Ed è il racconto d’una vecchia sera
di Agosto: è solo la brezza che soffia
sulle foglie virenti, è la lontana
onda di mare tra gli scogli bianchi -
canto di naufraghi insepolti - è l’occhio
del re del pomeriggio, in cielo, il
Sole.
No!.. no! Tu non più mai brillerai, oh
Sole,
quando si consumerà questa sera
e questa Estate che già ora il vitreo
occhio
mostra! Ma io vedrò la nebbia che
soffia,
come un insieme di Oceani bianchi,
la terra ambendo vicina e lontana.
Dunque ogni onda sarà solo lontana,
avrò io soltanto un ricordo del Sole
e dei nuvoli - oh quanto erano bianchi!
-
e mi ricorderò di questa sera
con una piccola angoscia che soffia
una tiepida lagrima da ogni occhio.
Vedrò nei Sogni quel che vide il mio
occhio:
i fiori, i campi, la sabbia lontana,
sulle risaie il vento che soffia,
il tramonto violaceo del Sole,
le passeggiate nel buio della sera,
e sopra gli scogli i gabbiani bianchi.
Oh dolci rimembranze! Oh giorni bianchi
di nuvole e di fiori! Oh piccolo
occhio
di Luna astrifiammante nella sera!...
E io so.. so che l’Estate va lontana
da voi.. da me.. che dimentica il
Sole,
donde tiepido il maestral non soffia.
Io so che viene Autunno.. so che
soffia
Ade il suo alito oscuro ai labbri
bianchi
di Persefòne, rapendola al Sole,
come una vecchia strega di malocchio..
e afferrandola la porta lontana,
è il suo dono per noi l’eterna sera.
Ma oggi ancora soffia l’Estate, è
sera,
i fiori bianchi sussurrano al Sole,
come insegue il mio occhio terra lontana.
Dipinto di John Gleich (1879 - 1927), Paesaggio di Mare, Realismo, Accademismo tedesco, 1920 circa. Olio su Tela. Collezione privata.