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lunedì 1 giugno 2020

Elegia in Studio di Esametri barbari - Primo Giugno


Non son che fior di pesco quest’ombre che al Sole di Giugno,
söavi palpitando, tra le ardenti ramora auliscono,

dov’anche insiem a costoro, contendendosi ambiti lauri,
dei prati nello stadio, gli occhi gareggian dei ciliegi.

Né quest’eterno agòne potrà aver dei vinti, masnade
di fiori sconfitti, falangi di fior vincitori.

Volo non può mai essere che solitario in ciel d’una cerula
ala d’airone, quel pigolio sommesso e nascosto

che passeggiando ascolto. Né son che vicini simposi
per api i biancospini che calendimaggio ha scordato

al primo passaggio delle dame dai vestimenti
estivi. Tutto s’infiamma!.... Tutto si compiace del Sole

che tenacemente, come un Acheo armato di lancia
splendente, agitandosi sul carro di fuoco, le tenebre

disfida. Oh Giugno! Oh Estate!.... Tu le opime spoglie del verno
e della Primavera mendace dai campi di guerra

profanando ci togli. Ma l’eco rimane un po’ sordo,
né sempre allegri bronzi risuonano. Pur Ade, pago

di strage, si commuove quando a sera - dopo il silenzio -
gli ultimi tocchi si sentono che nunzian ancor (la) nuova Morte.

… E io ho imparato a contare le croci, le tombe, le lapidi
del cimitero sulle guance dei rai, sul Sol d’Estate.

John Atkinson Grimshaw, Un Paesaggio estivo con Rocce e Vallate, Tardo-Romanticismo e Simbolismo inglese, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì I Giugno AD MMXX.

lunedì 27 gennaio 2020

Studio in Metrica barbara - Come a Primavera

Mi sembra la mattina con i brividi
del verno gelido - all'ombre simile
dell'Ade, quando dal sonno suo cerulo,
bianca resuscita

la Primavera:

mi velavano l'occhio le nebbie, il risveglio profondo.
Per ora sono svanite queste bave di orride stelle,
gli aliti bianchi della Luna smorta.

Alexei Kondratyevich Savrasov, Pesca in Riva al Volga, Tardo-Romanticismo russo, Fine del Secolo XIX

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Lunedì XXVII del Mese di Gennaio AD MMXX.

venerdì 21 giugno 2019

Elegia a Ebe nel primo Attimo di nuova Estate

Così risplende il primo dì d’Estate; e l’ombre men cupe
di sotto il Sole si fanno, mentre - intorno - i campi maturano

lievemente. Ma tu, Ebe, che i fluenti capei abbronzi al timido
sguardo di queste nuvole - assolate, forse il tuo gaio

cuore non fai partecipe di questi tepori possenti.
Ma attendi gli attimi esausti del prossimo Autunno, e sul mare

e sulla terra, e nella tremolante Luna che a Ecate
muove il fascino suo, tu mi dici tristi sussurri… e

in tanta solitudine - immensa e crudele mi gridi
l’assenza del tuo mosto e d’Urania, l’assenza di Erato.

Hans Zatzka, Una Serenata alla Luna, Simbolismo e Accademismo austriaco, Inizi del XX Secolo



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Venerdì XXI del Mese di Giugno AD MMXIX.