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venerdì 20 maggio 2022

Credo nella Notte onnisplendente

Io credo al fascino della Notte e delle

ombre e della Luna quando da pallida

maschera splende; e credo a tante stelle

adamantine e all’Estate e alla calida

preghiera delle rane addormentate,

dei fiori e delle cicale risonanti,

dei vecchi spirti e delle vecchie Fate,

e delle ore che vanno sempre avanti

e che si dispongono nello spazio

di molti Sogni a portar l’antelucano

attimo dell’aurora e dello strazio

dell’abbandono del Sogno lontano,

il qual nell’eterno oblio ora discende.

Ma credo sempre alla Notte e a una nube

nera che tempestosa e cieca pende

a generar tempeste dal suo pube,

dal suo ventre, dal suo occhio adulterino

che m’affattura come una malia

d’una incantatrice danzante fino

al limitar sperduto della via

e della piazza. E credo alla gemente

voce della timida mia coscienza

che aspetta che le luci sieno spente

per esplodere più libera e senza

catene e senza prigioni per dire

ai Sogni le parole mai profferte

e sognare.. vagare, attendo.. e udire

il sonno del corpo rimasto inerte.

E credo nel risveglio, dopo l’alba,

per dolère con il nuovo chiarore

di questa Vita miserrima e scialba

rimasta senza Muse e senza Amore.

Dipinto di Antonio Ambrogio Alciati (1878-1929), Spasmo, Tardo-Romanticismo, Scapigliatura, Simbolismo italiano, 1907. Olio su Tela, 150,0x160,0. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XX Maggio AD MMXXII.

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