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lunedì 14 novembre 2022

Sonetto - In Autunno mi piace

Mi piace udir la foglia che si stacca

dal ramo freddo che scricchiola al vento

e ascoltar la campagna che si fiacca

mi piace… E all’incanto d’un momento,

 

anche assaggiare la tremula bacca

oserei nell’Autunno il qual va a stento

a dominar le ramora che attacca

con il suo ghigno di odio e di spavento.

 

Mi piace il Sole che adesso soccombe

nell’immensità della sera muta,

e queste stelle e quella smorta Luna.

 

Son chiuso in una stanza e ho päura:

non mi piace la luce che ho perduta.

Ma siedo al davanzale a veder le ombre.

Dipinto di Mosè Bianchi (1840-1904), Porta Ticinese, Tardo-Romanticismo, Realismo, Pre-Impressionismo, Impressionismo italiano, Movimento dei Macchiaioli, 1895. Olio su Tela, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Lunedì XIV Novembre AD MMXXII.

martedì 9 marzo 2021

Sonetto senza Rime - Quante Volte pensai che fosse bella

Quante volte pensai che fosse bella

l’ombra che dietro ancora mi trascino,

con il cappotto aperto, come a tessere

un mantello sui sassi della terra,

 

e con l’agilità del vento insano!....

Ma è una misera parte del mio cuore,

la nascosta e più buia dimora incauta,

è la via nera che dà a tutto un nome

 

di profano splendore, amaro sangue

chiamando come un salasso ben poco

nutrito. E dimmi tu, Narciso, cosa

 

sia meglio: contemplar il proprio volto

allo specchio del Male e d’uno stagno?...

No.. veder la propria ombra, Anima oscura.

Quadro di Caspar David Friedrich (1774-1840), La Nebbia (La Foschia), Romanticismo tedesco, 1807.
Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, Martedì IX Marzo AD MMXXI.

mercoledì 2 maggio 2018

OMBRE

Ombre furtive tra il piòver sen vanno,
e dìcono a maggio:
"Forse spegneste voi il cero de' i nùvoli,
il Sole!".
E appena dopo svanìscono. È tardi;
e i miei occhi non scrùtano
la Luna bianca,
né le lontane vette e l'alte pietre,
né questo caro sorriso di Vita,
né quel mellifluo fiòr che vibra e sogna,
e che saltella,
Amòr.
E quando suona del primo rosario
l'Ave, e come a me l'eco la riporta,
e mentre piove,
così mi pingo in solitario éremo;
e in questa steppa assente ci sono io...
io, e il Nulla.



Massimiliano Zaino di Lavezzaro, Mia Registrata, in Dì di Martedì I del Mese di Maggio dell'Anno del Signore Iddio Gesù Cristo, di Grazia, di Fede e di Pace AD MMXVIII.