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martedì 18 ottobre 2022

Il Mistero

Terrificante Abisso che richiama

se stessi con il nome della notte.

 

Voragine infinita che non ama

nient’altro che il buio delle proprie grotte.

 

Abisso molto profondo che sembra,

però, cielo stellato o Paradiso

marcescente,

o una tomba fiorita per le membra

putride rimaste senza sorriso

nel sepolcro del Niente.

 

Nebbia autunnale sulle proprie palpebre,

sulle pupille di tutta l’intera

compagnia,

solite.. consuetudinarie tenebre

proprie dell’inverno e della Primavera,

e della Pöesia.

 

Una domanda: Cosa sono i Sogni?...

 

Di’ se sia vero il regno delle fole!

Di’ se sia vero il cuor delle parole!

Dipinto di Jean Désiré Gustave Courbet (1819-1877), Funerale a Ornans (Un Enterrement à Ornans), Romanticismo, Tardo-Romanticismo, Realismo francese, 1849-1850. Olio su Tela, Dimensioni 315,0x668,0 cm. Collezione presso il Musée d'Orsay, Parigi (Francia).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì XVIII Ottobre AD MMXXII.

lunedì 17 maggio 2021

Chi sono? Descrizione di un Miserabile in Versi

Sono un Pöeta: un microbo che scrive

parole al vento, il qual poi non le ascolta..

e che sospira, trema, ha paura e vive,

e ha il cuor che soliloquia qualche volta.

 

Bëandomi di infelici chimere,

sono colui che insegue il Sogno e afferra

il volto di solitudini e sere,

e vola e spera e va via.. ed erra.. ed erra.

 

Sono una mai baciata ardente fronte,

una belletta di campi di rane,

un gorgoglio di un pallido orizzonte,

malia di brame fremebonde e arcane.

 

Son canto di gondola di laguna,

il Mistero del Sole che riposa,

l'inquietudine al bianco della Luna,

la spina d'una mai donata rosa.

 

Sono il solletico amico di un seno,

la man che scioglie le trecce e i capelli,

il labbro che baciando un sol veleno

sugge.. un Trovator dagli ampi mantelli.

 

Sono il galoppo dei vecchi destrieri

che adduce la fanciulla appen rapita

al castello più buio dei cavalieri..

e poi? e poi?... Via il castello, ecco la Vita!

 

Sono un atomo povero ed errante,

un vagabondo nei Versi di un'ode..

nel desiro d'Amor più d'adamante

luccico, ma quel luccicar m'è frode.

 

Sono l'ombra che adesso mi accompagna:

l'assenza d'una Musa che propaga

un nome ignoto co' il far d'una lagna,

un nom.. lamento, ma che pur m'appaga.

 

E son colui che sogna altri universi,

un palpito di Donne-Angioli e belle,

finché non giunge a me da stral diversi

indefinibile Amor di orbe stelle.

Quadro di Edmund Blair Leighton (1853-1922), L'Ostaggio, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Simbolismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1912.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVII Maggio AD MMXXI.

martedì 9 marzo 2021

Sonetto senza Rime - Quante Volte pensai che fosse bella

Quante volte pensai che fosse bella

l’ombra che dietro ancora mi trascino,

con il cappotto aperto, come a tessere

un mantello sui sassi della terra,

 

e con l’agilità del vento insano!....

Ma è una misera parte del mio cuore,

la nascosta e più buia dimora incauta,

è la via nera che dà a tutto un nome

 

di profano splendore, amaro sangue

chiamando come un salasso ben poco

nutrito. E dimmi tu, Narciso, cosa

 

sia meglio: contemplar il proprio volto

allo specchio del Male e d’uno stagno?...

No.. veder la propria ombra, Anima oscura.

Quadro di Caspar David Friedrich (1774-1840), La Nebbia (La Foschia), Romanticismo tedesco, 1807.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Marzo AD MMXXI.