Ho päura che in questa nebbia mute
saran le fole e i versi silenziosi
e maledetti i Pöeti e odiosi
i bardi e queste genìe già perdute,
e che non ci saran più fiabe argute,
che taceranno gli accenti amorosi,
e i desiri del cor saran nascosi
dentro codeste brume mai vedute.
Di tanti atòmi l’uom divenne automa
e vaga nella nebbia senza meta
come un che sta tra il morir e d’in sul
verno.
Ma senza fole ‘l prende per la chioma
un senso antico di soffrente pièta
che dice di tornare al Ciel eterno.
Nessun commento:
Posta un commento