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venerdì 18 novembre 2022

Poesia

come un attimo che svanisce,

 

il cuore mi pulsa con il sangue

frammenti di Musa

 

qualche parola di notte nera

sul bianco della Luna:

un foglio per verseggiare

 

Oblio è la risposta

Dipinto di Carl Eduard Ferdinand Blechen (1798-1840), Valico di Montagna in Inverno (Gebirgsschlucht im Winter), Romanticismo, Accademismo, Pre-Simbolismo tedesco, 1825. Olio su Tavola, Dimensioni 98,0x127,0 cm. Collezione presso la Alte Nationalgalerie, Berlino (Germania).
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XVIII Novembre AD MMXXII.

venerdì 15 luglio 2022

Come nacque la Poesia

Una volta un ribaldo trafugava

baci alla Luna della Primavera…

E allora lo hanno chiamato Pöeta!

 

C’era una volta… Così si narrava

lentamente una fola della sera;

cantava la bambinaia irrequieta.

 

E tu, oh magico.. oh serico amuleto,

piccola Pöesia nata da un sogno

ribelle nel furore più incestuoso

 

degli strali del Sole e dell’inquieto

volo degli augelletti e di un demonio,

siccome d’un cavaliere amoroso,

 

tu, pur piccolo demonietto allegro,

amica Pöesia, il mondo travalchi,

dove somigli a morbida carezza!...

 

C’era una volta… In un nembo ormai negro

avvolto è ora quel giorno. Gli oricalchi

si tacciono. Fu soltanto Bellezza!

Dipinto di Henri-Jean-Guillaume Martin (1860-1943), L'Apparizione di Clémence Isaure ai Trovatori (L'Apparition de Clémence Isaure aux Troubadours), Tardo-Romanticismo, Accademismo, Simbolismo francese, 1898. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Venerdì XV Luglio AD MMXXII.

lunedì 17 maggio 2021

Chi sono? Descrizione di un Miserabile in Versi

Sono un Pöeta: un microbo che scrive

parole al vento, il qual poi non le ascolta..

e che sospira, trema, ha paura e vive,

e ha il cuor che soliloquia qualche volta.

 

Bëandomi di infelici chimere,

sono colui che insegue il Sogno e afferra

il volto di solitudini e sere,

e vola e spera e va via.. ed erra.. ed erra.

 

Sono una mai baciata ardente fronte,

una belletta di campi di rane,

un gorgoglio di un pallido orizzonte,

malia di brame fremebonde e arcane.

 

Son canto di gondola di laguna,

il Mistero del Sole che riposa,

l'inquietudine al bianco della Luna,

la spina d'una mai donata rosa.

 

Sono il solletico amico di un seno,

la man che scioglie le trecce e i capelli,

il labbro che baciando un sol veleno

sugge.. un Trovator dagli ampi mantelli.

 

Sono il galoppo dei vecchi destrieri

che adduce la fanciulla appen rapita

al castello più buio dei cavalieri..

e poi? e poi?... Via il castello, ecco la Vita!

 

Sono un atomo povero ed errante,

un vagabondo nei Versi di un'ode..

nel desiro d'Amor più d'adamante

luccico, ma quel luccicar m'è frode.

 

Sono l'ombra che adesso mi accompagna:

l'assenza d'una Musa che propaga

un nome ignoto co' il far d'una lagna,

un nom.. lamento, ma che pur m'appaga.

 

E son colui che sogna altri universi,

un palpito di Donne-Angioli e belle,

finché non giunge a me da stral diversi

indefinibile Amor di orbe stelle.

Quadro di Edmund Blair Leighton (1853-1922), L'Ostaggio, Tardo-Romanticismo, Accademismo, Simbolismo inglese, Scuola della Confraternita dei Preraffaelliti, 1912.

Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XVII Maggio AD MMXXI.