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lunedì 17 giugno 2019

XVIII Giugno MMDCCCXV

Cozzavano sui ferri, le une contro l’altre le lame
selvagge; marciavano i fulgenti cimieri. Nell’else

brandite l’inassopito certame infuriava pei campi.
Da una parte, l’eterno crudele avversario, del Dèmone

figlio, prole di Marte, Napoleone, truce nel guardo,
dall’altra, il prode Inglese, memore ora forse del mare

natìo, il pèlago d’Irlanda – ei! che un dì giurava siccome
un cavaliere, far vinta la masnada arcigna del baldo

rivale. Ma negli attimi furenti del ghigno pugnace,
urla di vedove ergevano le loro lagnanze nostalgiche,

le làgrime amare, nate dalla schiatta di Andromaca;
né le ultime lettere potevano andar a lenire

i profondi dolori degli addii gridati dai Morti,
né il sangue copioso di viscere oscene e consunte.

Oh profonda viltà dei guerrieri a Morte dannati,
d’ambo le schiere, a profani crudel sagrifizi le vittime

segnate dai folli vaticini d’empia Ragione!
Oh menzogna dei Lumi, figliuol di Lucifero, il bieco

Titano ribelle, di sì più mentite lucerne
il malvagio portatore beffardo, dond’è scritto in fiamme

il Destino dei prodi di questa campagna fiamminga,
laddove il campo non vuol altro che aspro sangue da bevere,

poiché il frumento, dorato… risplendente gleso di spighe
in queste belghe lande diggià ha offerto tanti sospiri

di Vita. E Buonaparte qui furiosamente procede,
baldo delle sue Vittorie, dei memori lauri d’Europa…

e scàgliasi furibondo sulle ostili scolte dai fulvi
drappi di guerra. Né ode sacra pièta o senso di Fede,

ma d’Albïone il Leon vincer brama, e far di sua Gloria
un nuovo Iddio all’europee sì domate genti. Ora osserva.

Allora scendon copiose le lagrime amare di un’alta gioia,
corre agli ellenici miti l’indomàbil tetro pensiero;

e ripete nel cuore tenebrosi detti di Bibbia:
“Io sono Prometeo!.... Io sono Apollèön!”…. E ride.

Ma già l’offeso Nume, suo superno Genio, altro Fato
ha deciso… e gli prepara lo scorno che un dì ebbe sui campi

dei Franchi, Attila, l’Unno… l’amara sconfitta del Barbaro
infame. Esanime Sorte, costui andrà a remar per i mari

lontani dell’Africa!.... Il Fato si beffa dei prodi,
il Destino degli Eroi…. Iddio fa giustizia dei Miseri.

E venne il giorno oscuro di un massacro orrendo e brutale.
E la terra ha pietà di cotanto sangue bevuto!

Robert Alexander Hillingford, Sir Arthur Colley Wellesley di Wellington a Waterloo, Romanticismo patriottico inglese, Prima Metà del Secolo XIX



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Domenica XVI, in Dì di Lunedì del Mese di Giugno AD MMXIX.

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