A San Martino già ci si ubriaca
di parole pöetiche e di nebbia.
Ci si confronta con Ebe che serve,
si paragonano i mosti alle rose.
A San Martino le foglie pallenti
cadono dentro i mestoli d’argento.
Si assaporano, dunque, anche costoro:
il liquore e il pallore di una foglia.
A San Martino con molta tristezza
si contempla la sera, le vendemmie,
ci si sente abbastanza giovanetti;
eppure i fiori dell’Estate dormono.
A San Martino si sente che frizza
non solo l’uva ma anche il vento, si
ode
nel buio un triste abbaiar di cani,
si vedono i vïali smorti e spogli.
A San Martino allor non c’è nessuno
che sia davvero gioioso e felice,
che non abbia compreso che Novembre
è l’ultimo baluardo dei Vivi.
Prepariamoci, dunque, a un altro
brindisi!
Prepariamoci già a un’ultima Estate!...
Prepariamoci al nuovo inverno, oh
amici!
Non c’è seguito all’ultimo liquore…
Non c’è seguito all’ultima vendemmia.
Illustrazione allegorica di Alphonse Maria Mucha (1860-1939), Autunno, Simbolismo boemo, Art Nouveau, Stile Liberty, 1896. Olio su Tavola, Dimensioni sconosciute. Collezione Privata.