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mercoledì 1 marzo 2023

Crisi letteraria

Sono in crisi - oggi - con la Pöesia.

Dove sei?... Non ho una Musa, non ho

ispirazione. Che cosa farò?...

Ardirò lo stesso una Pöesia.

 

Ardisci! Osa! Tutto è osar nel mondo!...

Eppur torna la solita parola,

la solita rima, il fior della viola;

ma la Primavera non c’è... Sprofondo…

 

C’è come una terribile mancanza

di Musa. Farò come Pigmalione:

ne plasmerò una per una canzone,

per un lamento di noia e di soffranza.

 

C’è come una mania che amo e non tollero:

quella di essere originale e senza

regole, di seguire la demenza

di un attimo. I Pöeti?... Non li tollero!...

 

Si scrive con troppa facilità!...

Infatti, credo che il Pöeta sia

ricercatezza, pensiero.. malia..

parlar difficile.. regola… Chissà!...

 

Il Pöeta è un animale romantico

che non deve temere di ridire

parole passate, sognar.. morire,

far gli stessi Versi, essere fantastico.

 

Eppure tutto ritorna. La gente

dice che scrivo cose del Passato,

dette e ridette. Forse è vero. Il Fato

prende le difese di questa gente.

 

Ma la Pöesia vera non è questa?...

Ci dev’esser stato cent’anni or sono

un Mostro mitologico che al suono

dei Metri ha sostitüito la mesta

 

comodità del Verso Libero, ora

Prosa, ora timida Pöesia, quasi

una nuova Arte: senza Verso e frasi.

Qualcosa di alternativo… Mi accora.

 

Prospöetismo: ecco un nome nuovo

per indicare questo insieme strano

di prosastici e poetici “alla mano”.

Chiamiamoli con questo nome nuovo!...

 

Ma se avessero ragione costoro?...

Se le mie rime fossero scontate?...

Se tutto si ripete in ogni Vate?...

Se Pöeti fossero solo loro?...

 

Ma, allora, chiunque può scrivere un Verso!...

Dove sta la nobiltà di quest’Arte?...

Dove c’è la Bellezza?... Da che parte,

da che Musa, proviene questo Verso?...

 

No! La Pöesia è ripetersi!... Bello

è ciò che segue canoni e pensieri,

che recupera fin dai cimiteri

gli ossami che furono di quel Bello!...

 

E io ho scelto di lottare per questo!...

Affinché l’imperitura ombra greca

della Bellezza, anche se vecchia e cieca,

trionfi! E sia Dea eterna e immortale in questo

 

mondo che nell’Erebo si sprofonda!

Dipinto (Trittico) di Ford Madox Brown (1821-1893), I Semi e i Frutti della Poesia inglese (The Seeds and Fruits of English Poetry), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1845. Olio su Tavola, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì I Marzo AD MMXXIII.

venerdì 17 dicembre 2021

Sonetto - Ho Paura che in questa Nebbia mute

Ho päura che in questa nebbia mute

saran le fole e i versi silenziosi

e maledetti i Pöeti e odiosi

i bardi e queste genìe già perdute,

 

e che non ci saran più fiabe argute,

che taceranno gli accenti amorosi,

e i desiri del cor saran nascosi

dentro codeste brume mai vedute.

 

Di tanti atòmi l’uom divenne automa

e vaga nella nebbia senza meta

come un che sta tra il morir e d’in sul verno.

 

Ma senza fole ‘l prende per la chioma

un senso antico di soffrente pièta

che dice di tornare al Ciel eterno.

Dipinto di Oscar-Claude Monet (1840-1926), Il Ponte di Waterloo - Effetto Nebbia, Impressionismo, Post-Impressionismo francese, 1903. Olio su Tela, 65,3x101,0 cm. Collezione Ermitage (Государственный Эрмитаж), San Pietroburgo, Russia.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XVII Dicembre AD MMXXI.

sabato 27 novembre 2021

Nido solitario

C’è un nido solitario sopra un ramo,

lo vedo dalla finestra ed è sera,

e passano i dì estremi di Novembre.

Mi chiedo: “Ho forse un Pöeta nei boschi

che vuol essermi amico nell’Autunno?”.

Oh placida garzaia, oh di un canto stridulo

piccolo tetto! Tu dormi.. tu sogni

e, dentro, il tuo abitatore - al fiammar

delle soffici paglie - con me l’Africa

sogna; non già veder ma immaginare

brama il deserto, dond’ei poi si dondola

alle dune sognate. Ma nel caldo

di quel ramo ha lasciato i suoi compagni;

so che lo stormo ha abbandonato un giorno -

al suo Destino - il folle sognatore.

Dipinto di Józef Marian Chełmoński (1849-1914), Pernici nella Neve, Tardo-Romanticismo, Realismo, Accademismo polacco, 1891. Olio su Tela, 123x199 cm. Museo Nazionale di Varsavia, Polonia. 
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Sabato XXVII Novembre AD MMXXI.