La Luna bianca è un cuscino d’Autunno,

e le stelle son le foglie pallenti,

la notte è come nebbiolina nera..

 

Il luccicare della nostra sera,

intanto, a poco a poco si consuma,

plana costei, che è la solita Luna,

sul mare del mio sonno e, dunque, canta.

 

Vi riconosco, oh rami marcescenti!

Oh campi dal vecchio odore di paglia!...

E in sogno con leggerezza si scaglia

a versarmi un veleno la dolce Ebe.

Dipinto di Ferdinand Leeke (1859-1937), Wotan e Brünnhilde (Wotan und Brünnhilde), Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo tedesco, 1930. Olio su Tela, Dimensioni 146,0x107,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì II Settembre AD MMXXII.

giovedì 25 agosto 2022

Sintomi di Autunno

Sento nel cuor le mie stesse canzoni,

dopo il tramonto ecco! la sera stanca;

viene così presto il buio.

E io so che è un sintomo del nuovo Autunno.

Alzo i miei occhi alle nuvole stellate:

nella Notte contemplo distrazioni

di Luna bianca che corrono sorelle.

E le mani dorate delle ramora

mi sussurrano dolcemente “Siamo

gialle come le stelle!”.

Dipinto di Viktor Mikhailovich Vasnetsov (1848-1926), Le tre Principesse del Regno sotterraneo, Tardo-Romanticismo fiabesco, Pre-Simbolismo, Simbolismo, Accademismo russo, 1879. Olio su Tela, Dimensione 152,7x165,2 cm. Collezione presso la Galleria Tretyakov, Mosca (Russia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXV Agosto AD MMXXII.

martedì 9 agosto 2022

Ermetismo romantico - San Lorenzo

Ti attendo,

tu piccola e lucente

come una rosa di vetro,

nella navata buia -

nella vecchia chiesa -

o forse

tra le foglie tremule

del vïale…

 

Ti prego,

piccola stella,

non tardare,

oh animoso luccichio!

sono soltanto figlio -

il desiderio incostante

della tua scia d’oro.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Monaco in Riva al Mare (Der Mönch am Meer), Pre-Romanticismo, Romanticismo,  Pre-Simbolismo tedesco, 1809. Olio su Tela, Dimensione 110x172,0 cm. Collezione presso la Alte Nationalgalerie, Berlino (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Agosto AD MMXXII.

venerdì 15 luglio 2022

Il Viale e la Luna

Al chiaro della Luna c’è un singulto,

un singhiozzo di pianto e di Pöeti

inascoltati.

C’è come quasi un fantasima inulto

che si aggira per le tremule siepi

con dei latrati.

 

Al chiaro della Luna c’è un vïale

timidamente alluminato, dove

stiamo cercando

di rimanere seduti. C’è un male

furtivo di silenzio che ci piove

solleticando.

 

E tu, piccola mia, ora t’allontani..

piccola luce. Scivoli via e vai

oltre la sera,

oltre la Notte e i suoi tacenti arcani,

per diventare un mio sogno e non sai

la mia preghiera.

 

Al chiaro della Luna c’è un addio,

forse, o un arrivederci; c’è una rosa

che mi abbandona,

c’è come un senso di tremendo oblio,

del ritorno l’attesa dolorosa

che non perdona.

Dipinto di Tranquillo Cremona (1837-1878), Il Falconiere, Scapigliatura italiana, Tardo-Romanticismo, Pre-Simbolismo italiano, 1863. Olio su Tela, Dimensioni 90,0x77,0 cm. Galleria d'Arte Moderna, Milano (Italia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XV Luglio AD MMXXII.


venerdì 24 giugno 2022

La mia Notte, oramai, è senza la Luna

La mia Notte, oramai, è senza la Luna.

 

Una Notte profonda.. intensa.. piangente,

che scivola nei sogni e lentamente

svanisce pria dell’alba ancora oscura.

 

La mia Notte, oramai, è senza la Luna.

 

La mia Notte, oramai, è senza la Luna.

 

Dov’è volata la pallida amica?...

No, non lo so… Il suo argento sulla spiga

del campo non va a brillare. Oh sfortuna!

 

La mia Notte, oramai, è senza la Luna.

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Donna davanti al Tramonto del Sole (Frau vor untergehender Sonne), Classicismo, Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1818 circa. Olio su Tela, Dimensioni 22,0x30,0 cm. Museum Folkwang, Essen (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XXIV Giugno AD MMXXII.

lunedì 30 maggio 2022

Il Poeta e il Deserto

Oh! Sei tu forse un gridio perverso

della sabbia che giura a me vendetta?...

Sono già nel deserto, abbandonato,

senza acqua e sogni.

 

Ma vorrei avere il tempo per un sogno..

un sogno ancora, e dopo questo sogno

per altri sogni, finché non avrò

un attimo per vivere.

 

Oh sabbia! Abbi pietà! E tu, sii compagna

della mia via vagabonda, oh alba Luna!...

E tu, indicami dove per il mare,

oh rondinella!

 

E tu volto adorato della gaia

Notte, perché non splendi ancora un po’

sopra il deserto biondo senza tempo

e senza requie?...

 

Fino a quando - dimmi! - fino a quando ombra

resterai qui velata, come perla

nel suo guscio d’avorio?... Fino a quando

tacerà Allah?...

 

Ma ecco! Ecco l’urlo!... Risvègliati e sogna!

Qui con gli occhi accaldati resti vivo

per sognare da sveglio. “Io ti confondo..

io!.. il tuo deserto!”.

Dipinto di Hermann David Salomon Corrodi (1844-1905), A una Sponda del Nilo (Am Nilufer), Tardo-Romanticismo, Orientalismo italo-svizzero, 1905. Olio su Tela, 84,0x164,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXX Maggio AD MMXXII.


venerdì 20 maggio 2022

Credo nella Notte onnisplendente

Io credo al fascino della Notte e delle

ombre e della Luna quando da pallida

maschera splende; e credo a tante stelle

adamantine e all’Estate e alla calida

preghiera delle rane addormentate,

dei fiori e delle cicale risonanti,

dei vecchi spirti e delle vecchie Fate,

e delle ore che vanno sempre avanti

e che si dispongono nello spazio

di molti Sogni a portar l’antelucano

attimo dell’aurora e dello strazio

dell’abbandono del Sogno lontano,

il qual nell’eterno oblio ora discende.

Ma credo sempre alla Notte e a una nube

nera che tempestosa e cieca pende

a generar tempeste dal suo pube,

dal suo ventre, dal suo occhio adulterino

che m’affattura come una malia

d’una incantatrice danzante fino

al limitar sperduto della via

e della piazza. E credo alla gemente

voce della timida mia coscienza

che aspetta che le luci sieno spente

per esplodere più libera e senza

catene e senza prigioni per dire

ai Sogni le parole mai profferte

e sognare.. vagare, attendo.. e udire

il sonno del corpo rimasto inerte.

E credo nel risveglio, dopo l’alba,

per dolère con il nuovo chiarore

di questa Vita miserrima e scialba

rimasta senza Muse e senza Amore.

Dipinto di Antonio Ambrogio Alciati (1878-1929), Spasmo, Tardo-Romanticismo, Scapigliatura, Simbolismo italiano, 1907. Olio su Tela, 150,0x160,0. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XX Maggio AD MMXXII.

sabato 14 maggio 2022

Lied ohne Musik - Domande e Palpiti

Perché mi fai palpitare di sera?

Perché mi dai il batticuore nel petto?

Perché odi non odi la mia preghiera

fatta di Sogni, perché qui ti aspetto?

 

Perché mi doni un sorriso leggiadro

mentre mi parli.. e io tremo piangendo?

Perché il tuo cuore del mio cuor è ladro

quando la Luna viene risplendendo?

 

Perché non possiamo guardare tutti

e due questo tramonto fremebondo

che vien dopo questi lumi distrutti

del Sole stanco di girare il mondo?...

 

Perché non ci sediamo a un Caffè in piazza

per scambiarci una tenera parola?

Perché il mio cuore vuol parlarti e impazza

nei singulti di un’Anima ch’è sola?...

 

Perché io sono destinato alla Morte

senza saper com’è un bacio alle labbia?...

Perché vedo le mie pupille assorte

in un mùtolo mar fatto di sabbia?

 

Perché chiedo più volte “Ci sei?” come

a un Dio geloso, forse, di te, oh Dea?...

Perché la terra mi ridà il tuo nome,

il tuo respiro l’aulente ninfea?

 

Perché presumo saper se tu sia

felice così come ora tu dici?

Perché voglio dirti almeno addio - e via -

sieno i tuoi giorni venturi felici?...

 

Ma poi perché mi tormento e m’incanto,

perché mi pongo più d’una domanda?

Perché trattengo un sorriso e un pianto,

questa dolce lagrima amara e blanda?...

 

Perché non sono fatto per l’Amore?

Perché temo arrossire e lagrimare?

Perché non so far parlar il mio cuore,

ma so soltanto dolère e sognare?

 

Perché ho päura che tu m’assassini,

disonorando il mio orgoglio sincero?...

Perché so che tu, dunque, mi destini

a svanire con te nel Nulla nero?...

 

E intanto un’altra sera passa e vola,

e sto perduto distrutto conquiso.

Ma vorrei dirti un’ultima parola:

ci rivedremo almeno in Paradiso?

Dipinto di Caspar David Friedrich (1774-1840), Un Uomo e una Donna che contemplano la Luna (Mann und Frau in Betrachtung des Mondes), Classicismo, Pre-Romanticismo, Romanticismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1818-1824. Olio su Tela, 34,0x44,0 cm. Alte Nationalgalerie, Berlino (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIV Maggio AD MMXXII.

Lied ohne Musik - Mondschein

Che bella Luna! E il suo madore accende

tutta la notte infinita e profonda.

Tu eri lontana. Ma dicevo “Attende

il cuore il tuo ritorno, oh vagabonda!”.

 

Noi guardavamo intanto questa Luna,

il volto del suo cuor affatturato,

le sfumature sulla orba laguna

di un mar notturno, oceanico, incantato.

 

Tu la vedevi con le care ciglia

affusolate nel glauco lunare,

io la vedevo lontan mille miglia,

per altra terra e sopra un altro mare.

 

Ma ora sei ritornata e sei vicina,

guardiam la stessa Luna dallo stesso

sentiero, il mio occhio al tuo un po’ si avvicina,

ma non parliamo. Tacciamo. Anche adesso

 

la lontananza immensa ci separa.

Ma piangi.. piangi con me, oh Luna amara!

Dipinto di Johan Christian Dahl (1788-1857), Veduta di Dresda al Chiarore della Luna, Romanticismo danese, 1839. Olio su Tela, 78,0x130,0 cm. Galerie Neue Meister, Dresda (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XIV Maggio AD MMXXII.

sabato 7 maggio 2022

Sonetto - Di Sera ho sempre sognato al Verone

Di sera ho sempre sognato al verone

della Luna, ho voluto sospirare

al luccichio delle stelle sornione

e ho detto anche più d’una volta al mare

                                            

di cullarmi con flebile canzone;

ho rinfacciato alla notte di andare

via troppo svelta e darmi l’afflizione

d’un Sogno tanto breve. Ma, mie care

 

sere! In voi sempre ho sognato l’Amore,

e sabato mi ha rapito in un prato

lontano dove pullulan de’ baci.

 

Ma dopo il Sogno, sempre fu dolore

e, come a un vecchio dispetto del Fato,

trapassi, o cara sera, e adesso taci.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Sinfonia di Colori e di Fiori bianchi, Lunedì XVIII Aprile (Pasquetta) AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato VII Maggio AD MMXXII.

martedì 3 maggio 2022

Inno alla Sera

Oh sera purpurea,

è sangue la tua porpora,

è terra questa pallida

stella che sibila,

è terra quella squallida

Luna, è notte algida,

è un giorno gelido

mentre qui piegasi

nel prato un piccolo

fiore vicino all’ellera,

un semplice petalo,

un petalo tacito

pieno di lucciole,

pieno di cantici

di erbe che friniscono;

è freddo il tuo fascino,

è sempre mùtolo

il tuo sguardo violaceo,

e non risplendono

le stelle e non cantano

i grilli, non parlano,

ma parla la serica

notte, sussurrano

i sogni negli attimi,

passeggiano i fantasimi

a braccetto, sorridono,

ricordano romantici

amori, risorgono

le Villi, danzano,

svaniscono gli spasimi

in cuore, si agita

il vento, dondola..

e dondolano

le foglie e i ceruli

rami nell’avido

nero, e dondolano

i ricordi che vagolano

lontano, che chiamano

nomi invisibili;

è santo il tuo splendido

nome di impavida

Luna, è santo il tuo alito

di loti onirici,

agitazione avida,

dolce sonnifero,

blando narcotico,

è un letto morbido

per riposare esanimi,

riveder alzatisi

la nuova alba, deliba,

libera l’Anima,

attende l’orgoglio avido

di nuovi sogni.

Fotografia dell'Autore stesso, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, Immagini di Paradiso, Martedì XXVI Aprile AD MMXXII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì III Maggio AD MMXXII.