Stupiscimi con un canto di lieta
Primavera,
con le alme rose e i bianchi
pallor
dei gelsi. Di’, occhio di passante
per
il Calendimaggio, dove corri?..
dove?
con i tuoi capelli intrecciati
sul
biondo delle gemme e sulla fronte?...
Sembri
Proserpina.. e scialba è tal fronte,
quel
sorrider rapito da Ade, a lieta
di
dolor ombra. Dei rami intrecciati
come
ghirlanda, intanto, agli occhi bianchi
mostri..
ramora eteree; e se tu corri,
spezzansi
essi e sanguinano, o passante.
Stupiscimi..
e con un fior che è passante
per
i baci del Sole, la tua fronte
solleva
ai miei occhi e rapiscili! Corri,
dunque,
avendoli presi.. e vola lieta!
Va’
verso il cielo e i suoi nuvoli bianchi!..
nembi
che al maggio ridono intrecciati.
Frattanto
ascolto: murmuri intrecciati
al
tuo piede veloce di passante
si
susseguono. Si alzan fumi bianchi
qua
e là.. un sigaro suda su una fronte..
vai
oltre le panchine e sembri lieta,
ti
fermi un solo attimo e più non corri.
Oh
Persefòne! Non vai più.. non corri,
resti
su un prato, laddove intrecciati
vedo
che sono i gelsi.. e sembri lieta,
sembra
che il Fato che ti fa passante
tu
abbia ora rinnegato, con la fronte
ridente
sopra i picciol fiori bianchi.
Ma
presto tornano i ghiacci.. i lor bianchi
sguardi
ti sprezzano e sprezzata corri.
Ti
cade un fiore dal serto che hai in fronte,
sopra
i rami sottil che hai intrecciati…
Svanisci
come un Sogno… Una passante
è
svanita.. una rosa non è lieta.
Bianchi
di Maggio ghiacci e neve lieta,
tu
corri e vai lontana, o cara fronte.
Sogni ho io intrecciati a una passante!
Quadro di Sir Lawrence Alma-Tadema (1836-1912), Le Rose di Eliogabalo, Tardo-Romanticismo inglese, Accademismo, Scuola dei Preraffaelliti, 1888.