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sabato 12 ottobre 2019

Kinderszenen - All'Infanzia

Sedevamo una sera sulla solita ombra d'Agosto,
accanto al vecchio castano con i suoi bei ricci, e il suo fascino

prepotentemente alto. Ricordi?... la giostra, la strada,
la via alluminata e insonne, le chiacchiere liete, le celie....

Oh quante rimembranze! Quanta gioia si desta nel petto,
non senza due lagrimucce, lente... lente, amare, ma miele!....

Ora che sono trascorsi sì profondi Oceäni d'anni,
tutto è rimasto ricordo, sovvenuto all'ora di un Sogno:

la tua manina svelta - ora è diventata una mano
che sdegna i miei baci; mentre quelle labbra che un giorno

parlavano d'ischerzi, qui sono mutate in un cupo
silenzio che grida... che mi urla un malessere eterno.

Sophie Gengembre Anderson, The Song (La Canzone), Accademismo inglese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XII del Mese di Ottobre AD MMXIX.

Un'altra Sera

Ed è un'altra sera, ora, - che trascorre in pallide lagrime
asciutte; mentre fuori l'Autunno il destriero suo... ratto

agita sulle foglie, ricaduti sguardi di spente
querce solitarie e povere. Ma qui... io... ben più misero e pallido

di loro, la tramontata speme oblio; e nel pianto ramingo,
quasi un rantolo di un muto, le tue orme trapassano svelte,

o Ebe. Lo so che ancora, di nuovo, pe' un'altra volta, oggi
come ïeri, mi hai orbato le ruvide mani del tuo

saluto. Né so che cosa vuol dire quel quieto sorridere
che segue sempre il tuo labbro, rimasto in silenzio per ore.

Caspar David Friedrich, Una Vetta di Montagna tra la Nebbia, Romanticismo tedesco, Prima Metà del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Sabato XII del Mese di Ottobre AD MMXIX.

giovedì 3 ottobre 2019

Come un Airone

Come un aïrone ora la terra calpesto e il fango umido,
tra i sentieri vagolando della mia campagna, ove dorme

nel suo talamo perpetuo Persefòne, scelta compagna
dell'Ade e delle sue nebbie, già acerbi preludi per me

del funebre Autunno di Novembre, quando di sera
l'orizzonte ricopre la pallida bava di Spiriti

morti. Sì! io sono un aïrone, con la sua goffaggine eterna
nell'eloquenza di quei rametti che fanno da zampe,

e con il becco ricurvo, gli artigli scomposti sui prati
marciti... egli, gitano dell'aëre fosco e crudele,

il quale nel suo ingenuo urlo le sacre orfiche orge disfida
della Notte che sovviene vicina. Sì! io sono un aïrone;

e mi perdo nell'attimo d'un piccolo volo nel vuoto, nel-
l'immenso d'una Natura e sconvolta, e assonnata, e profonda,

nel volto funereo, vivente, spirante, e nel mare
d'un occhio che guarda e osserva la crudele infamia di questo

mio cuor che urla sognando - oltre gli infiniti suoi termini
il mistero dell'orizzonte.

Io son come un aïrone. Ma di lui mi mancano il cuore,
e questa Libertà.

Sesshû Tôyô, Un Airone e altri Oggetti naturali, Pittura tradizionale giapponese, Inizi del Secolo XVI

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Giovedì III del Mese di Ottobre AD MMXIX.

lunedì 3 giugno 2019

Distici d'Estate - A Giugno

A giugno le persiche maturano lente, i ciliegi 
rioffrono all'Estate le fulve amarene selvagge.

Si inondano i campi.... Le belle risaie risplendono
ai miei occhi come un mare di sacre ballate d'Achei.

Sento che stride il vento.

E le sere son più lunghe... più intensi i momenti dei Sogni.

Frederick Arthur Bridgman, L'Amante arabo, Orientalismo, Seconda Metà del Secolo XIX.


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì III del Mese di Giugno AD MMXIX.

Distici d'Estate - Proserpina

Oh Proserpina! Tu ora sei fuoco; né il Sole è molesto
alle tue carni tanto pallenti alle fiamme d'Estate.

Ma nel tuo chiaro sguardo mi manca un sorriso di Ninfa,
Erato si nasconde agli sguardi del mio arido cuor.

George Elgar Hicks, In Riva al Mare, Tardo-Romanticismo, Impressionismo anglosassone, Seconda Metà del Secolo XIX


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì III del Mese di Giugno AD MMXIX.

Distici d'Estate - I Grilli

Cantano i grilli....

Solitari singhiozzi nel mesto sorriso del cielo.
Io li sento. Melliflui lamentano ignote passioni

alle cicogne nere, - ai bianchi rondoni, ai ruvidi
Sentimenti dei corvi - ai ventri leggeri di rane....

E mentre nella Notte risplende la Luna, l'Estate,
ogni parte dell'orbe, mi sembrano soltanto un'ombra,

e giugno uno stagno.

V'è forse follia nel canto di questi miei grilli....
V'è forse pazzia - in questo momento d'Estate.

Fabio Fabbi, Danza nell'Haremme, Orientalismo italiano, Seconda Metà del XIX Secolo, Inizi del XX Secolo


Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì III del Mese di Giugno AD MMXIX.