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sabato 4 marzo 2023

Estetismo

Vaga, oh errabondo Narciso!

Amerò il tuo dolore,

il tuo sorriso,

il tuo Peccato!

Vaga, tu altro me stesso,

mio vecchio, nuovo cuore!

Vaga!...

 

Voglio specchiarmi!...

 

Di Armonia sublime un Tempio mellifluo

e sacro è questo stagno,

incantamenti magici, malia

profonda.. intensa

le ninfee odorano;

degli iris il pianto scivola, bistro

per gli occhi di una Pöesia.

Anche l'aspide al seno di Cleopatra

di diletto la Morte voluttuosa

avvelena.

 

Voglio continuare a contemplar il Tempio!

 

Come Dee le piccole foglie delle

colonne corinzie lùceno,

terra scolpita di femmine-rose

di Melo la Venere ascende,

l'ellera de' sguardi peccaminosa

lambendo.

 

So

che Edipo la Terra-Madre seduce.

 

So

che come Pigmalione io creo.

 

So

che nell'Eden sono Serpente e Dio,

perché sono Adamo,

perché sono il Nulla:

il bacio di Eva dalle labbia illuse

al frutto proïbito.

 

Perché così è il mio Sogno e il mio Incubo:

cerco attimi di intima segretezza

con la Bellezza

sublime e infinita.

Dipinto ritrattistico immaginario di Gabriel Charles Dante Rossetti (1828-1882), Veronica Veronese, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1872. Olio su Tavola, Dimensioni 109,2x88,9 cm. Collezione presso il Delaware Art Museum, Wilmington, Delaware (Stati Uniti d'America).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato IV Marzo AD MMXXIII.

mercoledì 1 marzo 2023

Crisi letteraria

Sono in crisi - oggi - con la Pöesia.

Dove sei?... Non ho una Musa, non ho

ispirazione. Che cosa farò?...

Ardirò lo stesso una Pöesia.

 

Ardisci! Osa! Tutto è osar nel mondo!...

Eppur torna la solita parola,

la solita rima, il fior della viola;

ma la Primavera non c’è... Sprofondo…

 

C’è come una terribile mancanza

di Musa. Farò come Pigmalione:

ne plasmerò una per una canzone,

per un lamento di noia e di soffranza.

 

C’è come una mania che amo e non tollero:

quella di essere originale e senza

regole, di seguire la demenza

di un attimo. I Pöeti?... Non li tollero!...

 

Si scrive con troppa facilità!...

Infatti, credo che il Pöeta sia

ricercatezza, pensiero.. malia..

parlar difficile.. regola… Chissà!...

 

Il Pöeta è un animale romantico

che non deve temere di ridire

parole passate, sognar.. morire,

far gli stessi Versi, essere fantastico.

 

Eppure tutto ritorna. La gente

dice che scrivo cose del Passato,

dette e ridette. Forse è vero. Il Fato

prende le difese di questa gente.

 

Ma la Pöesia vera non è questa?...

Ci dev’esser stato cent’anni or sono

un Mostro mitologico che al suono

dei Metri ha sostitüito la mesta

 

comodità del Verso Libero, ora

Prosa, ora timida Pöesia, quasi

una nuova Arte: senza Verso e frasi.

Qualcosa di alternativo… Mi accora.

 

Prospöetismo: ecco un nome nuovo

per indicare questo insieme strano

di prosastici e poetici “alla mano”.

Chiamiamoli con questo nome nuovo!...

 

Ma se avessero ragione costoro?...

Se le mie rime fossero scontate?...

Se tutto si ripete in ogni Vate?...

Se Pöeti fossero solo loro?...

 

Ma, allora, chiunque può scrivere un Verso!...

Dove sta la nobiltà di quest’Arte?...

Dove c’è la Bellezza?... Da che parte,

da che Musa, proviene questo Verso?...

 

No! La Pöesia è ripetersi!... Bello

è ciò che segue canoni e pensieri,

che recupera fin dai cimiteri

gli ossami che furono di quel Bello!...

 

E io ho scelto di lottare per questo!...

Affinché l’imperitura ombra greca

della Bellezza, anche se vecchia e cieca,

trionfi! E sia Dea eterna e immortale in questo

 

mondo che nell’Erebo si sprofonda!

Dipinto (Trittico) di Ford Madox Brown (1821-1893), I Semi e i Frutti della Poesia inglese (The Seeds and Fruits of English Poetry), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1845. Olio su Tavola, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì I Marzo AD MMXXIII.

lunedì 27 febbraio 2023

Quaresima - Esorcismo

Vattene Satana, dall’Autunno

e dall’Inverno e dalla nebbia fosca

che ulula come Titano, come Unno,

che tutto preme, bacia, abbraccia.. attosca;

 

vattene dalle pagine sciupate

di Dio e dalle pagine del Salterio,

dalle penombre vecchie e sconsacrate

delle mie mani e anche dall’adulterio

 

dei sogni, dei pensieri e dei miraggi;

vattene dal mare dove somigli

ai baci delle meduse e ai consigli

delle Sirene e ai mesti päesaggi

 

tra scoglio e naufragio; vattene, dunque,

dal sogghigno beffardo d’una gonna

leggera.. leggera che la Madonna

disfida e dall’artiglio di chiunque,

 

dal tremulo artiglio d’una fanciulla,

dalle labbia che suggono veleno

e dal fanciullo che ora sugge al seno

per essere Vita ed essere Nulla;

 

vattene dagli incensi della Chiesa,

dalle vetrate, dalla Croce e dalle

ostie, da Maddalena e dall’offesa

Eva ricoperta di foglie gialle,

 

e anche dall’Eva che ammicca ai Peccati

con il frutto pröibito, da Adamo,

dal triste Giuda che si appende al ramo,

dal Destino.. dai Profeti.. dai Fati;

 

vattene, Satana, dal mio pöema,

dai desideri d’un cuore perverso,

dalla mia Pöesia e dall’Universo!

Vattene!... Oh Satana, a te l’anatema!

Dipinto ritrattistico fantastico di Anders Leonard Zorn (1860-1920), Mefistofele - Il Console Dahlander (Mephistopheles - Konsul Dahlander), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo, Pre-Simbolismo svedese, 1884. Tecnica dell'Acquerello su Carta, Dimensioni 35,5x27,5 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVII Febbraio AD MMXXIII.

Serata di Pioggia alla Fine di Febbraio

O sera, tu che piovi, dimmi.. forse

la Primavera ad annunziare vai

a pianto simile. Ti odo!... Non stai

che sussurrando. Forse.

 

Vai discorrendo. Dialoghi con me.

Siam seduti all’arcolaio di un fiore.

Senti?... Sta per sbocciare nel dolore

della tua terra umida… Perché?...

 

Sta per nascere sotto la grondaia.

Allora io sarò qui per compatire

il suo naufragio e il reciproco ordire

di tante lagrime, per la grondaia.

 

Ma là fuori è buio, ancora è il buio. Ritorna

quella mestizia dell’inverno. Torna

Persefòne nell’Ade.. l’Infinito

nelle nebbie, ritorna.. l’Infinito

che piange per me innumerevoli onde

di piogge vagabonde.

Dipinto di Artista tedesco sconosciuto, La Piazza della Città in un Giorno di Pioggia (Der Burgplatz an einem Regentag), Realismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo tedesco, 1900 circa. Olio su Tela, Dimensioni 38,0x46,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XXVII Febbraio AD MMXXIII.

giovedì 23 febbraio 2023

Sonetto - All’Ispirazione poetica che va estinguendosi

Se di lontano non più mi saluti

udendomi arrivare con un canto,

se vuoi berti di nascosto il pianto

che scende dai miei occhi sconvolti e muti,

 

se tutti i Sogni che ho nel cuor tu fiuti

e non baci co’ il labbio d’amaranto,

se ti rivesti di malia o d’incanto

per velare i tuoi sguardi sovvenuti;

 

o Musa, di te mi resta qualcosa

che condivide il nome del ricordo,

della tristezza e del dolore. Sento

 

come il pianto del nostro incantamento,

un gridio che dal cuor mi assal sì sordo.

Qualcuno tra noi due urla “Amami e osa!”.

Dipinto di Charles Hermans (1839-1924), Luna di Miele, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Realismo, Pre-Simbolismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo belga, 1871. Olio su Tela, Dimensioni 105,0x78,0 cm. Collezione presso il Palazzo Reale di Bruxelles, Bruxelles (Belgio).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Giovedì XXIII Febbraio AD MMXXIII.

mercoledì 22 febbraio 2023

Sonetto in Dolce Stil Novo - Alla Musa che tarda con l’Ispirazione

Quando di rimembrar la fiamma assale,

o Sogno mio, il cor ch’assalse d’Amore,

i’ vorrei averti stretta come un fiore

e baci darti al labbio tuo fatale.

 

Oh donna, oh imago, oh speme mia immortale!

che sanza te - tu lungi - ho sol dolore,

non rispondi, però, a tutto ‘l mio core

che di quel dolor s’empie e d’ogne male.

 

I’ fò questua d’attimo di tuo viso

che, come tarda e più non si rivede,

a me späura l’alma e ‘l pianto cola.

 

Ma tu dici pur dal tuo Paradiso

qualcosa che m’ispira e sempre riede:

“I’ son il tuo canto e la tua parola”.

Dipinto di Charles Hermans (1839-1924), Ritratto di Signora, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo francese, 1885. Pastello su Tela, Dimensioni 36,0x46,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXII Febbraio AD MMXXIII.

Quaresima

Tu questa mia tristezza non riscontri:

la nebbiolina, il meriggio.. dovunque

triste lo sguardo, l’occhio.. i nostri incontri,

passo e non mi chiami, sono chiunque..

 

e sono il verno, il cenere che scende.

Piangono terra nera le mie guance.

E sono un’ombra.. un’ombra che ti attende.

Beviti il pianto da queste mie guance!...

 

È tempo oggi di gridare e sofferire.

Urlo e soffranza: dualismo per pochi!

Solo chi non s’accontenta dei giuochi

della Vita può sognare e dormire.

 

E tu, piccola forma d’una Croce,

o di un comune punto di domanda.

Io ti interrogo, ti chiedo. Comanda!...

Fai silenzio.. il silenzio della Croce.

Dipinto di Il'ja Efimovič Repin (1844-1930), Le Tentazioni di Cristo (Kristi Frestelse), Tardo-Romanticismo, Simbolismo, Post-Impressionismo russo, Data di Composizione incerta, Fine del Secolo XIX. Olio su Tavola, Dimensioni 47,0x60,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXII Febbraio AD MMXXIII.

lunedì 20 febbraio 2023

Ricordanze e Maschere

C’è come un Sogno molto vecchio che urla

dal mio cuore quando penso all’inverno.

Ascolta!... Una lagrima.. piango… Eterno

sconforto dalle mie profondità urla.

 

Così saluto la tua lontananza

e la tua Primavera e - accanto - i tuoi occhi

e la nostra ricordanza saluto,

saluto ancora quegli stessi tuoi occhi.

 

Mascheriamoci di vie e di barriere

e di Oceäni immensi mascheriamoci,

lontani, ma sotto le stesse sere,

oh Persefòne amata!... Mascheriamoci!

 

Allora, in un eterno Carnevale,

ho mascherato questo incantamento

o questa affatturazione. Ma lento

ritorna, come torna il Carnevale.

Dipinto di Charles Hermans (1839-1924), Ballo in Maschera (Bal Masqué), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Pre-Impressionismo belga, 1880. Olio su Tela, Dimensioni 321,3x401,3 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XX Febbraio AD MMXXIII.

venerdì 17 febbraio 2023

Verso Carnevale

Perché ti mascheri o di febbre o di ombre,

perché hai come un discorso divertente,

perché sei scherzo di nacchere e trombe

o della mente,

sei tu, o mio Carnevale di Febbraio!

 

Ma io scriverò un sentiero per le rondini,

comporrò rami per i fiori aulenti.

Lo sai? Voglio mascherare i frementi

voli di quelle stesse nuove rondini

 

e i frementi steli delle vïole,

e delle rose e d’ogni dolce foglia

d’acanto come colonna di Sole,

per la Primavera che rigermoglia.

 

No! è solo un Sogno!... Un Sogno!... Un Sogno!... Il tempio

della bella stagione

e della mia canzone,

e il tempio dei piccolissimi fiori

e la festa dei carretti dei bimbi.

Li senti?... Ridono e spargon gli umori

lieti. Lo posson fare solo i bimbi.

 

Ma resta così l’inverno a far piangere

dei cuori mascherati e disillusi.

Noi tutti dobbiam stupiti e confusi

mascherarci.. mascherarci e piangere.

Dipinto di Charles Hermans (1839-1924), Durante la Festa in Maschera, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Pre-Impressionismo, Realismo belga, 1880. Olio su Tavola, Dimensioni 37,2x47,0 cm. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XVII Febbraio AD MMXXIII.

sabato 11 febbraio 2023

Madrigale - La Vanità mascherata

Piccola maschera, andavi già al ballo.

Cantasti tutta sera, occhieggiando.

So che il canto era blando

di sotto ai lampadari di cristallo.

 

“Prova a indovinar chi sono lambendo

l’abito sopra il mio piacente seno!”.

Vanità, Vanità sei tu languendo,

svanisci in un baleno.

 

Cantavi come una zingara canta:

con voce di maliarda e fattucchiera.

Cantavi un’habanera,

occhieggiavi.. t’avvicinavi… Canta!

 

Canta ancora per queste sere assorte

a ritmi ispanici il cuor della Morte!

Dipinto di Pietro Longhi (1701-1785), La Venditrice di Essenze, Rococò, Classicismo, Neo-Classicismo, Accademismo italiano, 1755 circa. Olio su Tela, Dimensioni 61,0x51,0 cm. Collezione Presso il Museo del XVIII Secolo di Venezia, Venezia (Italia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XI Febbraio AD MMXXIII.