Fa
caldo. Non riposo. Non ti penso,
oh
sussegguirsi di irridenti Sogni!
Né
m’è dolce l’olezzo delle pèrische,
oltre
i recinti, bruciate dall’aëre;
né
questo arcigno profumar di rose,
e
questi canti di vagabonde ale,
o
quei scialbi viator dei mar lontani,
gli
albatri, i quai, si sollevano altrove,
oltre
le bianche vele. Né mi è caro
questo
tempo che scorre lento prima
di
sera.
E
m’è noia questo Sole che arde il gleso
del
grano, uggia di Fato, è la mia Estate.
Hermann David Salomon Corrodi, Oasi, Orientalismo germanico, Seconda Metà del Secolo XIX |
Massimiliano
Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì XVIII del Mese di Giugno
AD MMXIX.
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