Cerca nel blog

venerdì 14 aprile 2023

Strofe alcaiche - Alla Scienza

Sento che è già il tempo e l’epoca

di Pöesie morte e odi pallide,

donde il Pöeta un fuorilegge

somiglia. Fèrmati! Pensa!... E lasciaci

 

calmi nei nostri Sogni di petali_

e negli altri Sogni d’Amore e i cantici

apollinei. Perché ci temi?...

Siamo solamente dei rapsòdi.

 

Siamo soltanto gli ultimi zingari

di un mondo grigio, come le rondini.

Lasciaci in pace!... Non toccare,

oh folle, l’Albero della Vita!

Dipinto di Sir Peter Paul Rubens (1577-1640), La Caduta dei Titani, Pittura fiamminga, Rinascimento, Tardo-Rinascimento olandese, 1637-1638. Olio su Tavola, Dimensioni 26,7x42,5 cm. Collezione presso il Royal Museums of Fine Arts of Belgium, Bruxelles (Belgio).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XIV Aprile AD MMXXIII.

Due Strofe alcaiche con Variazione finale - Germinant Flores

Gemmano i fiori, le foglie.. i petali_

_anche gli aulenti melograni gemmano.

Così tu raccogli le prime

rose, sulla tua gonna posandole.

 

Allora il Sole le caviglie agili -

come i miei sguardi - febbrile allumina.

Ma prendimi una rosa e porgimela!

La baceremo insieme in un lungo

 

Sogno.

Dipinto di Gabriel Charles Dante Rossetti (1828-1882), Sibilla Palmifera, ovvero La Bellezza dell'Anima (Sibyl Palmifera or Soul's Beauty), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Epoca Vittoriana, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1866. Olio su Tavola, Dimensioni 98,4x85,0 cm. Collezione presso la Lady Lever Art Gallery, Liverpool (Regno Unito).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XIV Aprile AD MMXXIII.

mercoledì 12 aprile 2023

Sonetto - Pioggia e Pianto. Sovente piango, o Affatturata

Sovente piango, o affatturata; come

in una malia, guardando la pioggia

scendere dalla finestra, non come

in un Sogno. E la goccerella appoggia

 

il dolce pianto sui vetri e il tuo nome

risuona altrettanto dolce e non poggia

se non sul cuore dove le tue chiome

e i tuoi occhi disegna. Oh melliflua pioggia!...

 

Mi fai piangere. Mi rendi a te uguale.

E la mia Musa lontana mi sfugge.

Finché non viene sera e Notte scende.

 

Sì, io piango, o affatturata; e spicco l’ale

per ritrovar te nel mondo che rugge;

ma dentro il cuor la mia Anima s’arrende.

Illustrazione di Maria Eufrosyne Spartali-Stillman (1844-1927), Il primo Incontro tra Petrarca e Laura (The First Meeting of Petrarch and Laura), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, Epoca Vittoriana, 1889. Tecnica dell'Acquarello e del Guazzo su Carta, Dimensioni 56,0x48,0 cm. Collezione presso il Stockholm, Nationalmuseum, Stoccolma (Svezia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XII Aprile AD MMXXIII.

Sonetto - L’Ispirazione. Tant’è l’Attimo amaro che Mi toglie

Tant’è l’attimo amaro che mi toglie

dalle tue rimembranze, o Musa mia,

e dai tuoi occhi immortali, onde m’accoglie

dolor profondo. Ma la Pöesia

 

per te - ancora - ghirlande e fiori e foglie

incoronando intreccia, ove m’india

l’Anima il tuo ricordo. E mi distoglie

in questo la ritornata allegria.

 

Eppur non è che Vanità ogni istante,

non è che Sogno e incubo o illusione:

tu sei perduta, lontana, rimorta.

 

E suona qualcosa nell’aura assorta,

che sembra una mia piccola canzone:_

_il canto funebre del tuo ultimo amante.

Dipinto di Marie Alexandre Valentin Sellier (1872-Data sconosciuta di Morte, Primi Decenni XX Secolo), La Farandola di Petrarca (La farandole de Pétrarque), Accademismo, Pre-Simbolismo, Simbolismo francese, 1900. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione presso l'Opéra de Toulon, Tolone (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XII Aprile AD MMXXIII.

mercoledì 29 marzo 2023

Stabat Mater AD MMXXIII

Voglio donarti una rosa per farla

lambire de’ le stille del tuo pianto.

Ti vedo: la odori.. urli.. vuoi baciarla:

dolcemente sui petali è il tuo pianto.

 

Madre, dopo questa rugiada sul

fiore che ti dono, dopo le lagrime

sulla terra, sullo spasimo.. sul

monte solitario - oh quante lagrime! -

 

Madre.. io vengo a seppellirti il Figlio:

io sono il becchino del Dio morente.

Ma perché piangi? Non piangere: il Figlio

risorgerà. Lo disse sorridente.

 

Madre.. vengo a portarti via quel Figlio;

vorrei chiuderlo nel buio del mio cuore.

Ti prego: ricordati del mio Amore!

Ricordati, Madre: io ho sepolto il Figlio!

 

Madre.. ecco.. io sono il suo crocifissore,

ma mi fa piangere il tuo sguardo spento.

Vorrei che mi dicessi “Sei redento”…

Hai forse pietà del crocifissore?...

 

Abbracciami! Ti sorreggo: guardiamo

quella Croce!... Posso pianger con te?...

Non svenire! Piangi!... Quel corpo, chi è?...

È il Corpo del tuo figliuolo. Guardiamolo!...

 

Madre.. io sono indegno di guardare

i tuoi occhi che gemono, non il Calvario,

non che gemmano quelle gocce amare

del tuo Crocifisso e di quel Calvario

 

stesso, no.. non sono degno di stringerti

per farti coraggio, per farti forza,

per non vederti svenire ove smorza

il tuo dolore la tua Vita stessa.

 

Non son che il figlio negletto d’Adamo:

chiamami peccatore; ho ucciso Iddio!...

Sono un assassino! Otterrò oblio?... Ma

lasciami seppellire il nuovo Adamo!...

 

Madre d’un Dormiente, d’un Dio rimorto,

vorrei solleticarti il cuore e darti

un sorriso.. anche se per poco, amarti…

Attendi! Il Figlio non è ancor risorto!...

 

Madre, vorrei che tutto il nostro pianto

si fondesse, vorrei sentire il duolo

che ti strazia. Tu hai perduto il Figliolo,

io ho perduto il Fratello e il Padre, e ho pianto.

 

Mamma, ho angoscia di quest’orba sera,

ho päura del buio. Mamma, sorreggimi!...

Le mie mani insanguinate in preghiera.. le

sue mani inchiodate… Mamma, sorreggimi!...

 

Ma perché il mio cuore ride di gioia?...

Esulta: Madre e donami sorrisi!

Il sepolcro è vuoto. È risorto. Oh gioia!... Amen!

Mater.. oh Mater, da mihi Paradisi

Gloria. In sempiterna Saecula. Amen.

Scultura di Michelangelo Buonarroti (1475-1564), La Pietà, Rinascimento, Pieno-Rinascimento italiano, 1499 circa. Marmo di Carrara, Dimensioni 174,0x195,0 cm. Spessore di 69,0 cm. Basilica di San Pietro, Roma, Città del Vaticano (Stato del Vaticano).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Mercoledì XXIX Marzo AD MMXXIII.

martedì 21 marzo 2023

Pigmalione di Primavera

Voglio scolpirti capelli di foglie,

occhi di pesco, guance di vïola,

orecchie di ninfee con orecchini

di perle e nuvole.

 

Voglio - per ora - essere pudìco

e non scrutare oltre il tuo collo bianco

di cigno, oltre le tue spalle di ramora

con germogli di fiori.

 

Voglio vestirti di rose fiorite

sopra il seno di mandorli ridenti,

sui tuoi fianchi e sul tuo ventre fecondo,

dove la terra i contadini arano.

 

Voglio tingerti le labbia di un bacio

che lasci come lo scarlatto vivo

dei tuoi petali stessi, o del mio cuore,

e dell’aurora,

 

come il bistro di questa mia canzone;

voglio prenderti lievemente per

il mento, e sollevartelo pian, piano

per ghermirti un sorriso

 

che abbia come l’alma dei gigli bianchi

e, dalle nari, un alito di Sole

o del vento che scompone leggero

gli orli del tuo peplo.

 

Voglio scioglierti questo peplo e quando

sei ignuda dire “Ho creato un’altra Eva!

Dall’Ade io creai Persefòne!...

Ho creato la Primavera!”.

Dipinto di Giulio Bargellini (1875-1936), La Primavera, Tardo-Romanticismo, Neo-Classicismo, Simbolismo, Post-Impressionismo, Divisionismo italiano, 1910. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XXI Marzo AD MMXXIII.

lunedì 20 marzo 2023

Ade

Tu, dunque, hai perduto per sempre la mia Poesia:

viviamo insieme il Tramonto piangente..

lontani.. disgiunti.. in silenzio;

siamo figli della Morte!

Siamo figli delle Tenebre!...

 

Non chiamarmi,

tra i mille anemoni.. non chiamarmi!...

Tu: la terra croia della mia triste sepoltura!

Tu: l’algido rifiorir della solita Primavera!...

Io, invece, per sempre - come addormentato - ti sogno..

sogno di modellare le tue guance

di pesco..

i tuoi occhi di stagno…

Ma non chiamarmi!

 

Se tu fossi rimasta nel mio Ade,

avresti udite queste mie parole,

ti avrei donato altri anemoni e rose…

 

Ora sei fuggita, oh Persefòne!...

 

E hai perduto per sempre la mia Poesia.

Fotografia dell'Autore medesimo, Massimiliano Zaino Di Lavezzaro, La Rinascita di Proserpina, Mia Registrata, Domenica XIX Marzo AD MMXXIII.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XX Marzo AD MMXXIII.