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domenica 18 aprile 2021

Canzone sestina lirica - Vorrei libare all’Aër fresco e libero

Vorrei libare all’aër fresco e libero

dove volano rondini e usignuoli,

gustar che sia il tramonto, o l’orizzonte

verde con le sue erbe d’April, co’ un fiore

che è sanguinante.. e al cuor un po’ è macchiato,

come la Notte macchiata è di Sogni.

 

Vorrei conoscere il vento e i suoi Sogni,

quel ch’ei desideri e come sia libero

sulle terre il suo soffio, e il suo macchiato

cuore di furibonde ire, usignuoli

di Primavera che cantano a un fiore,

mentre a sera spira il mio orizzonte.

 

Vorrei viaggiare e ir oltre l’orizzonte,

navigare pe’ il limite dei Sogni,

da un prato cogliere un cerùleo fiore,

stringerlo al petto.. amarlo e dir “Son libero!”..

contar il dolce vol degli usignuoli

per il meriggio di un vespro macchiato.

 

Vorrei bere la terra, il suol macchiato

dalla piova del mio arido orizzonte,

specchiarmi a questa pozza e gli usignuoli

veder starne su d’un ramo i bei Sogni

a raccontarsi, un inno urlando libero

alla beltà leggiadra di un bel fiore.

 

Vorrei lanciarti sulle mani un fiore,

o Primavera dal volto macchiato

dalle foglie virenti del tuo libero

risveglio e rimirare il tuo orizzonte,

e il tuo vacuo giaciglio e tutti i Sogni

che da Cerbero hai riso agli usignuoli.

 

Vorrei cullarmi con questi usignuoli,

posare il volto e dormir su di un fiore,

ghermire tosto - al loro passaggio - i Sogni,

e che importa se ho il volto macchiato

di pianto!... Ed io vorrei aver l’orizzonte..

vorrei furiosamente esserti libero.

 

Ma gli usignuoli svaniscono.. libero

non sono.. il fiore appassisce.. i miei Sogni

crollano. Macchiato di ombre è il mio orizzonte.

Quadro di Joseph Mallord William Turner (1775-1851), Paesaggio di Mare, Romanticismo inglese, 1835-1840.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Domenica XVIII Aprile AD MMXXI.

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