C’è come un Sogno molto vecchio che urla
dal mio cuore quando penso all’inverno.
Ascolta!... Una lagrima.. piango…
Eterno
sconforto dalle mie profondità urla.
Così saluto la tua lontananza
e la tua Primavera e - accanto - i tuoi
occhi
e la nostra ricordanza saluto,
saluto ancora quegli stessi tuoi occhi.
Mascheriamoci di vie e di barriere
e di Oceäni immensi mascheriamoci,
lontani, ma sotto le stesse sere,
oh Persefòne amata!... Mascheriamoci!
Allora, in un eterno Carnevale,
ho mascherato questo incantamento
o questa affatturazione. Ma lento
ritorna, come torna il Carnevale.